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Marco Tarantino, @MarkTarantino89. Direttore NBA Passion, editors su Soccer Magazine e Football Scouting

Tevez: cosa cambia nella Juventus

Tevez è pronto a sbarcare in Italia: ci eravamo tanto amati con il Milan, ma alla fine ha scelto la Vecchia Signora per provare a vincere anche in Serie A e a tornare in Nazionale come protagonista.
Conte aveva in testa un cambiamento di modulo, e la società lo sta cercando di accontentare comprando i migliori giocatori nel rapporto qualità/prezzo sulla piazza, con un doppio colpo da Top Club: Llorente è l’ariete di cui aveva bisogno, e preso a zero è ancora più un affare,

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Tevez a 8 milioni più 3/4 di bonus è un vero botto di mercato di Marotta e Paratici.
Cosa cambia nella mente di Conte con questi due acquisti? Vediamo la probabile formazione : Immagine

Per cercare di centrare un Bis in Campionato e Coppa Italia, sognando un tris con la Champions, la società si sta muovendo per trovare non solo un ottimo 11 titolare, ma anche giocatori già pronti come Pogba per poter far riposare i titolarissimi ma mantenere il livello di qualità sullo stesso livello.
In questa ottica è stato praticamente definito l’acquisto dal Torino di Ogbonna, giovane difensore ma di indiscusso valore, già nel giro della nazionale di Prandelli. La dirigenza ha provato anche a portare Kolarov in bianconero, ma per ora il City non molla l’ex Lazio, che sarebbe potuto essere un ottimo jolly sulla fascia sinistra, quella che ha mostrato più lacune in questo anno. Asamoah invece potrebbe essere provato in mezzo al campo, al posto di Vidal come mezz’ala sinistra o destra, ma soprattutto nei tre di attacco, in quanto il ghanese è molto forte nella fase offensiva mentre ha qualche sbavatura nella fase difensiva. Pogba può sostituire indifferentemente Marchisio, Vidal o Pirlo senza far perdere di qualità il centrocampo, il recupero di Pepe invece darà a Conte il miglior interprete per la linea offensiva, Giaccherini si sta confermando in nazionale e sarà fondamentale sia in avanti che come sostituto a centrocampo. In avanti la rosa va sfoltita con Matri, Quagliarella, Giovinco e Vucinic oltre ai nuovi arrivati che potrebbero essere tagliati sopratutto se arrivasse anche Jovetic dalla Fiorentina, ma la trattativa non è scontata per niente. 
Matri piace a Milan e Lazio, per Quagliarella è più difficile il discorso in quanto non ci sono stati veri interessamenti nonostante le indubbie qualità dell’avanti napoletano; Giovinco resterà probabilmente se non sarà inserito nella trattativa Jovetic come Jolly offensivo, mentre Vucinic partirà solo davanti ad una grande offerta, mentre Bendtner e Anelka hanno già fatto le valige da Torino.
La difesa con Barzagli, Bonucci, Chiellini e Ogbonna è completa, mentre restano dubbi sulle fasce anche se Lichsteiner ha sempre dimostrato di essere di ottimo livello in una difesa a 4 invece che a centrocampo e potrebbe servire solo una riserva dello svizzero che potrebbe essere già in casa, ovvero Caceres, che nasce proprio come terzino destro. 
A sinistra può essere adattato Chiellini, che nonostante nasca come terzino sinistro, ha giocato prevalentemente come difensore centrale in Nazionale e con Conte nella Juventus. 
De Ceglie sarà probabilmente inserito nella trattativa per Ogbonna con Immobile ma non sembra poter essere utile alla causa: serve un terzino di sicuro affidamento e Marotta lo sta cercando in giro per l’Europa. In porta Buffon è la sicurezza anche se anche per lui gli anni si fanno sentire.
Per il resto Conte avrà a disposizione una rosa molto duttile in grado di passare in corsa da un 4-3-3 ad un 3-5-2 o ad un 3-5-1-1 oppure in un 4-5-1 a seconda delle situazioni e degli avversari. Resta da limare la rosa, ma il grande del mercato è già stato svolto con Tevez ed Ogbonna: la Champions è davvero così lontana?

