La Fiorentina è la squadra nel nostro campionato che si è mossa meglio nel mercato estivo: sono arrivati grandi nomi, tra tutti quello di Mario Gomez, e ne sono partiti altri, come Jovetic, creando un bilancio in negativo di appena 2 milioni e 500 mila euro.
Sono arrivati, considerando anche l’acquisto di Giuseppe Rossi nella sessione di gennaio della scorsa stagione, 5 giocatori di livello interazionale.
Il primo è Pepito Rossi, acquistato dal Villareal come detto a gennaio e pronto in questa stagione a tornare dopo un lungo doppio infortunio, ai livelli del sottomarino giallo.
Il secondo è Joaquin, ala o trequartista di piede destro, ma adattabile anche sulla fascia sinistra, acquistato dal Malaga per soli 2 milioni di euro: nell’ultima stagione è stato insieme ad Isco, il grande trascinatore del club ai quarti di finale della Champions League, da cui il Malaga è uscito in maniera rocambolesca, con due reti del Dortmund a partita ormai finita.
Il terzo giocatore arrivato è Josip ilicic, talento sloveno, pronto al grande salto: l’ultimo anno nel Palermo lo ha consacrato come uno dei grandi talenti del nostro campionato. Il club di Zamparini ha guadagnato 9 milioni di euro dalla sua cessione, valutazione aumentata rispetto ai 7 offerti dalla Fiorentina per via dello sgarbo viola con Viviano, che Della Valle aveva promesso all’amico Zamparini di riscattare ma che è tornato a Palermo dopo una annata da dimenticare.
E’ arrivato anche uno dei grandi rivali dell’ultimo campionato: Massimo Ambrosini, dal Milan, che ha soffiato in extremis alla Viola il terzo posto valido per i preliminari di Champions League. Minimo esborso(parametro zero) massimo livello di esperienza in un gruppo che vuole competere anche a livello di Europa League.
Il vero acquisto top si chiama però Mario Gomez: il tedesco ai margini del Bayern di Monaco, e abbiamo visto con Klose come un giocatore del genere possa avere un impatto devastante nella nostra massima serie, è stato acquistato per 15,5 milioni di euro più vari bonus legati alle prestazioni. Con il suo acquisto si è superata la prima grande lacuna della squadra nella scorsa stagione: il rendimento sotto porta degli attaccanti, e soprattutto della prima punta, come Jovetic(adattato al ruolo) Toni, Larrondo non è stato ai livelli del gioco espresso dal gruppo, e con un bomber del genere sicuramente la Fiorentina nella scorsa stagione avrebbe potuto competere con il Napoli per la seconda piazza.
Per completare la rosa sono arrivati anche gli esterni offensivi Iakovenko a parametro zero dall’Anderlecht,
Matias Vecino, dal National, costato 2,5 milioni di euro,
il terzino sinistro Marcos Alonso autore di un ottimo campionato nel Bolton, ed in grado di dare ricambio a capitan Pasqual,
e il portiere ex Levante, Gustavo Munua, per una spesa totale di 2,5 milioni di euro relativa al solo cartellino di Vecino.
Nel capitolo cessioni invece sono partiti Jovetic per 26 milioni più bonus, Seferovic, per 3 milioni di euro, e sono tornati alla base dopo i relativi prestiti i vari Llama, Larrondo, che non hanno convinto, Toni si è invece accasato al Verona a parametro zero. Un passivo tra acquisti e cessioni di appena 2,5 milioni che verrà sicuramente colmato dai bonus legati alle prestazioni di Jovetic con il City, visto il precampionato alla grande con i Citizen del montenegrino.
Per quanto riguarda i movimenti in entrata c’è ancora bisogno di qualche innesto per poter puntare con decisione allo scudetto: se nel reparto offensivo con Gomez, El Hamadoui, Giuseppe Rossi, Iakovenko, Joaquin, Cuadrado, Ljajic, Ilicic c’è fin troppa abbondanza, e anche a centrocampo con Ambrosini, al posto di Sissoko, tornato al Psg, si è completato il reparto, è in difesa e in porta che ci sono dei dubbi.
Al centro della difesa ci sono Compper, ex capitano dell’Amburgo, arrivato a gennaio, e di sicuro affidamento, Gonzalo Rodriguez, ex Villareal autore di una ottima stagione, Roncaglia, che ha alternato luci ed ombre, con più note negative, Savic, arrivato dal City nello scambio con Nastasic ma che non sembra dare le sicurezze di cui necessita Montella, oltre a Tomovic, riscattato dal Genoa, che sembra essere ormai un terzino destro più che un vero difensore centrale.
Serve a livello numerico un nuovo innesto, e Pradè starebbe seriamente pensando di acquistare dal Rennes, il promettente difensore Kevin Theophile Catherine, dotato di un buon fisico e di grande senso tattico nonostante la giovane età, e soprattutto a costi relativamente bassi: il club francese lo valuta 5,5 milioni.
In porta ci sono in rosa Neto, eterna promessa brasiliana, a cui Montella sembra intenzionato di riservare le chiavi della porta in caso di nessun ulteriore innesto, e Munua, arrivato dal Levante come numero 12. Ci sono dubbi circa Neto per via dei numerosi errori commessi nell’ultimo campionato, ma non è detto che il tecnico riesca a ridargli motivazioni e quella sicurezza fondamentale per un portiere di livello. Dopo il 10 agosto ci sarà un summit tra gli uomini mercato viola, il presidente e il tecnico per valutare se intervenire ancora in porta o se restare con la rosa a disposizione.
I contatti con un altro portiere brasiliano ci sono già stati, e si tratta di Julio Cesar, vicino prima alla Roma e poi al Napoli.
Vediamo come potrebbe schierarsi la Fiorentina oggi e come potrebbe invece fare in caso di arrivo di questi ulteriori due tasselli per completare la rosa e renderla competitiva su tutti i fronti, ma soprattutto in ottica Scudetto, che è il grande obiettivo viola di questa stagione.
Oppure anziché con il 4-3-3 con un 3-4-3:
E come con Julio Cesar e Kevin Theophile Catherine:
Marco Tarantino