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NBA Preview: Washington in casa per il 2-1 contro Indiana, LAC allo Staples Center per superare OKC

Indiana Pacers @ Washington Wizards: questa è la prima delle due partite in programma in questa notte. Trasferta difficile per gli uomini di coach Frank Vogel: la serie è sul 1-1, ma la squadra dovrà fare a meno di Andrew Bynum, fermato ancora una volta dal problema al ginocchio (a fine stagione lascerà pure la franchigia dell’Indiana). D’altro canto però l’head-coach potrà fare affidamento su un rinato Roy Hibbert: faceva strano vedere a quota zero tutte le sue percentuali in gara 1. I 28 punti, 9 rimbalzi e 2 stoppate cancellano l’opaca prestazione del centro e danno di certo un sospiro di sollievo per i bianco-gialli. I Wizards invece si affideranno ancora una volta a B. Beal (25 punti in gara 1) e al talento di John Wall. Randy Wittman avrà però anche un asso nella manica: il pubblico del Verizon Center. NBA: Washington Wizards at Indiana Pacers

Nell’altra sfida invece i Thunder del neo MVP Kevin Durant faranno visita ai sorprendenti Clippers. Anche qui la serie è sull’1-1, una vittoria vuol dire fuga. Westbrook affiancherà il suo compagno di mille avventure, ancora una volta. Ibaka farà la voce grossa sotto canestro, Butler sarà il valore aggiuntivo. Di fronte però ci sarà un CP3 a dir poco fomentato: i suoi 32 punti e 8/9 da tre fanno ancora venire gli incubi. Doc Rivers si affiderà anche a Black Griffin per scardinare la difesa avversaria.
Che lo spettacolo abbia inizio.Kevin Durant, DeAndre Jordan

 

Mario Ramogida, @marioramogida

NBA Playoffs grades&analysis, Thunder: Il solito Durant, il solito Westbrook, la insolita OKC

Brutta prova degli Oklahoma City Thunder, che riescono a chiudere la partita sotto di 17 punti soltanto grazie all’ultimo quarto, che i Clippers si prendono di pausa.

westbrookBrutta prova per Durant e compagni, che si fanno schiacciare dalla difesa degli avversari. Ecco come si sono comportati i Thunder:
Serge Ibaka: Uno dei pochi a salvarsi dal disastro. Tutto sommato è la sua classica prestazione, fatta da tanta intensità. Segna 12 punti, prende 6 rimbalzi, ruba un pallone e effettua due stoppate. Tira benissimo, 6 su 9 dal campo, e non ha particolari responsabilità sul risultato finale. Voto 6,5.
Kevin Durant: A volte sembra essere in pieno controllo, altre, come in questa partita, è costretto a prendersi dei tiri impossibili anche per lui. Questa volta Doc Rivers lo intrappola, limitandolo -si fa per dire- a 25 punti. Conclude con 25 punti, 4 rimbalzi, 4 assist, una palla rubata ed una stoppata. Tira con il 47% dal campo ed il 65.5% dalla lunetta. Non è il Kevin Durant che conosciamo, ma la prestazione non è brutta. Voto 6.
Kendrick Perkins: Deludente. Gioca 14 minuti ed è sempre in difficoltà in difesa. 3 punti, 3 rimbalzi, 1 assist e una palla persa. Sulla sua prova c’è poco da dire; e non sono proprio cose belle. Voto 5.
Russel Westbrook: Solitamente ad un giocatore da 29 punti non si può dire niente, ma non stasera. Testardo all’inverosimile. Perde 6 palloni e vuole palla anche quando sarebbe meglio favorire i compagni. Tira con il 64% dal campo e 90% dalla lunetta, evidenziando, però, una certa attitudine a voler essere il protagonista, anche a costo di perdere 6 palloni in una partita che non ammette errori. Voto 6.
Thabo Sefolosha: Gioca soltanto 16 minuti, abbastanza, però, per prendere 2 rimbalzi, rubare un pallone e segnare 5 punti, tirando con 2 su 3 dal campo (1 su 2 dai tre punti). Una prova non giudicabile.
La panchina, come spesso capita ai Thunder, non da un grande apporto. Anche Fisher, che di solito il suo contibuto lo fornisce sempre, non sembra girare. A sorpresa brillano Lamb, autore di 8 punti, 6 rimbalzi, 2 assist, una palla rubata e una stoppata in 12 minuti, e Perry Jones, che in 11 minuti segna 8 punti e prende 3 rimbalzi. Voto alla panchina 5.
Per Dunk NBA
Shedly Chebbi
(@shedly7)

NBA Playoffs results: CP3 schianta OKC, Indiana crolla contro Beal e Ariza!