Marco Tarantino

Come si diventa grandi: l’Fc Bayern

Fc Bayern l'Evoluzione

I cambiamenti del Bayern che hanno creato un ciclo che ha portato a 3 finali di Champions League in pochi anni e il trionfo nell’ultimo anno con la Bundesliga, la Coppa di Germania e la Champions.
L’ossatura della squadra è rimasta la stessa con pochi ritocchi che hanno consentito a Jupp Heynckes di cogliere i frutti di un lavoro iniziato da Louis Van Gaal

Spagna troppo forte: travolto un Uruguay in discesa libera

La Spagna di Vicente Del Bosque impartisce lezioni di calcio in Confederation Cup: l’Uruguay dall’attacco atomico Suarez-Cavani viene letteralmente spazzato via dalle furie rosse che dominano dal primo all’ultimo minuto, in una gara mai incerta, ma che negli ultimi minuti una magia di Suarez ha provato a riaprire. 
Iniesta, Xavi, Busquets, Fabregas: il centrocampo del Barca non tradisce e regala oltre il 70% del possesso palla alla Spagna. Xabi Alonso non è in campo ma nessuno se ne accorge, Torres è in panchina ma Soldado non lo fa rimpiangere minimamente, anzi..
Jordi Alba più che un terzino è un esterno d’attacco, Pedro è un demonio che corre dal primo all’ultimo minuto, mentre Sergio Ramos e Piqué sono con ogni probabilità la coppia di centrali difensivi più forte del mondo. 
Alla Spagna manca soltanto la Confederation per chiudere un ciclo storico: il calcio made in Madrid/Barcellona ha conquistato tutto quello che poteva essere conquistato, regalando ai sudditi di Re Juan Carlos un dominio di club e nazionale che solo nell’ultima Champions è stato interrotto dalla corazzata tedesca Bayern e dai giovani terribili del Dortmund.
Nel primo tempo la Spagna crea gioco e numerose occasioni: con Iniesta ispiratissimo tutto è più facile. Dopo una occasione colossale per Soldado su cui il giocatore del Valencia non arriva per qualche centimetro, la sblocca Pedrito, con una conclusione da fuori area dopo una respinta della difesa da calcio d’angolo, con la complicità del capitano dell’Uruguay Lugano che con una deviazione batte l’incolpevole Muslera. Immagine

La Spagna amministra la gara, e la chiude con un contropiede magistrale con Iniesta, Fabregas e Soldado contro la difesa e il centrocampo dell’Uruguay: il primo recupera palla e taglia in due il centrocampo con un filtrante per Fabregas che finta il tiro da fuori area e serve una palla al bacio per Soldado che la spara sotto la traversa per il 2-0 che chiude i giochi.

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Nella ripresa Tabarez cambia le carte in tavola, inserendo Alvaro Gonzalez al posto di uno spento Ramirez per cercare di cucire le distanze tra centrocampo e difesa con Suarez e Cavani, mai innescati nel primo tempo: ma il risultato non cambia, con la Spagna che amministra e l’Uruguay che aspetta nella propria metà campo. La gara scivola verso i titoli di coda con un tiki taka che porta alla sonnolenza interrotto soltanto all’88esimo minuto dalla rete del finale 2-1 su punizione di Luis Suarez, promesso sposo del Real Madrid.
Guardiamo con occhio interessato alla Celeste che sembra non venire da un buon periodo visti anche i risultati delle qualificazioni mondiali, che vedono Cavani e compagni ancora incerti nella lotta con Colombia, Venezuela, Cile e Messico per giocare gli spareggi contro una nazionale asiatica già condannata in partenza.

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Superando il turno come primi quindi eviteremmo la Spagna Schiacciasassi sperando di vendicare la bruciante sconfitta nella finale degli Europei in finale, con buona pace dei tifosi brasiliani.

