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Nerlens Noel si fa attendere: ecco i suoi tempi di recupero

Nerlens Noel, la prima scelta assoluta mancata all’ultimo draft, per via di un serio infortunio al ginocchio e finito per essere scelto al primo giro con il numero 6 dai New Orleans Pelicans ma girato subito ai Philadelphia 76ers, non ha ancora una data precisa di rientro in campo. 

Noel Sixers
Il 20 febbraio i  76ers hanno rilasciato una lungo comunicato attraverso il sito ufficiale della lega, NBA.com nel quale hanno fatto il punto sulla sua salute firmata Sam Hinkie: “Fin dal suo arrivo a Philadelphia, le capacità di lavoro di Nerlens, sia nella sua fase di riabilitazione che nel lavoro di potenziamento muscolare, è stata incredibile. Dopo un attento esame e numerose discussioni con i nostri medici si è deciso di comune accordo col ragazzo di eliminare alcune precauzioni e di farlo iniziare a lavorare sul campo. Seguiremo da vicino i suoi progressi e valuteremo regolarmente la sua condizione.”

Non si anno ancora dunque date e certezze sul suo ritorno in campo, che sicuramente non sarà forzato, vista la situazione della franchigia di Philli, ormai destinata al tank più totale: Noel però potrebbe riuscire a tornare in campo per il finale di stagione, magari giocando qualche minuto tra un mese, prima che la stagione volga al termine. 

Ecco chi è Nerlens Noel:

@MarkTarantino89

Il curioso caso di Anthony Bennett

Mauro Maialetti,

per Dunk NBA

 

Che il draft 2013 non passerà agli annali per esser stato un draft zeppo di campioncini è ormai assodato.

Ma rimangono molti dubbi sulla prima scelta esercitata dai Cleveland Cavaliers : Anthony Bennett.

Primo canadese ad essere prima scelta assoluta di un draft, alto 203 centimetri per 109 kilogrammi di peso, ha iniziato la propria carriera cestistica a livello di high school presso la Mountain State Academy di Beckley per poi trasferirsi alla Findlay Prep High School.

Ha disputato una sola stagione di college alla University of Nevada di Las Vegas, prima di rendersi eleggibile per il Draft.

Durante questa stagione il canadese ha disputato 35 incontri partendo spesso come ala e, saltuariamente, come ala piccola.

La sua media nel college era di 16.1 punti e 8.1 rimbalzi a partita, nonostante una media di minuti giocati abbastanza bassa (27.1).

Percentuali al tiro : 53.3% dal campo e 37.5% dalla lunga distanza.

Nel frattempo patisce i primi disturbi fisici alla spalla che verrà successivamente operata.

Attualmente Bennett ha una media di 2.4 punti a partita con una percentuale dal campo del 27.7% tanto da diventare, provvisoriamente, il peggior inizio di stagione per una prima scelta assoluta.

Come detto, le alternative al canadese non erano cosi numerose. Ma probabilmente qualcosa di meglio si poteva fare in casa Cavs.

Sicuramente Cleveland sorprese tutti scegliendolo come prima scelta a discapito del favorito Victor Oladipo, pescato come seconda scelta dagli Orlando Magic.

C’erano anche il promettente Nerlens Noel(attualmente infortunato al ginocchio) e il sorprendente Michael Carter-Williams (undicesima scelta, pescato dai 76ers) che tutt’oggi è probabilmente il migliore di quest’ultimo draft.

Attualmente i ragazzi di coach Brown sono lontani dai playoff e recentemente è stato ceduto Bynum in cambio di Loul Deng (ex Bulls).

Durante una recente intervista lo stesso coach ha dichiarato che Anthony,anche grazie alla partenza di Bynum, troverà piu spazio sul parquet e migliorerà notevolmente le sue prestazioni.

Non che sia cosi difficile migliorare, intendiamoci… Ma la domanda che rimane è : sarà veramente cosi?

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Rookie NBA a confronto: la notte di Carter-Williams e quella di Bennett

Indubbiamente diversi come giocatori e indubbiamente diverso il loro contributo dato alle rispettive franchigie da parte di Williams, undicesima scelta dell’ultimo draft, ed Anthony Bennett, la prima: se il secondo sta trovando non poche difficoltà a Cleveland,  Carter-Williams sta impressionando a Philadelphia, dimostrandosi un buonissimo giocatore. Vediamo come hanno giocato ieri notte:

Carter Williams va in double con il minimo sindacale, 10 punti e 10 assist contro i Pelicans e conferma di essere un ottimo prospetto ma anche di saper dare un buonissimo contributo a questi Sixers ancora sconfitti anche a Philadelphia dai Pelicans.
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Dall’altra parte Anthony Bennett, la prima scelta dei Cavs non se la passa benissimo: dopo i fischi dell’ultima sfida in casa a Cleveland dopo una tripla sbagliata, Anthony ha lavorato sodo per reagire subito e nella sconfitta contro Boston si è presentato con tre punti appena entrato in campo.
Per lui buona gara complessivamente: 4 punti e 4 rimbalzi in poco più di 12 minuti per lui.
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Anthony Bennett e il peso di essere la prima scelta: sveglia Cavs o perderete un talento!!