Playoffs 2014: se il primo round è stato a dir poco “spettacoloso”, le semifinals cominciano col piede giusto: in entrambe le gare della notte il fattore campo viene ribaltato, i Pacers crollano senza quasi accorgersene sotto i colpi di Ariza (6/6 da tre) e Beal, mentre a OKC Chris Paul impazzisce sfiorando il record di triple in una gara dei playoffs e registrando, comunque, per la prima volta ai PO, 10 assist e 8 bombe!

Washington Wizards @ Indiana Pacers 102-96

Gara 1 tra Pacers e Wizards vede i maghi di Washington cominciare subito con il piede giusto, con un 8-0 iniziale che potrebbe voler dire poco ma che invece è sintomo dell’altissima temperatura degli ospiti. I Pacers, dal canto loro, gli facilitano il compito, limitandosi ad un’orribile 21.7% al tiro nel primo quarto, con solo 5 canestri su 21 mandati a segno, contro il 47.8% (11/23) dei Wizards. Prima frazione che si chiude dunque sul 28-15 per gli ospiti, grazie ad un grandioso Ariza, da 6/6 totale al tiro da fuori. Tra secondo e terzo quarto Indiana tenta di risalire e, grazie alle triple di Stephenson, piazza un break di 10-0 sul finire del terzo quarto, portandosi a -7 (69-62). Ma Washington non ha intenzione di farsi raggiungere e un superBeal da 12 punti in meno di 6 minuti riporta gli ospiti sul +12, (90-78). Sul finale, Hill tenta il tutto pur tutto, con due triple consecutive che, insieme a quella di Copeland, riportano Indiana sul -5 a 23″ dalla sirena, ma 4 liberi di Washington chiudono del tutto i giochi e a nulla vale l’ultima tripla del #3 del Pacers a 8″ dalla fine. Il risultato si fissa sul 102-96 per i Wizards, che conquistano così gara 1, mostrando a Indiana quanto difficile potrà essere quest’altra grandiosa serie.

Prossimo appuntamento: domani sera, sempre ad Indianapolis.

Serie: Wizards-Pacers 1-0

Washington: Beal (25 pts, 7 reb, 7 ast), Ariza (22 pts, 6/6 da tre), Hilario (15 pts, 6 reb), Gortat (12 pts, 15 reb), Gooden (12 pts, 13 reb).

Indiana: Hill (18 pts, 3/6 da tre), George (18 pts, 6 reb), West (15 pts, 12 reb), Stephenson 812 pts, 6 reb), Scola (12 pts, 5 reb).

 