Marco Tarantino

Talenti ai raggi X : Aleksandar Dragović

Vienna, la città di Freud, Schubert e Klimt non ha una grande tradizione calcistica come del resto l’intera Austria: questa tendenza a livello nazionale sta subendo una inversione di rotta, con la nascita di giovani stelle dotate di grande talento.
Il nome più celebre è sicuramente quello di David Alaba, cresciuto nelle giovanili dell’Austria Vienna prima di diventare campione di Germania e di Europa con il Bayern di Monaco. La nazionale austriaca può contare anche sulla classe di Marko Arnautovic, protagonista di una sfortunata avventura nell’Inter, ma dotato di ottimi piedi, e sugli “italiani” Garics del Bologna e Hoffer, che ha avuto una breve parentesi nel Napoli.

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Un altro giovane talento che vuole seguire le orme di Alaba, magari in un club italiano è il difensore classe’91 Aleksandar Dragović, di origini serbe,messosi in luce nell’ultimo campionato svizzero con il Basilea e soprattutto per ottime prestazioni in Europa League, arrivando fino alla semifinale persa contro il Chelsea, campione in carica.
E’ cresciuto molto negli ultimi anni al Basilea, passando dalle 16 presenze al suo primo anno in Svizzera alle 28 del 2011/2012 fino alle 32 con 2 reti nell’ultimo campionato oltre alle 19 europee tra preliminari di Champions ed Europa League.
Dragović è dotato di ottime doti fisiche ma al tempo stesso di buone qualità tecniche: è alto 1 metro e 86 centimetri, ed è lui ad impostare la manovra offensiva dalla difesa del Basilea. Il suo valore di mercato è salito molto nelle ultime stagioni, oscillando tra 6 e i 7 milioni di euro a soli 22 anni e dopo le buone prestazioni nelle qualificazioni per la Champions League, che sono però culminate nella sconfitta contro il Cluj nei preliminari, e le ottime in Europa League, culminate con la rete contro il Tottenham nei quarti di finale che ha regalato al suo club l’accesso storico alle semifinali, è pronto per il passaggio da un campionato di seconda fascia come quello svizzero ad uno di prima fascia come la nostra Serie A. 

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Non è un caso che sia finito nelle mire di alcuni dei nostri club più importanti come il Napoli e la Lazio che hanno sondato il terreno con il Basilea in vista di un offerta ufficiale per strapparlo alla concorrenza soprattutto tedesca.
La Lazio sembra il club più vicino al gigante austriaco: vista la probabile partenza di Dias e l’intervento di pulizia del ginocchio per Ciani, impongono a Tare e Lotito di cercare un difensore giovane ma già con buona esperienza, oltre al neo acquisto Novaretti, per consentire a Petkovic di migliorare i risultati ottenuti nell’ultima stagione, soprattutto a livello europeo. Con Biava e Cana che saranno confermati come senatori del reparto arretrato ci sarà spazio per un giovane acquisto che possa maturare ancora di più alle spalle dei due difensori titolari, visto che Ciani è stato discontinuo nella sua prima stagione in biancoceleste e che Novaretti è una scommessa.

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Al Napoli invece lo avrebbe richiesto proprio Rafa Benitez, ma non è una prima scelta visti i nomi in ballo di Mascherano e Skrtel ma potrebbe essere un buon affare in ottica futura, vista l’età avanzata di Cannavaro.
Le vie del calciomercato sono infinite, ma speriamo che questa volta portino in Italia…

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Napoli: tutto su Dries Mertens

L’Olanda è il campionato da cui i migliori giovani europei giungono ai maggiori campionati del vecchio continente,  come mostra nel migliore dei modi Zlatan Ibrahimovic, cresciuto nella fucina di talenti dell’Ajax.
Oltre ad Amsterdam c’è una altra città molto importante nel paese dei tulipani, Eindhoven, con una grande tradizione calcistica. L’ultimo giocatore su cui si sono posati gli occhi vigili degli uomini mercato di mezza Europa e soprattutto del Napoli è Dries Mertens: ala sinistra belga classe 1987, autore di una stagione pazzesca, con 29 presenze, 16 goal e 17 assist.
Cresciuto nelle giovanili dell’Anderlecht  e del Gent, debutta nel campionato belga nell’Eendracht Aalst in terza divisione, dove attira su di se le attenzioni dell’Utrecht che nel 2009 lo acquista per poco meno di 1 milioni di euro. Nel primo campionato in Olanda realizza 6 goal per un totale di 34 presenze,  un esordio col botto, che nell’anno successivo si ripete facendo ancora meglio con 31 presenze, condite da 10 goal e 12 assist.

