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Danny Ainge: “Non trattiamo per Rondo”

Le voci di corridoio lo davano ormai prossimo partente da Boston, tra la disperazione dei tifosi. Con la trade deadline ormai alle spalle, però, Rondo è ancora li, con quella maglia verde numero 9 addosso. La paura per ora si è affievolita ma non del tutto. Quelle stesse voci di corridoio lo danno ancora per partente.

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Ci pensa Danny Ainge, però, a mettere un bel punto esclamativo sulla questione, dichiarando al The Boston Globe di non aver nessuna intenzione di trattare Rondo e che tutte le voci che sono circolate sul suo conto e su una sua possibile trade erano tutte false.

Un bel sospiro di sollievo per i fan dei Celtics, almeno per ora.

Giuseppe Frisina

Rondo, i Rockets non mollano la presa: i Celtics ci pensano

Ad inizio anno, in quasi tutto gli sport, c’è solo un tema di cui si parla: il mercato. Dal calcio fino al basket americano, ovvero l’NBA.
E’ proprio di questi giorni il rumor che vorrebbero Rajo Rondo (attualmente ai Boston Celtic) accasarsi a Houston indossando la maglietta dei Rockets. Di certo sarebbe un’altra bella batosta per i tifosi dei Celtics dopo aver visto partire i loro giocatori migliori l’estate scorsa. Parliamo di Paul Pierce e Kevin Garnett (ora ai Brooklyn Nets), mai dimenticati dai propri tifosi, vedi l’accoglienza fattagli nell’ultmo incontro di regular-season. Ma ai Rockets serve uno come lui, una guarda in grado di avere anche una grande media realizzativa che possa consentire ad Howard, Harden e Parsons di giocarsi le loro possibilità contro le grandi forze di Ovest come i Thunder. 

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Il Genaral Manager di Boston, Danny Ainge, vorrebbe in cambio un giocatore di livello. Houston dal canto suo potrebbe inserire nella trattativa Omer Asik che a fine stagione varrebbe ben 15 milioni di dollari. Ma di Certo Boston non rischierebbe così tanto.
Inoltre sorge un altro “problema”: da un po di tempo la proprietà della squadra del Massachusetts ha intrapreso un progetto di ricostruzione che già è stato rallentato dalla vendita di Pierce e Garnette, e sarebbe ancor di più frenato (se non addirittura demolito) dalla vendita di Rondo. La notte porterà consiglio ai dirigenti dei Celtic che di sicuro prenderanno la decisione più giusta e per la squadra e per i tifosi: le strade di Rondo e dei Celtics si stanno per separare?

Mario Ramogida

KG e Truth: bentornati a casa!

Emozioni e brividi. Poco altro importava ieri sera alla gente di Boston accorsa al TD Garden per assistere al match Celtics-Nets. Non erano andati li per vedere vincere la loro squadra. Erano li per un solo motivo, anzi due: Kevin Garnett e Paul Pierce erano ritornati a casa.

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E la stessa emozione si poteva leggere negli occhi dei due atleti al loro ingresso in campo. Il pubblico di fede Green ha riservato loro un’accoglienza da veri re, che definire calorosa sarebbe riduttivo, regalando loro applausi e ovazioni per tutta la partita e anche oltre. Match che è stato poi vinto dai Nets, 85-79, con una prova non proprio brillantissima di KG e Pierce sotto l’aspetto delle statistiche (entrambi autori di 6 punti, 3/6 per il primo, 2/10 per il secondo) ma decisivi nei momenti importanti del match, come negli anni passati quando indossavano la maglia verde con i numeri 5 e 34.

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I think we will always bleed green as long as we’re playing basketball and as long as we’re living. Even when they bury us six feet, this is what it’s going to be.

Queste le parole proferite da Kevin Garnett a fine gara per il New York Daily News che suonano come una dichiarazione d’amore per i Celtics.

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Forse più forte, però, è stata l’emozione per Paul Pierce, rimasto fedele alla causa dei Celtics per 15 anni, diventando il leader indiscusso della squadra ed entrando nella storia della franchigia: è il secondo miglior marcatore di sempre di Boston, con 24.021 punti realizzati in regular season.

This was the toughest game I have ever had to play ovvero “questa è stata la partita più difficile che io abbia mai giocato”, ha dichiarato Pierce, affidando in seguito ai social network i suoi ringraziamenti verso il pubblico del Garden.