LA Clippers @ OKC Thunder 122-105

Un grandioso CP3 mette subito le cose in chiaro contro in Thunder: noi siamo i Clippers, di Sterling ci frega una cippa e se volete le finals dovrete combattere con le unghie e con i denti! 32 punti in meno di tre quarti di gara (precisamente in 28 minuti), 10 assist, 12/14 al tiro e 8 meravigliose bombe messe a segno (vi consiglio di prestare particolare attenzione alla quarta, una delizia). Eppure fino al 18 pari sembrava una partita come le altre: un dignitoso testa a testa tra due delle più scoppiettanti (almeno in RS) franchigie della lega. Dopo, però comincia lo show di CP3: comincia a macinare punti fino al 39-25 del primo quarto e poi, con l’aiuto del solito Griffin, porta i Clippers fino all’incredibile +26 (93-66), mantenuto fino alla fine del terzo quarto (104-78). OKC tenta di ripararsi come può, crivellata dai colpi di Los Angeles, ma la precisione al tiro dei Clippers è devastante, registreranno un 54.9% al tiro dal campo e un incredibile 51.7% da fuori. Il dignitoso 45.9% dal campo dei Thunder rabbrividisce, al confronto. West e KD cercano di reagire, ma non c’è niente da fare, contro questo Chris Paul: il quarto quarto diventa un lungo garbage time in cui Jeremy Lamb tenta di limitare i danni chiudendo sul 122-105. CP3 diventa il primo giocatore a segnare 30 punti (registrando almeno il 75% dal campo) e distribuire 10 assist in una gara di playoff da 23 anni a questa parte (l’unico altro giocatore a riuscirci è stato, naturalmente, MJ), e il primo giocatore in assoluto a segnare 10 assist e 8 triple ai PO. Supera anche il suo record personale di triple, che era fermo a 5 (le stesse che ha fatto stanotte in un solo quarto). E’ lui il protagonista della serata, e forse della settimana, NBA. Se dovesse ripetersi, anche meno incredibilmente di così, solo il migliore dei migliori KD35 (quello formato MVP da 54 punti, per capirci) potrebbe tenergli testa.

Oklahoma City: Westbrook (29 pts, 9/14 al tiro, ), Durant (25 pts), Ibaka (12 pts, 6 ast).
Los Angeles: Paul (32 pts 4/5 da due, 8/9 da tre, 10 ast), Griffin (23 pts, 5 reb), Crawford (17 pts, 3/6 da tre) Redick (12 pts), Barnes (10 pts). 

Prossimo appuntamento: domani sera, di nuovo alle Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City.

Serie: Clippers-Thunder 1-0

 

Virginia Sanfilippo, @sanfi_fm

NBA Playoffs grades&analysis, Clippers: Chris Paul fenomenale, DeAndre Jordan sotto tono

Alla Chesapeake Energy Arena i Los Angeles Clippers portano a casa la vittoria, concedendosi un po’ di riposo nell’ultimo quarto.

San Antonio Spurs v Los Angeles Clippers - Game FourGrande prestazione degli uomini di Doc Rivers. Ecco come si sono comportati i Clippers: Blake Griffin: Solita prestazione fatta da tanta sostanza. Non bellissimo da vedere, ma spaventosamente efficacie. Conclude la sua partita con 23 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Mette a segno 7 tiri su 16 tentati dal campo, e 9 su 12 dalla lunetta. Sempre più decisivo. Voto 6,5. Matt Barnes: Ha dimostrato di poter fare di più e meglio, ma la sua prestazione non è comunque da buttare. Si fa trovare pronto in fase difensiva ed è un solido elemento quando si tratta di muoversi senza palla. Chiude con 10 punti, 2 rimbalzi, 1 assist e una palla rubata, senza perdere alcun pallone. Tira con il 40% dal campo, tirando principalmente da tre punti (2 su 7 dall’arco). Potrebbe fare di più a livello personale, ma a livello di squadra è stata una prestazione ottima. Voto 6,5. DeAndre Jordan: L’unico dei suoi a deludere le aspettative. Tira con il 100% dal campo, su 3 tentativi, e, invece, è disastroso dalla lunetta, dalla quale segna soltanto un tentativo su 8. Finisce con 7 punti, 5 rimbalzi -e per lui è una notizia negativa- e 4 palle rubate. Che si sia semplicemente concesso un turno di riposo? Voto 5,5. Chris Paul: Questo Chris Paul dovrebbe essere bandito da qualsiasi campo da gioco. Un giocatore così può giocare, da solo, soltanto contro il Dream Team, per tutte le altre squadre è sprecato. Va in doppia doppia con 32 punti e 10 assist, tirando dal campo con percentuali non umane: 12 su 14 dal campo, di cui 8 su 9 da tre punti. Aggiungere qualsiasi altra parola sarebbe di troppo. Voto 8,5. J.J. Redick: Bravissimo a farsi trovare pronto quando Paul decide di non affondare il colpo. Segna 12 punti, prende 3 rimbalzi e serve 3 assist, rubando anche un pallone. Prestazione al tiro buonissima, chiude infatti con 5 su 8 dal campo (1 su 2 da tre punti) e 1 su 1 dalla lunetta. Con Paul forma una coppia veramente ottima. Voto 6,5. Dalla panchina l’aiuto più grande viene dalle mani di Jamal Crawford, autore di 17 punti (6 su 11 da campo, 3 su 6 da tre punti, 2 su 3 dalla lunetta). Un po’ deludente la prova al tiro di Granger, 1 su 5 dalle sue mani (3 su 4 dalla lunetta), che però prende 5 rimbalzi e ruba un pallone, nei 16 minuti a sua disposizione. Buona la prova della second line.Voto alla panchina 6,5. Per Dunk NBA Shedly Chebbi (@shedly7)