Utrecht

 

Nel 2011 c’è la sua consacrazione con 7 presenze ad inizio campionato e 6 reti che lo portano ad essere acquistato insieme al suo compagno di squadra Kevin Strootman dal Psv per circa 15 milioni di euro. Il suo debutto con i biancorossi è col botto: segna alla prima presenza e fa vedere sprazzi di talento purissimo. Nelle partite successive realizza 19 goal, tra cui la sua prima quatripletta contro il Roda JC. Col il nuovo club conquista 1 coppa d’Olanda e una Supercoppa d’Olanda. In Nazionale viene convocato per la prima volta dal Belgio nel 2010 e conta 18 presenze e due reti.
E’ dotato di un talento purissimo, sulla fascia sinistra viene valutato 13 milioni di euro, ma probabilmente per farlo partire il PSV potrebbe chiedere almeno 15 milioni.

Mertens e Strootman

Potrebbe essere l’ideale per il gioco di Benitez sulla fascia sinistra, comporrebbe insieme ad Insigne, con cui condivide l’altezza e la velocità, un duo di ali offensive di primo livello con Hamsik e Cavani a completare l’attacco.
Bigon è in viaggio verso l’Olanda per provare a trattare con il club di Eindhoven, ma sarà una trattativa lunga, ma una cosa è certa Mertens è pronto per le big europee tanto che Wikipedia lo da come già sicuro del Napoli.

Marco Tarantino

Napoli

Talenti ai raggi X: Mertens e Strootman

L’Olanda oltre ad essere conosciuta come il paese dei tulipani, è anche la fucina dei maggiori talenti del Nord Europa, basti pensare a Zlatan Ibrahimovic, svedese che partendo dal campionato olandese ha conquistato una infinità di trofei. 
Oltre all’Ajax c’è un altro club che sta traendo dalle proprie giovanili molti milioni di euro con una politica di lancio dei giovani e rinnovamento, il PSV. 
Nella squadra di Eindhoven giocano due dei maggiori talenti del Nord Europa, Kevin Strootman e Dries Mertens, entrambi talenti cristallini esplosi insieme nelle fila dell’Utrecht e arrivati insieme al Psv per 15 milioni di euro nel 2011. 
Il primo è una giovane ala sinistra, che può giocare su entrambi i lati d’attacco sia a destra che a sinistra, ed è dotato di ottima sensibilità in entrambi i piedi: è un funambolo simile a Lorenzo Insigne ma con maggior vena realizzativa.
Sin dalle giovanili dell’Anderlecht ha sempre mostrato una tendenza a gonfiare la rete avversaria, realizzando nell’AGOVV 30 reti in due stagioni, nell’Utrecht 16 reti in 65 gare e infine nel PSV ha avuto la definitiva consacrazione con 37 reti in 62 presenze. Ma se non bastasse è uno dei migliori uomini assist europei, con 16 assist solo nell’ultimo campionato e una media sempre in doppia cifra. Con la Nazionale belga potrà togliersi numerose soddisfazioni, vista la caratura dell’attacco con Hazard e Mbokani e Lukaku.  
La sua valutazione attuale è di 13 milioni di euro, con il club di appartenenza che forte dell’interesse di mezza Europa, farà lievitare il prezzo fino a 15/16 milioni. 
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Strootman invece è un centrocampista centrale, ma soprattutto un trequartista dotato di un ottimo dribbling ma anche di un fisico potente che lo rendono anche un ottimo colpitore  di testa. E’ ovviamente meno offensivo del compagno di reparto, ma non fa mancare il suo apporto in termini di goal con 7 reti in due stagioni. E’ olandese ed ha debuttato con la propria Nazionale nel 2011 collezionando 15 presenze e realizzando una unica rete. 
E’ dotato di un buon senso della posizione, un ottimo tiro dalla distanza che lo rendono duttile in entrambe le fasi della manovra con una particolare predisposizione per gli assist. 
La sua valutazione attuale è di 18 milioni di euro.
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Il Napoli è partito alla carica del PSV ma non se la caverà con meno di 30/35 milioni di euro: gli uomini mercato del club azzurro lo sanno bene e sono partiti in anticipo sulla concorrenza per provare a strappare questi due talenti cristallini al resto dell’Europa che conta, tanto che la pagina Wikipedia italiana di Mertens lo da già come un giocatore del club partenopeo.

