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Derrick Rose sta per tornare… Thibo, pensaci tu!

La stagione dei Chicago Bulls è finita. Ormai è alle spalle l’eliminazione dai playoffs per mano dei Washington Wizards: ora bisogna pensare solo al futuro. Che il futuro abbia il nome di Derrick Rose? Questo non lo sa nessuno, non lo sa Tim Thibodeau. Il play americano non gioca da molto, molto tempo: solamente dieci gare giocate nelle ultime stagioni. L’ultimo infortunio lo ha tenuto lontano dal parquet per troppo tempo ed ora è finalmente giunto il tempo di tornare. Sì, ma con che spirito? E soprattutto con che “ruolo” nella squadra? Prima dell’infortunio era il leader indiscusso della squadra dell’Illinois. E ora?hi-res-464520175-dj-augustin-of-the-chicago-bulls-drives-to-the-hoop_crop_exact

In sua assenza molte cose, le gerarchie sono cambiate. DJ Augustin: è lui l’uomo provvidenza, l’uomo che ha risollevato le sorti dei “Tori”. Nella ultima regular season di certo non ha sfigurato, soprattutto nelle occasioni importanti, dando prova di grande affidabilità ma soprattutto di grande maturità. L’uomo giusto per i Bulls. All’inizio della prossima stagione il #1 tornerà ad assaggiare il campo di gioco e solo allora sapremo che tipo di contributo potrà dare. Thibo allora dovrà più che mai tenere insieme i pezzi, mantenere la serenità all’interno dello spogliatoio. Ma soprattutto dovrà dare delle nuove motivazioni e una nuova linfa vitale al suo migliore giocatore: due anni fuori sono tanti, il suo morale di certo non sarà dei migliori. Ce la farà? Come già detto, solo il campo ce lo potrà dire, o meglio solo il parquet.Tom Thibodeau

Mario Ramogida, @marioramogida

NBA-Hip Pop: Ballin’ in da hood

Forse, dico forse e ripeto forse, non è propriamente un caso se nel biennio  1972-1973 un certo Wilt Chamberlain coronava il suo secondo ed ultimo titolo formalizzando il suo ritiro, l’NBA si trasformava radicalmente assorbendo l’ABA,  faceva il suo debutto il Dottore, al secolo Julius Winfield Erving II e nel contempo un ragazzotto appena maggiorenne che oggi conosciamo come DJ Kool Herc con l’aiuto della sorella cercava di invitare più gente possibile alle feste organizzate nel suo palazzo a 1520, Sedgwick Avenue, Bronx.
Circa 10 anni dopo Grandmaster flash e i 5 rilasciavano un disco storico quale “The message”, nel mentre canestro dopo canestro cresceva la faida tra Magic Johnson e Larry Bird, emblemi della NBA fino all’arrivo del 23, autentico dominatore degli anni ’90 e proprio quando Michael Jordan teneva in pugno l’NBA ed il panorama sportivo mondiale strictly from Brooklyn è esattamente Brooklyn a conoscere 9 fenomeni (più o meno…) che stravolgeranno i canoni dell’hip-hop con suoni cupi e minacciosi.

Per il nuovo millennio è doveroso mutare il colore dello sfondo: mentre Eminem diventa l’icona del rap moderno Nash diventa uno dei migliori playmaker della storia e Dirk Nowitzki ridisegna il ruolo di ala grande. Oggi?! Oggi forse la maggior presenza di talento è in NBA invece che sui palchi hip-hop, non c’è ombra di un mc in grado di realizzare un three-peat di cui solo LeBron è in grado, non c’è alcun talento spiazzante come quello di Kevin Durant né tanto meno un pittore come Chris Paul, oggi probabilmente nel mondo di rap c’è delusione ed amarezza, come quella che aleggia attorno a Derrick Rose.
Tuttavia la finalità del discorso si discosta da un semplice confronto e mira a dimostrare in modo più radicato come queste due culture siano indiscutibilmente, indissolubilmente e meravigliosamente collegate, come?! Vediamo subito…
Probabilmente il primo a nominare una nutrita schiera di ballerz all’interno di una traccia hip-hop è stato Kurtis Blow nel 1984 con la sua “Basketball” senza tuttavia entrare nello specifico di una determinata circostanza o di un determinato giocatore, come invece qualcuno farà più avanti. La traccia fu poi ripresa, o disonorata fate voi, nel 2002 da Lil Bow Wow.

Nel 1995 è Big L a lasciarsi ispirare dal motivo baskettaro nella seconda traccia di “Lifestylez ov da poor ‘n dangerous” ovvero “MVP”  nel quale l’mc newyorchese, tra le altre cose, cita anche Manute Bol, curiosissima personalità dell’NBA targata ’90.


Solo 3 anni più tardi i Public Enemy rilasceranno “He got game” la cui title track diventerà la colonna sonora del capolavoro (O almeno considerato tale dai più…) di Spike Lee e Ray Allen nel quale compariranno anche Michael Jordan e Shaquille O’Neal.