Spurs-Blazers: the big challenge!

l primo turno di questi playoffs 2014 è stato sicuramente il più bello ed entusiasmante degli ultimi vent’anni, e azzarderei a dire anche di sempre. Non era mai accaduto che ci fossero cinque serie su otto che andassero a gara-7, o che otto partite finissero in overtime.

All’interno di tutte queste secchiate di emozioni ha trovato spazio anche il buzzer beater di Dame Lillard, un tiro da ben oltre la linea dei tre punti con 0.9 secondi sul cronometro, che ha regalato ai Portland Trail Blazers gara-6 e la conseguente vittoria per 4-2 sugli Houston Rockets. Vittoria in una serie che alla squadra dell’Oregon mancava da ben quattordici anni, da quei quattordici punti consecutivi rimontati dai Lakers di Kobe&Shaq negli ultimi minuti di gara-7 della finale della Western Conference 2000. Ma i giovani Blazers non vogliono certo accontentarsi, le parole di Wes Metthews sono state chiare, “É stato speciale e significativo, ma non c’è alcun motivo che ci dovrebbe far accontentare di questo risultato. Siamo solo all’inizio.”Portland trail blazers, Utah Jazz, Matthews, Robin Lopez, Aldridge

Ora troveranno i San Antonio Spurs, la migliore squadra della regular season, che ieri sera ha vinto, dominando fin dal primo minuto, gara-7 contro i sorprendenti Dallas Mavs. Gli Spurs hanno avuto non pochi problemi nel derby texano, Carlisle le ha provate veramente tutte fino all’ultimo, ma ieri i nero-argento erano veramente in palla. Sono stati trascinati dai BigThree, Parker, Ginobili e Duncan, che hanno sfornato una prestazione superlativa. Manu sembrava essere tornato indietro nel tempo in quel 2005 in cui dominava gli avversari. TD, da vero leeder, ha dato l’imprinting alla squadra già alla prima azione con una chiusura sul tiratore in angolo.Tony Parker, Manu Ginobili, Tim Duncan

La serie tra queste due squadre si preannuncia molto più che divertente. In stagione si sono affrontate quattro volte con due vittorie per parte. Portland è stata per metà stagione al primo posto della Western Conference, poi complice l’infortunio di La Marcus Aldridge, che fino a quel momento aveva giocato a livelli da MVP, ed un evidente calo fisico, hanno dovuto cedere il posto proprio agli Spurs, finendo poi quinti. San Antonio è sicuramente più esperta ed è abituata a trovarsi dov’è tutt’ora, ma è anche più “vecchia” e in una serie lunga potrebbe venir fuori un po’ di stanchezza. Dall’altra parte, Portland, è giovane e con poca esperienza su palcoscenici di questo tipo, anche se Lillard, ai primi playoffs della carriera, non sembra averne risentito troppo.

Il fattore X della serie potrebbe essere il tiro da tre. Entrambe le squadre in stagione si sono affidate al tiro dalla lunga distanza, San Antonio è prima per percentuale di realizzazione con il 39.7% mentre Portland ha chiuso la regular season al secondo posto con 9.4 canestri da tre segnati a partita. Tutte e due dispongono di un buon sistema offensivo, indipendentemente dal tiro da tre, hanno pressochè lo stesso OffRtg (punti per 100 possessi) in stagione con 108.2 per i texani e 108.3 per i Blazers. Cifre che sono salite nei playoffs rispettivamente a 110.2 per i primi e 111.8 per i secondi. Hanno grande abilità a giocare il dentro-fuori e credo che Aldridge creerà molti fastidi alla difesa Spurs grazie al suo tiro dalla media che segna con continuità e rilascia ad altezze considerevoli.Damian Lillard, Tony Parker