Marco Tarantino
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Fiorentina: chiodo schiaccia chiodo

La Fiorentina è molto attiva sul mercato: dopo il miracolo firmato Pradè/Montella nella scorsa stagione in estate con il rinnovamento totale della rosa dei vari Viviano, Aquilani, Pizarro e Cuadrado e il puntellamento della squadra a gennaio con Marvin Compeer, Rafael Wolsky e soprattutto Larrondo e Giuseppe Rossi, è iniziato il consolidamento di quanto fatto di buon fin adesso.
Le grane Jovetic, Ljajic e Pizarro potrebbero spaventare la piazza, ma l’oculatezza dei dirigenti viola e la ritrovata passione dei Della Valle per la squadra, lasciano scorgere buone possibilità per il futuro. 
I primi acquisti sono già stati effettuati: si tratta di Oleksandr Yakovenko, ala sinistra arrivato a costo zero dopo una buona esperienza in Jupiler Pro League con l’Anderlecht e Marcos Alonso, terzino sinistro, per dare fiato all’inossidabile Pasqual, spagnolo del Bolton Wanderes, squadra inglese della Championship che prenderà il posto di Llama rispedito al Catania dopo il prestito della scorsa stagione. 
Con la probabile cessione di Jovetic, dopo le ultime dichiarazione che hanno fatto imbufalire la società viola, c’è un tesoretto da poter investire sul mercato per completare la rosa e renderla ancora più competitiva.
In cima alla lista dei desideri c’è Mario Gomez, bomber tedesco del Bayern di Monaco che vuole cambiare aria dopo esser stato superato nelle gerarchie del club da Mario Mandzukic,e visto soprattutto che con l’arrivo di Guardiola non sarebbe adeguato al nuovo tipo di gioco impostato dall’ex blaugrana che vorrebbe una punta di maggiore movimento piuttosto che un uomo d’area di rigore, cosa di cui invece avrebbe e come bisogno la Fiorentina. In Germania danno per scontato l’accordo tra le società sulla base di 18/20 milioni di euro, con un quadriennale da 3 milioni di euro con la società viola, più bonus legati al cammino europeo e al posizionamento in campionato. 
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Se dovesse fallire è pronto Osvaldo che la Roma vuole vendere a tutti i costi dopo la rottura totale con l’ambiente giallorosso.
Ma non è finita qua: in uscita ci sono Viviano, che termina anche egli il prestito stagionale dal Palermo e dopo più ombre che luci, non verrà riscattato, Sissoko che farà le valige per Parigi dopo poche presenze, e Larrondo che invece torna a Siena ma soprattutto potrebbero esserci Pizarro, che ha chiesto tramite il suo agente di cambiare aria per trovare maggiori stimoli e Ljajic che è in scadenza di contratto nel prossimo anno.
Per sostituire il cileno che Montella aveva avuto come compagno di squadra nella Roma si sonda il mercato straniero, alla ricerca di un play basso che possa prendere le redini del centrocampo e guidare la squadra come ha fatto in questa stagione Pizarro. 
Per Ljajc il discorso è diverso: la Fiorentina ha creduto ciecamente nel talento del serbo, e questo potrebbe aiutare il giocatore a firmare un rinnovo contrattuale dopo l’esplosione nel girone di ritorno, con il cambiamento di modulo di Montella per dare maggiore efficacia agli attaccanti sotto porta. Se così non dovesse avvenire, è già pronto il sostituto: si tratta di Josip Ilicic, sloveno del Palermo che si è proposto tramite il suo agente a Pradé che vuole prima sciogliere i dubbi di Ljajic. In arrivo ci sarà sicuramente un altro esterno d’attacco visto il ritorno in Europa e c’è un accordo di massima con il Malaga per Joaquin, ex golden boy del Betis Siviglia e della Nazionale spagnola: un talento incompiuto completamente per le doti tecniche a disposizione ma che potrebbe dare una freccia in più nell’arco del mister.
Molto come nel caso del Napoli ma non solo dipenderà dalle cessioni che verranno effettuate: ogni rinforzo arriverà laddove ci saranno fondi disponibili da reinvestire. 
I tifosi viola dopo l’arrivo in EL vogliono nel prossimo anno l’arrivo nella Champions League, e per farlo serve un mercato da top club, cosa che Pradé e i suoi uomini di mercato, garantiscono ad occhi chiusi.