Anthony Bennett, la prima scelta assoluta del Draft 2013, sta attraversando un periodo molto difficile: un ambientamento duro per il ragazzone di 2 metri e 3 centimetri di Las Vegas, che nonostante lo scarso minutaggio, nell’ultima sfida dei Cavaliers contro i Wizards, è  stato addirittura fischiato dai propri tifosi, dopo una tripla mancata.

ANthony BennettE’ pur vero che le sue statistiche sono impietose con 1,3 punti, 2,5 rimbalzi e 0.3 assist di media per gara, ma fischiarlo dopo una tripla sbagliata è molto da sopportare, forse troppo, per un classe 1993 alla prima esperienza in NBA: per questo motivo i media d’oltreoceano si stanno chiedendo come mai non venga mandato nella lega di sviluppo, la D-League, per non bruciarlo del tutto visto che sembra evidente che non sia ancora pronto per giocarci.

Il ventenne ragazzone del Nevada sta pagando il fatto di essere stato scelto come primo assoluto nel Draft e per questo i Cavs prima di mandarlo in D-League vogliono valutare bene se possa dare un contributo in NBA, ma appare evidente dopo i fischi dei suoi supporters che potrebbe essere una arma a doppio taglio questo prender tempo.

BennettNon ci sia aspettava la sua candidatura prima della 7ema scelta, e questo voler forzare la mano da parte di Cleveland potrebbe essere pagata caro sia dalla franchigia, che potrebbe aver gettato al vento la “prima scelta”, e per il giocatore che potrebbe portarsi addosso questa pesante eredità come un macigno: speriamo che non sia il suo caso e che riesca a ritagliarsi lo spazio che merita in NBA, non partendo dalla panchina e collezionando pochissimi minuti, oppure che trovi le giuste motivazioni per rimettersi in gioco in D-League, seguendo le orme di Reggie Jackson con gli Oklahoma City Thunder.

 

Marco Tarantino

Draft 2013: quante sorprese

Il 27 Giugno 2013, al Barclays Center a Brooklyn, New York è andato in scena il Draft della NBA, ovvero la selezione dei giocatori amatoriali dei college americani e giocatori internazionali.

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La novità principale è stata la presenza dei New Orleans Pelicans, con il cambiamento del Nickname dell’ ex squadra di Chris Paul, attualmente ai LA Clippers, ovvero gli Hornets.

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L’altra grande sorpresa, soprattutto per i bookmakers è stata la prima scelta assoluta dei Cleveland Cavaliers : Anthony Bennett, primo canadese ad essere chiamato per primo.
Bennett è una ala grande o ala piccola all’occorrenza, che giocherà nei Cavs: classe 1993, nato a Toronto, alto oltre 2 metri, di 109 kg; ha militato nel team UNLV Runnin’ Rebels di Las Vegas, Nevada. 

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Per la sua stazza ed il suo modo di giocare è stato paragonato, a Larry Demetric Johnson, prima scelta assoluta nel Draft del 1991, da parte degli Charlotte Hornets e che ha militato anche nei New York Knicks. 

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La prima scelta era secondo il centro di Kentucky Nerlen Noel, ma che ha pagato l’infortunio al legamento crociato contro Florida ed è stato solo la sesta scelta da parte dei New Orleans Pelicans che però l’hanno girato ai Philadelphia 76ers con una prima scelta nel Draft 2014 in cambio di Holiday. 

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Le altre scelte sono state: Victor Oladipo da parte degli Orlando Magic, Otto Porter ai Washington Wizards, Cody Zeller ai Charlotte Bobcats, Alex Len, ucraino ai Phoenix Suns poi abbiamo detto di Nerlens Noel girato dai Pelicans ai 76ers, e chiudono le prime dieci scelte Ben McLemore ai Sacramento Kings, Caldwell-Pope ai Detroit Pistons, Trey Burke ai Minnesota Timberwolves ceduto agli Utah Jazz e McCollum ai Portland Trail Blazers; il primo europeo è stato Giannis Antetokounmpo, ala piccola graca, che finisce ai Milwaukee Bucks alla 15esima scelta. 

Marco Tarantino