Entrambe amano usare i propri playmaker, Parker e Lillard, per portare palla in area, da dove possono segnare o passare fuori sul perimetro ai compagni. Se gli attacchi sono spumeggianti, non da meno sono le difese. I due coach, Popovich e Stotts, dedicano particolare attenzione alla fase difensiva della loro pallacanestro. Gli Spurs sono finiti sesti per punti concessi in stagione, mentre i Blazers undicesimi per percentuale concessa.

Credo che questa serie sarà decisa, però, dal “supporting” cast: sarà molto probabile che i “big players” si equivarranno e quindi i Danny Green, Kawhi Leonard, Patty Mills, Boris Diaw per gli Spurs, e Matthews, Batum per Portland faranno la differenza. Sarà interessante vedere chi tra Splitter e Duncan, ad inizio partita, andrà in marcatura su Aldridge. Io vedrei molto bene Diaw, con Duncan nascosto su Lopez, anche per non creare eventuali problemi di falli per il caraibico. Vedremo se Popovich darà più minuti al miglior amico di Tony Parker. E non sono convinto che lo stesso Parker starà su Lillard in fase difensiva. Sarà divertente, molto divertente. La prima palla a due è prevista per martedì notte, ore 3.30. Non ci resta che preparare il termos di caffè e goderci lo spettacolo!

Alberto Vairo

@albicoach

Road to semifinals: Los Angeles Clippers

Alla fine passano i Clippers. Passano al termine di una serie molto avvincente, che sembrava essere sfuggita di mano alla squadra di Los Angeles.

San Antonio Spurs v Los Angeles Clippers - Game Four
Dopo aver principiato la serie con una sconfitta per 109-105, la squadra di Doc Rivers ha saputo rialzare la testa, facendosi un sol boccone del Warriors in gara due, vinta per 98-138, e soffrendo, ma vincendo, in gara tre, con un incredibile 98-96. Le restanti partite della serie sono state un alternarsi tra le due squadra, che ha confuso molti appassionati, suscitando forti incertezze in chi avrebbe voluto fare un pronostico. Alla fine i Clippers hanno saputo sfruttare meglio l’esperienza dei propri giocatori chiave, anche se Curry ha messo paura, per tutta la serie, alla difesa dei LAC. I giocatori dei Clippers sono stati bravissimi a non subire il contraccolpo psicologico, proveniente dai fatti extra-parquet del proprietario della franchigia, ed a gettare il cuore oltre l’ostacolo, che a tratti è parso come un vero e proprio muro, rappresentato dai Golden State Warriors. Alla fine passano i Clippers, facendo propria una serie che sarebbe potuta finire in ogni modo, visto che ognuna delle due squadra avrebbe meritato il passaggio del turno. Purtroppo, però, nello sport conta farsi trovare pronti al momento giusto; e in gara 7 a farsi trovare pronti sono stati Griffin, Paul e DeAndre Jordan. Anche Curry si è fatto trovare pronto, nel posto giusto, ma con la divisa sbagliata. Ora sulla strada dei Clippers ci sono gli Oklahoma City Thunder di Westbrook e Durant; e la sfida si presenta molto, molto, avvincente.
Per Dunk NBA
Shedly Chebbi
(@shedly7)

NBA Playoffs – Vietato arrendersi in NBA: OKC, GS e Indiana portano la serie a gara-7!

Quale spettacolo migliore di questo? I playoffs di quest’anno hanno preso dei contorni epici, da sfida infinita, tensione snervante ed esaltazione pura. Da quando il primo round dei playoffs si decide al meglio delle sette, mai era capitato che più di due serie si fossero decise all’ultimo incontro disponibile. Quest’anno, invece, come minimo avremo tre esemplari di gara-7, e tutti e tre in una notte, sabato notte. Thunder, Warriors e Pacers, infatti, sono riuscite, quasi in una corsa contro il destino, a pareggiare le rispettive serie, guadagnandosi così un’ultima chance di approdare in semifinale.