Marco Tarantino
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Talenti ai raggi X : Rafael Tolòi

Il Brasile è conosciuto come la patria dei grandi talenti offensivi, ma la tendenza è stata recentemente invertita: la difesa dei verde-oro può contare su una coppia centrale di prima fascia, con Thiago Silva e David Luiz e come riserve il Campione d’Europa e di Germania in carica con il Bayern Dante, e la promessa dell’Atletico Mineiro Rever con un passato in Europa.
Nella Nazionale Under 20 degli organizzatori del prossimo campionato mondiale ha militato un talento di indiscusso valore, Rafael Tolói, nato a Gloria d’Oeste con origini italiane di Treviso e classe 1990: un difensore centrale alto 1 metro e 86 che diventerà una colonna della sua nazionale in breve tempo.
La sua valutazione che è ancora bassa, di poco superiore ai 5 milioni di euro, e il suo passaporto comunitario lo rendono molto appetibile al nostro campionato: i sondaggi da parte dei maggiori club italiani sono già stati effettuati, ma il San Paolo non ha esigenze di vendere e vuole attendere che esploda definitivamente per poterlo vendere ad un prezzo molto maggior.
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Difensore centrale, con un buon destro, in grado di impostare la manovra con buona qualità, forte fisicamente, e capace di anticipare gli avversari con ottimo tempismo: queste le caratteristiche principali dell’ex Goias.
La sua carriera è cominciata nelle giovanili del club di Goiania, con cui dal 2009, quando ha esordito fino al 2012 ha collezionato 101 presenze nel Brasilerao, impreziosite da 8 reti, che lo hanno portato all’attenzione delle maggiori squadre nazionali: il San Paolo lo acquista per 3 milioni di euro. Nel club di Lucio e Adriano, realizza 47 presenze e 4 goal, ottenendo un secondo posto nel campionato del mondo under-20 con la sua nazionale.  Ha collezionato invece 19 presenze con la Nazionale Under 20, senza realizzare alcuna marcatura.
Il suo club punta molto su di lui e per farlo lo sta facendo crescere all’ombra dell’ex Inter e Juventus Lucio che lo sta proteggendo e gli sta insegnando i trucchi del mestiere in vista della sua definitiva consacrazione in Europa.
Per 5 milioni è un affare di sicuro affidamento, giovane su cui puntare ad occhi chiusi, che ha già acquisito buona dimestichezza con i palcoscenici importati del Brasilerao, e con un periodo di ambientamento sarebbe ideale per qualsiasi club di medio-basso livello per farlo crescere e prepararlo per i top club.