Al giorno d’oggi invece chi se non Kendrick Lamar?! La sua “Black boy fly” è dedicata all’amico Arron Afflalo, guardia di Orlando. K-Dot va oltre, esaltando non il gioco né tanto meno il talento del giocatore bensì la caparbietà di questi, sottolineando la carica emotiva che spesso si cela dietro una sfida che porta tantissime difficoltà con se.

Michele Garribba

Bulls, Thibodeau non vuole forzare il rientro di Rose: ecco quando tornerà in campo

Chicago Bulls, cattive notizie dall’infermeria: Derrick Rose starà fuori per il resto della stagione. Non ci sono possibilità di rivedere il #1 di Chicago prima della fine dell’anno (nemmeno ai PO) secondo quanto ha riferito l’head coach Tom Thibodeau.

Rose injury

La franchigia non vuole forzare il rientro in campo dell’MVP più giovane della storia (2010-2011) rischiando di fargli subire una ricaduta come in questa stagione a Portland, contro i Trail Blazers.

Il playmaker rientrerà con tutta calma, iniziando la preparazione differenziata per poi tornare ad allenarsi col gruppo quando il ginocchio sarà totalmente al sicuro da eventuali nuovi infortuni.
Una cosa è certa: se D-Rose tornerà sui suoi livelli, con un paio di operazioni in entrata di spessore (taglio di Boozer ed una ala grande notevole) i Chicago Bulls potrebbero diventare una pretendente al titolo.

@MarkTarantino89

Focus on Bulls: Thibodeau è la garanzia per la rifondazione

I Chicago Bulls ripartiranno con la loro rifondazione da un punto fermo: non si tratta però di Derrick Rose ma bensì dal loro head coach, Tom Thibodeau. Il suo lavoro sul gioco difensivo ha reso la franchigia di Chicago in questi anni una delle migliori squadre per punti subiti. Anche in questa stagione nonostante le molte defezioni a cui ha dovuto far fronte il tecnico, il suo roster ha concesso in rare occasioni più di 100 punti agli avversari con Joakim Noah autentico dominatore sotto canestro insieme a Boozer con 11.3 rimbalzi per gara di media.

Tom Thibodeau
Un’ altra grande dote del coach è quella della mentalità vincente che ha inculcato con un gran lavoro sul gruppo: rifiuto totale di tankare.
Questo è evidente per i numeri stagionali della squadra, che è in piena zona PO nonostante il grave infortunio del leader della squadra, D-Rose, la cessione dell’altra stella Loul Deng. Sono 24 le vittorie stagionali, contro le 25 sconfitte, con una media vittorie leggermente inferiore al 50%.

I tifosi possono ben sperare, ma la rifondazione passerà anche se non in gran parte dalle uscite e dagli scambi che verranno effettuati in estate: serve un altro giocatore All Star per puntare oltre una semplice qualificazione ai Po che con lo scarso livello di concorrenza ad Est sembrano alla portata.
Melo non può bastare per le aspirazioni della franchigia dell’Illinois, serviranno altri volti nuovi o vecchi (come il ritorno di Deng) per dare a Rose una mano alla ricerca di un nuovo titolo!

@MarkTarantino89

Golden State Warriors interessati a Kirk Hinrich

Nell’operazione di smantellamento e rinascita dei Bulls, causata dall’ennesimo colpo di sfortuna targato Derrick Rose e culminata con la spedizione di Deng ai Cavs in cambio di Bynum e tre scelte al draft, potrebbe rientrare anche un’operazione che si sta facendo largo tra le news della ultime ore: un trasferimento della point guard di stanza a Chicago, Kirk Hinrich, ai Golden State Warriors. Per il team di Oakland sarebbe di certo un gran bel colpo, capace di dare un po’ di respiro a Steph Curry e nello stesso tempo concedere maggior ritmo alla second unit, dato che fin’adesso Toney Douglas non ha convinto.

Hinrich ha un contratto da 4 milioni con i Bulls, in scadenza a fine giugno.

hinrich

Per Dunk NBA,

V.S.

Deng ancora a Chicago?

Secondo ESPN i Bulls sono ancora intenzionati a rifirmare Luol Deng nella offseason.
Il giocatore sarà free agent a fine di questa stagione. I Bulls e Deng hanno interrotto i colloqui riguardo alla estensione ancora prima dell’inizio della stagione, ma l’organizzazione di Chicago ha sempre mantenuto vivo il desiderio di mantenere il giocatore nel loro roster nonostante circolassero delle voci di squadre interessate a lui.
Luol Deng in questa stagione sta viaggiando con una media di 19.6 punti, 7 rimbalzi e 4.1 assist a partita.