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Due atleti che si sono distinti per la loro grinta e la loro passione, oltre che per il loro talento, e che hanno regalato ai Celtics delle stagioni da protagonisti assoluti, riuscendo a conquistareil titolo nel 2008 e ad arrivare ad un’altra finale che però fu persa, in gara 7, l’anno successivo, contro i Lakers.

Questo, la Celtic’s Family, non lo dimenticherà mai, come KG e Truth non dimenticheranno mai la partita di ieri sera.

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Giuseppe Frisina
per Dunk NBA

Miami senza particolari problemi contro Boston, Kings vince a New Orleans

Alla AmericanAirlines Arena di Miami, Florida, gli Heat affrontano i Boston Celtics. Nel primo periodo gli Heat giocano in scioltezza contro i Celtics privi di un vero e proprio gioco, e con un Rondo ancora lontano dalla miglior forma fisica, e si va all’intevallo lungo sul punteggio di 40-51. Al rientro sul parquet Boston, complice un rilassamento in casa Miami, riesce a limare lo svantaggio portandosi sul 67-71. Nell’ultimo periodo, però, gli Heat rimettono la partita sui propri binari chiudendo sull’86-93. Per gli Heat buona prova di James, autore di 29 punti. Per i Celtics da segnalare solo la doppia doppia di Humphries, che ha segnato 14 punti e preso 13 rimbalzi.

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Alla New Orleans Arena di New Orleans, Louisiana, i Pelicans ospitano i Sacramento Kings per una sfida che si preannuncia interessante, visto i record, simili, delle due squadre. Nel primo periodo i Kings sembrano far propria la partita, chiudendo il quarto sul 38-20. Nel secondo periodo, però, i Pelicans danno segnali di vita e riescono a segnare 36, senza però raggiungere gli avversari. Il primo tempo si chiude sul 64-56. Al rientro sul parquet, però, New Orleans non regge il passo di Sacramento, che prende lo slancio fondamentale per affrontare con serenità l’ultimo quarto. Nel quarto periodo i Pelicans riescono soltanto a diminuire lo svantaggio e la partita si conclude sul 114-97. Per Sacramento prestazione mostruosa di Gay, che conclude con 41 punti. Per New Orleans da segnalare i 17 punti di Evans.

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Per Dunk NBA
Shedly Chebbi

Jeff Green e il suo nuovo super fan!

Bella iniziativa dei Boston Celtics che, qualche giorno fa, hanno fatto visita ai piccoli pazienti del Boston Children’s Hospital.

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In particolare, è stata una giornata emozionante per Jeff Green: ha incontrato un ragazzino di 10 anni, Spencer, che sta aspettando di essere confermato per un trapianto al cuore e che ha già subito svariati interventi allo stesso.

Un destino simile colpì anche l’ala di Boston qualche anno fa, quando dovette subire un intervento al cuore per un aneurisma, costringendolo così a stare fuori per l’intera stagione 2011/2012. La sua determinazione, però, è stata così potente da convincere i Celtics a offrigli un contratto che il giocatore sta attualmente ripagando a suon di prestazioni.

Ed è proprio questa forza di volontà e il sorriso che Jeff Green vuole trasmettere a Spencer, suo nuovo piccolo super tifoso!

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Qui di seguito, potrete trovare il video dell’incontro tra Spencer e Jeff Green:

http://bleacherreport.com/articles/1915967-2-years-after-heart-surgery-jeff-green-inspires-child-who-needs-heart-transplant#ooid=ZlOWVxajoctY9DoWuZBJGmTBtcsjRm7f,J1d2RxajrVJ0rkA4W5sIurKhqBTI3sPv

 