Marco Tarantino
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Italia-Haiti: prove di Confederation

La 9a edizione della Confederation Cup è, come ha dichiarato anche Prandelli, una prova per il mondiale di Rio del 2014: i due gironi con squadre del calibro di Brasile, Messico, Spagna e Uruguay saranno un test duro per Buffon e compagni.
Contro l’Haiti Prandelli darà maggior spazio ai giocatori meno utilizzati per verificarne l’adattabilità al modulo e ancora meglio i pregi e i difetti.
La probabile formazione prevede Sirigu o Marchetti tra i pali, ci sarà una staffetta tra i due, la difesa a 4 con da destra a sinistra, Maggio, Bonucci, Astori, De Sciglio, a centrocampo i tre interpreti del ruolo saranno Aquilani vertice basso per impostare la manovra, con probabilmente Giaccherini e Candreva interni e il tridente con Diamanti e Cerci larghi e Gilardino al centro per scardinare la difesa della squadra di mister haitiano Blake Cantero.
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Marco Tarantino

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Talenti ai raggi X : Leandro Damiao

Jardim Alegre è un comune dello stato del Paranà, che si trova nella parte sud del Brasile, e conta quasi 15,000 abitanti: da questo luogo viene uno dei talenti più promettenti che il calcio verdeoro abbia prodotto in questi anni, Leandro Damião da Silva dos Santos, meglio noto come Leandro Damiao.
Attaccante classe 1989 dell’Internacional, insieme a due conoscenze e flop del nostro campionato come Diego Forlan e Jesus Datolo, oltre all’ex promessa del calcio argentino Andres D’Alessandro.
La sua valutazione è molto elevata: il club non si siede a tavoli di trattative per meno di 22 milioni di euro, infatti il suo valore ha avuto una continua crescita dal 2011 quando a ventuno anni ha mostrato al campionato brasiliano la sua forza fisica e abilità sotto porta, che lo rendono un cecchino infallibile

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Purtroppo non potremo ammirarlo nella prossima Confederetion Cup, visto che è stato vittima di un serio infortunio che ha fatto si che Felipe Scolari lo sostituisse con l’attaccante dell’Atletico Mineiro Jo.
La sua carriera inizia con l’Atletico Tubarao, nel 2008; dopo qualche buona apparizione passa all’Atletico Ibirama. Un retroscena del suo primo trasferimento dal Atletico Tubarao viene riportato dallo stesso giocatore che ha dichiarato: “Quando andai al Ibirama molte persone dicevano che non ero abbastanza brasvo, ho avuto molti problemi da affrontare, ed ero molto vicino a lasciare il calcio ed andare ad aiutare la mia famiglia”. Ma nel 2009 viene spostato nel ruolo di punta centrale, realizzando 8 goal nel Santa Catarina state Championship.
In questa nuova posizione attira su di se le attenzioni dei maggiori club del paese e passa all’Intenational dove vince 3 titoli con il club under-20 e nel 2010 debutta in prima squadra dopo la sua apparizione in Copa Libertadores; dal 2011 ha collezionato 16 presenze con la nazionale brasiliana maggiore e 6 con quella del Brasile Under 23 con il quale ha viaggiato con la media di un goal a partita.
Con il club di Porto Alegre ha collezionato 72 presenze nel Brasileirao con 28 goal realizzati, 19 presenze in Copa Libertadores con 11 reti all’attivo, 52 presenze nel Campeonato Gaucho con 40 goal, e 2 presenze nella Coppa Sudamericana con 3 reti per un totale di 145 presenze e 82 goal realizzati in tre stagioni e mezzo.

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Dopo l’ultimo campionato brasiliano ha attirato le attenzioni di alcuni club europei come il Napoli, che lo ha individuato come il sostituto ideale di Cavani, e il Marsiglia alla ricerca di una punta di peso per completare il reparto offensivo con Valbuena e André Ayew.
Lo vedremo presto in Europa, anche se una sua partenza potrebbe avvenire dopo i mondiali di Rio, in quanto i giocatori brasiliani sono più restii ad abbandonare i club del proprio paese, per il vecchio continente per non perdere la possibilità di prender parte al campionato mondiale in casa propria.
E’ un ottimo giocatore, una punta di sicuro affidamento che ha tutte le carte in regola per sfondare anche da noi: un consiglio per gli acquisti per i club che voglio investire in un goleador giovane e ancora a cifre raggiungibili.

Marco Tarantino

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