V.D.
http://nbarumorsitaly.wordpress.com/

South Sudanese basketball player meets Luol Deng
South Sudanese basketball player meets Luol Deng (Photo credit: ENOUGH Project)

Chicago pronta a ricostruire: il sacrificato potrebbe essere Luol Deng

English: Luol Deng playing with the Chicago Bulls
English: Luol Deng playing with the Chicago Bulls (Photo credit: Wikipedia)

A Chicago dopo il miracolo dell’anno passato con il raggiungimento del secondo turno dei playoff, ci si aspettava una partenza più incisiva e un roster più competitivo. Dal mercato è arrivato il solo Dunleavy con le 2 scelte del draft Snell e Murphy. Troppo poco per poter ambire ad un ruolo importante nella offseason. A peggiorare la situazione poi ci ha pensato il riinfortunio di Derrick Rose che ha lasciato un vuoto incolmabile nel ruolo di playmaker.
La società però dichiara di non avere troppe pressioni addosso ed è pronta a far tornare grande il nome dei Bulls. Da tempo infatti sta tentando di mettere in piedi una trade che coinvolgerebbe l’ala piccola Luol Deng che, in assenza di Rose, avrebbe dovuto prendere per mano i suoi compagni di squadra. Oltre al problema della leadership nello spogliatoio, vi è anche quello salariale. Infatti Chicago non vorrebbe strapagare l’ala inglese ma magari scambiala per una scelta futura e per un giovane di prospettiva. Nei giorni passati si era fatto il nome di Dion Waiters di Cleveland ma si sono aggiunte tante altre squadre pronte a dare un ruolo da comprimario a Luol: Mavericks, Lakers, Raptors, Spurs, Grizzlies e Nets.
Comunque andrà lo scambio di sicuro c’è che Deng non si abbasserà lo stipendio di 14 milioni (27esimo nell’intera nba) e cercherà in tutti i modi di raggiungere una meta a lui gradita. Dall’altra parte che la società prenderà un giovane già pronto da affiancare a Jimmy Butler e con un salario da matricola o in ogni caso inferiore a quello di Deng che quest’anno viaggia a :

PTS REB AST PIE
19.6 7 4.1 13.8%

S.L.

Pistons@Bulls 92-75: senza Rose e Deng Chicago cede il passo a Detroit

Grande prova dei Detroit Pistons questa notte che allo United Center di Chicago surclassano i Bulls 92-75. Attenuante per i tori sono gli infortunati: a parte il crack di Derrick Rose, che starà fuori per tutta la stagione, si aggiungono Luol Deng e Jimmy Butler.

Noah DetroitPer i Pistons notte magica per l’ex Virtus Roma Brandon Jennings che chiude la gara con 33 punti, con 12-22 dal campo ma soprattutto con 5-8 dall’arco. La sua prestazione sarà fondamentale.

Partita in equilibrio nel primo tempo, da segnalare l’ottimo avvio di Taj Gibson per i Bulls, partito in quintetto al posto di Deng, e l’infortunio di Rodney Stuckey per i Pistons, che si è fatto male a una gamba in un contatto fortuito con Dunleavy durante il secondo quarto.

Partita che prende una brutta piega per i Bulls al rientro dagli spogliatoi: Detroit rientra in campo con un piglio decisamente più aggressivo rispetto ai tori, partendo da una schiacciata in campo aperto di Caldwell-Pope e finendo a +14 a 2 minuti dalla fine del terzo quarto con una tripla di Josh Smith. Il parziale del terzo quarto è umiliante: 24-9.

Ultimo quarto che vede protagonista assoluto Brandon Jennings che inizia il suo show mettendo a segno delle triple pazzesche e trascinando Detroit alla vittoria. MVP della partita, senza ombra di dubbio.

Per il nostro Gigi Datome, 0 minuti in campo.

Allo United Center, i Piston battono i Bulls 92-75, non succedeva dal 2006.

Giuseppe Frisina

D-Rose parla dopo l’infortunio: “Tornerò forte come prima”

D-RoseDerrick Rose è tornato a parlare dopo l’infortunio subito, che probabilmente lo terrà fuori per il resto della stagione, anche se è possibile un suo rientro nel caso in cui gli Bulls riescano a centrare i playoff: ecco cosa ha detto ai giornalisti accorsi a Chicago.
“Non ho dubbi sul fatto che tornerò forte come prima. Io credo di essere un giocatore speciale, penso che le persone amino il mio modo di giocare. Non voglio però impressionare nessuno quando gioco: questo è semplicemente il modo in cui io gioco, tutto qui. So che la mia storia in questo sport è ancora lontana dal finire: sto preparandomi a qualcosa di grande.”
Continua poi:
“Se starò bene, e la situazione sarà quella giusta, tornerò a giocare: se il mio menisco guarirà del tutto, riprenderò a giocare senza esitazioni.”

 

Rose, ecco il responso dalla risonanza magnetica

 Arrivano notizie non buone da Chicago: D-Rose è stato sottoposto a degli esami e una risonanza magnetica sul ginocchio destro che si è infortunato a Portland nella sfida contro i Trail Blazzers.
BZvELmzCQAAx1OGDerrick Rose dovrà sottoporsi ad un intervento chirurgico per aver rimediato una lesione mediale al menisco del ginocchio destro: questo è quanto riporta il sito della NBA.
Ecco il comunicato: “Subsequent examinations and an MRI confirmed a medial meniscus tear to his right knee, which will require surgery. Rose is out indefinitely, and will not accompany the team on the rest of its current road trip.”

Per questo infortunio Rose resterà fuori a tempo indeterminato, e non potrà dare una mano ai compagni probabilmente per tutta la regular season: un macigno sui Bulls la sua assenza.