Giuseppe Frisina

per Dunk NBA

Lakers @ Celtics 107-104, Los Angeles batte Boston nel big match che fu

Al TD Garden di Boston, Massachusetts, i Celtics affrontano i Los Angeles Lakers, con l’infermeria piena, in quella che solo qualche tempo fa era il big match per eccellenza. Nel primo quarto la partita è molto equilibrata, con i Celtics costretti a rincorrere i Lakers, che però non hanno un vantaggio enerme ed il quarto termina sul 25-23. Nel secondo periodo arriva la risposta di Boston, che in men che non si dica rimonta i Lakers e riesce a tenerli a distanza per tutto il quarto riuscendo a chiudere il primo tempo in vantaggio per 52-58. Al rientro sul parquet le squadre si equivalgono e, nonostante i Lakers facciano di tutto per raggiungere Boston e Boston faccia di tutto per distanziare ulteriormente i Lakers, il quarto termina con un parziale di 24-24 (76-82), lasciando così invariato il distacco tra le due squadre. Nell’ultimo periodo, però, i padroni di casa calano vistosamente. Nonostante riescono a tenere per maggior parte del periodo il vantaggio costruito nel secondo e terzo quarto, a spuntarla sono gli ospiti, che a 1.08 dalla sirena si portano sul 105-104 grazie alla tripla di Kendall Marshall. Il tempo per recuperare ci sarebbe, ma Rondo (impiegato col contaggocce) e compagni non riescono a mettere a referto neanche un punto. La partita si chiude dopo i 2 tiri liberi messi a segno da Ryan Kelly e la tripla mancata da Rondo.
Per i Lakers buona prova di Gasol, in doppia doppia con 24 punti e 13 rimbalzi. Da segnalare anche le prove di Marshall, doppia doppia con 19 punti e 14 assist, Meeks, autore di 17 punti e Kelly, che mette 20 punti dalla panchina.

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Per i Celtics Buona prestazione di Olynyk, autore di 25 punti dalla panchina. E, nota positiva, si rivede Rajon Rondo, che ha giocato solo 19 minuti segnando 8 punti, servendo 2 assist e rubando 2 palloni.

Rondo Boston Celtics

Per Dunk NBA
Shedly Chebbi

NBA results: Sullinger scomoda Larry Bird (25+20+4), i Nuggets sorprendono Curry, vittoria importante dei Clippers sui Mavs, ripartono i Suns, crollano Kevin Love e Davis, bene Spurs, Grizzlies, Wizards, Sixers e Bulls

Notte NBA ricca di emozioni: la più grande impresa avviene a Boston, dove Jared Sullinger, nella vittoria per 88-83 su Toronto, diventa il primo giocatore dei Celtics dopo sua maestà Larry Bird (1987) a realizzare 25 punti, prendere 20 rimbalzi e fornire 4 assist ai compagni.

Vittoria clamorosa e rumorosa quella dei Nuggets in casa Golden State: Curry ne mette 24, 21 Thompson e 28 (il top scorer della gara) Lee, ma non bastano contro un Hickson da 24 rimbalzi, 2 assist e 13 punti, aiutato da il solito Lawson e Chandler con 22 punti. Risultato finale 123-116, con la ventesima vittoria stagionale per la franchigia che aspetta ancora il nostro Danilo Gallinari.
Fiato sul collo per i Mavericks, che perdono a Los Angeles e cominciano a sentire la pressione di Denver: i Clippers passano per 129-127, con super Redick da 33 punti, coadiuvato da Barnes (25) e Griffin (23).
L’altra pretendente per i PO, Phoenix, vince in casa, 121-114 contro i disastrosi Lakers, arrivati sul fondo del barile, con la 6a sconfitta consecutiva; la botta decisiva la prendono però i Timberwolves che impattano in casa contro Rudy Gay e Cousins, e chiudono 108-111 con la seconda sconfitta consecutiva. Male ancora Nola che perde a New Orleans contro i Rockets, per 100-103, e restano ancorati a quota 15 vittorie, troppo poche per rientrare in corsa per l’ottavo posto.
Le vittorie di Spurs e Blazers sono invece scontate: San Antonio suda però sette camice contro Utah, imponendosi per 105-109 con Belinelli a quota 15 punti e 7 rimbalzi; per Portland vittoria agile in casa su Cleveland,  per 108-96. Passano anche i Grizzlies a Milwakee, dove i Bucks perdono la settima gara consecutiva e rientrano in corsa prepotentemente, visto l’andamento non costante di Dallas e Phoenix, e grazie soprattutto ad un ritrovato Marc Gasol, sempre più leader di Memphis.

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Ad Est vittoria di Washington su Miami, per 114-97, neanche troppo inaspettata, visto che gli Heat stanno tirando il fiato (3 sconfitte consecutive). Vincono 76ers per 95-92 sui Bobcats e i Bulls 128-125 ad Orlando dopo 3 tempi supplementari.

M.T.