Los Angeles Clippers @ Golden State Warriors 100-99

Gara equilibratissima, lottata punto su punto, con i valori in campo quasi totalmente speculari (36.8% dal campo per LA, 39.3% per GS; 31.8% da tre per LA, 29.2% per GS; 54 reb per LA, 50 per GS; 22 ast per LA, 20 per GS; e così via), tranne che per qualche errore di troppo dei Warriors ai liberi, che però i Clippers hanno generosamente concesso in misura maggiore: gli ultimi 4 liberi, piazzati da Green e Barnes, hanno concesso il +4 a Golden State a 55″ dalla sirena. A quel punto, a soli due possessi di svantaggio, con la possibilità concreta di chiudere il discorso qualificazione una volta per tutte, Los Angeles sbaglia tutto: CP3 subisce una bella stoppata da Thompson, poi recupera palla e parte l’assalto disperato, con Collison che sbaglia un layup e una tripla, il neo migliore sesto uomo Crawford lo copia la fuori e i secondi passano inesorabili. A 2″ dal termine Matt Barnes piazza finalmente la bomba del -1, ma è troppo tardi. Finisce così, 100-99, e appuntamento a sabato notte, 10.30 PM ora locale, 4.30 ora italiana, in un rovente Staples Center.

Golden State: Curry (24 pts, 9 ast), Iguodala (15 pts), Green (14 pts, 14 reb), Speights (12 pts, 6 reb).
L.A. Clippers: Crawford (19 pts, 4/8 da tre), Barnes (18 pts, 3/7 da tre, 11 reb), Griffin (17 pts, 9 reb), Redick (15 pts), Collison (12 pts).

Indiana Pacers @ Atalanta Hawks 95-88

La regina dell’Est sconfitta dalla cenerentola col centro macedone: Davide contro Golia, quasi tutti si aspettano ormai questo finale, se lo aspettavano anche ieri sera, ma non è arrivato. Indiana ha deciso di vender cara la pelle, finalmente, ma rischiando seriamente, anche stavolta, di cadere sotto i colpi di Atlanta. Partita molto, molto, troppo, equilibrata, anche questa: in realtà, i detrattori di Indiana, oltre al motivo “romanzesco”, hanno altre, solide, basi, per sostenere la tesi secondo cui il team di Vogel non merita di passare, contro questi Hawks. La gara resta in equilibrio quasi perfetto, anche qui, fino a 46″ dal termine: sull’85-85 parte il break finale di Indiana, un 8-0 inaugurato da West e consacrato dai liberi di George e Hill, con Atlanta in bambola per qualche secondo di troppo e il primo match point che se ne va. Si può dire che Atlanta abbia perso sul tiro da fuori, piazzando solo 9 delle 35 bombe tentate (0/4 Antic, 0/6 Scott), perché per il resto a tenuto testa più che bene ai Pacers, per l’ennesima volta, grazie ai punti di Teague e ai colpi di Millsap. George e West (24 punti a testa e 19 rimbalzi in due), insieme ad uno Stephenson in crescendo (21 punti, 9 rimbalzi), possono mettersi al collo la medaglia di questa battaglia, ma ci vorrà ben altro per portare a casa la guerra, sabato notte, 5:30 PM locali, 23:30 italiane, in una Bankers Life Fieldhouse che è già caduta due volte sotto i colpi degli Hawks.

Indiana: West (24 pts, 11 reb, 6 ast), George (24 pts, 8 reb), Stephenson (21 pts, 9 reb), Hill (14 pts).
Atlanta: Teague (29 pts, 9/9 ai liberi), Millsap (16 pts, 18 reb, 5 ast, 3 stl, 2 blk), Williams (16 pts).

