NBA, bufera Sterling: il proprietario dei Clippers non ci sta e passa al contrattacco

La vicenda Sterling sembra non sgonfiarsi mai. A poco meno di tre settimane di distanza dall’intercettazione pubblicata dal sito scandalistico “TMZ”, l’avvocato di Sterling, Max Blecher, in una lettera recapitata all’NBA, ha difeso il suo assistito sostenendo che col suo atteggiamento questi non avrebbe violato alcuna norma del regolamento interno della Lega, e che soprattutto non gli sarebbe stato concesso un giusto processo, in nome della celerità e della voglia di infliggere una sanzione esemplare nel minor tempo possibile da parte del nuovo Commissioner Adam Silver.
Adam Silver

Se le richieste del legale di Sterling, che contesta anche la multa di 2,5 milioni di dollari da pagare entro e non oltre questa settimana, dovessero essere accolte, è chiaro che i tempi per la cessione (che diverrebbe obbligatoria con il consenso del 75% dei proprietari NBA) si allungherebbero e non poco, con consequenziale danno all’immagine della Lega e reazione a catena dei suoi personaggi più carismatici, cosa a cui Silver non vuole assolutamente arrivare (è recente l’indiscrezione secondo cui Lebron James sarebbe addirittura intenzionato a non scendere più in campo dal prossimo anno in una Lega con Sterling ancora al timone di una squadra). ifJk3DT4rNQISenza dimenticare le dichiarazioni della moglie di Sterling, che rivendica il suo 50% e il suo necessario consenso per qualsiasi azione sui beni di cui è comproprietaria, cosa che complica ulteriormente la faccenda.

La domanda sorge legittima: siamo tanto sicuri che, al di là delle dichiarazioni di facciata del legale, Donald Sterling a 80 anni non si voglia deliberatamente sbarazzare dei Clippers, evitando pubbliche svendite per non deprezzare il prodotto che per tanti anni è sembrato barzelletta della NBA e ora è una delle attrazioni più remunerative dell’intera Lega, passando dai 12,5 milioni di dollari di acquisto agli attuali 575?

 

Luca Mazzella

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