Oklahoma City Thunder @ Memphis Grizzlies 104-84

Infine, ultima, ma di sicuro non meno importante, gara-6 tra Thunder e Grizzlies: Mr. Unreliable diventa Mr. Undeniable e si riprende tutto il merito del “benedetto” MVP. Finalmente torna il Durant della regular season e i Grizzlies possono solo restare a guardare: partita quasi a senso unico, con KD che mette i suoi primi 14 punti dei 36 totali nel primo quarto, Westbrook che risponde alla grande, sull’onda dell’entusiasmo, e porta insieme a Jackson e Ibaka i Thunder sul +20 poco dopo metà gara (61-41 con 9:02 da giocare nel terzo quarto). Grindhouse ghiacchiata, anzi fulminata, da Oklahoma City, che mette in campo una difesa di incredibile energia (da sottolineare le 5 stoppate di Adams), concedendo appena il 21% da  fuori e mandando completamente fuori giri le guardie (Conley 2/10, Udrih 1/8, Lee 2/7). Conley si infortuna pure, nel quarto quarto, m la sua presenza in gara-7 non è ancora stata esclusa del tutto. I Thunder tengono gli orsi a freno, e amministrano nell’ultimo parziale, chiudendo sul 104-84. Adesso gara-7 alla Chesapeake Energy Arena è un appuntamento imperdibile, per KD35 & Co., vietato fallire. Gasol e Z-Bo ce la metteranno tutta per fare il colpaccio, ma se Durantula si dovesse ripete, non ci sarà Tony Allen che tenga. Sabato notte, ore 8:00 PM locali, le 2:00 italiane, sapremo come andrà a finire.

Memphis: Gasol (17 pts, 5 reb), Randolph (16 pts, 8 reb), Johnson (15 pts, 5 reb), Allen (13 pts, 5 reb).
Oklahoma City: Durant (36 pts, 10 reb), Westbrook (25 pts, 9 reb, 5 ast), Jackson (16 pts, 4/5 da tre, 5 reb).
@sanfi_fm

Warriors @ Clippers 103-113: Jordan spazza via Golden State, ancora nulla Granger

Grandissima prova di orgoglio e di carattere dei Los Angeles Clippers, che giocano una gara ordinata e di testa contro i Golden State Warriors allo Straples Center, stracolmo di striscioni contro il razzismo e contro il proprietario (ma ancora per poco) Sterling.

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La differenza la fa DeAndre Jordan in gara-5: l’assenza di Bogut è un macigno sulle spalle di Mark Jackson, che non ha altre alternative nel ruolo di centro del veterano O’Neal, che dura soltanto 11 minuti.
Il centro dei Clippers spadroneggia chiudendo la gara con 25 punti (8-10 e 9-17 dalla lunetta) ed inoltre 18 rimbalzi, 1 assist, 1 palla rubata e addirittura 4 stoppate per una notte magica. Anche l’altro lungo al servizio di Doc Rivers, ovvero SuperMan Blake Griffin gioca una buona gara, ma lascia la scena a DeAndre: per il #32 arrivano 18 punti, 7 rimbalzi e 4 assist, con 2 palle rubate ai danni dei Warriors.

Si rivede ancora anche Danny Granger, che in vista delle prossime sfide potrebbe raggiungere ancora maggior minutaggio dopo i 15 minuti ad Oakland e l’impietoso score di 0-4 e 0-3 da tre punti ed i 12 in gara 3 con 0-1 e 0-1. L’ex Indiana Pacers vuole dimenticare queste tre gare in fretta e ritornare incisivo come in gara-2 quando chiuse con 15 punti nella super vittoria con 3-4 da tre punti (su tiri però poco o nulla contestati dall’ormai rassegnata difesa dei Warriors).

Finisce 103-113: MVP della gara DeAndre Jordan!
Due match point in mano ai Clippers, che andranno prima ad Oakland dopodomani e se dovessero perdere giocheranno il 3 maggio gara 7 da dentro o fuori allo Straples Center!

@MarkTarantino89
Fonte Tribuna Italia

 

 

I Clippers protestano contro Sterling: maglie senza logo nel riscaldamento pre gara 4 (video)

I Los Angeles Clippers hanno deciso di protestare così, nei confronti delle atroci parole pronunciate nei giorni scorsi dal proprietario della franchigia, Donald Sterling: ieri sera, durante il riscaldamento pre gara, i giocatori hanno indossato delle semplici maglie rosse, prive del logo dei Clippers, lasciando per terra al centro del campo le giacche, rimarcando anche in modo visivo la loro presa di posizione nei confronti del magnate americano.