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Spurs, Kawhi Leonard: il talismano di Popovich ed il futuro della franchigia

Mr. Basketball California, meglio noto come Kawhi Leonard è uno dei giocatori chiave dei San Antonio Spurs in questa stagione: non tutti sanno infatti che la guardia della San Diego State University, diventato ormai a tutti gli effetti l’ala piccola del quintetto base degli Spurs, è una sorta di talismano per Popovich che senza di lui ha un bottino di 7 vittorie e 7 sconfitte, mentre con lui in campo sono 39 le vittorie e 9 le sconfitte.
Un caso? Assolutamente no. Vediamo di spiegarne il motivo.

Selezionato nel draft NBA del 2011 dagli Indiana Pacers con la quindicesima scelta assoluta, viene girato in Texas per arrivare a George Hill (insieme alla scelta numero 42, Davis Bertans e la numero 46 Erazem Lorbek, entrambi giocano attualmente in Europa): sin da subito dimostra grandissime doti atletiche e, causa l’infortunio della stella argentina Manu Ginobili,viene subito inserito nel quintetto base dal Gregg Popovich nel ruolo di guardia.

La sua carriera è quella di un predestinato: l’head coach dei texani stravede per lui ed è intenzionato a dargli le chiavi della squadra quando Tim Duncan, Tony Parker e Ginobili si ritireranno (facendo tutti gli scongiuri del caso). Da quando è rientrato dal suo infortunio, gli Spurs hanno vinto 6 gare di fila dimostrando una quadratura difensiva invidiabile ed un gioco offensivo spumeggiante: nell’ultima gara contro i Miami Heat, Leonard è stato fondamentale per bloccare Lebron James (6 su 18 dal campo).

Leonard e Dunca
Kawhi si trova a meraviglia nel sistema di gioco di Popovich che ha speso parole al miele per il suo talismano: “Penso che diventerà una star. Più passa il tempo e più credo che diventerà l’uomo copertina degli Spurs. In tutte e due le fasi di gioco lui è davvero speciale: quello che mi fa essere così fiducioso è che lui vuole essere un grande giocatore. Arriva presto agli allenamenti, va via dopo, si allena e fatica come pochi altri. Se si considera che ha avuto solo due anni di esperienza al college, appare chiaro che c’è d’aspettarsi ancora molto da lui”.

Popovich è fiducioso e lo devono essere anche tutti i fan degli Spurs: Leonard diventerà presto non solo l’uomo copertina ma anche l’anima ed il cuore della franchigia texana. Gli avversari sono avvisati.

Ecco le sue statistiche:
12.2 punti, 6.2 assist ed 1.7 palle recuperate per gara.

@MarkTarantino89
Fonte Tribuna Italia

Focus on San Antonio Spurs: l’esperienza al servizio di Popovich

Nella Western Conference a dominare la scena sono gli Oklahoma City Thunder di Kevin Durant, che 19 giorni fa hanno strappato la testa della classifica dalle mani dei San Antonio Spurs. Ma il team di Popovich, già finalista la scorsa stagione contro gli Heat, sta facendo vedere ottime cosenonostante l’età media molto elevata degli uomini chiave.

Proprio la finale persa contro Miami sembrava essere la fine, sfortunata, del ciclo guidato dal trio Duncan-Parker-Ginobili, che però stanno mostrando quando abbiano, ancora, da dare a San Antonio, risultando spesso decisivi per le sorti della squadra.

La partita che meglio ha messo in risalto questa ‘dipendenza’ degli Spurs da quei tre è la sconfitta, in trasferta, dello scorso 7 febbraio, quando i Brooklyn Nets hanno messo sotto i texani per 103-89.

La squadra, che al momento si trova al secondo posto della Western Conference, attualmente ha un record di 37-15 e, molto probabilmente, ha già un posto sicuro nella post-season. Tuttavia lo stato di forma della squadrada gennaio ad oggi, non sembra essere molto brillante, visto che ben 8 delle 15 sconfitte complessive sono arrivate nel 2014, quando la squadra ha avuto un record di 13-8 (9-6 a gennaio e 4-2 in questa parte di febbraio).

La sensazione, che in questo caso coincide con la realtà, è che l’età avanzata degli uomini chiave sia un po’ il limite di questa squadra, visto che le riserve di Duncan e Parker sembrano non avere quella marcia in più che servirebbe agli Spurs per poter competere con tutte le altre squadre di vertice.

Anche la mancanza di lunghi sembra essere un problema per Popovich, che spesso è costretto a schierare il quintetto ‘basso’. Parlando in questi termini, la squadra non sembrerebbe essere all’altezza di competere ai play-off, ma, quando si hanno giocatori, seppur non più giovani, con una qualità pari a quella del trio, e un signore come Gregg Popovich in panchina, è difficile pensare che una squadra qualsiasi possa non avere difficoltà a vincere contro San Antonio.

Un altro dato che può far star tranquilli i tifosi dei texani è la percentuale di vittorie ottenute fino a questo momento. Gli Spurs, infatti, hanno vinto, fin qui, il 71,2% delle partite giocate, contro il 70,7% con cui l’anno scorso è stata chiusa la regoular season. I numeri, che alla fine nello sport sono quelli che fanno la differenza, per ora stanno dando ragione a Popovich, abilissimo a non far cedere mentalmente i suoi dopo la tripla della vittoria di Ray Allen in estate, e chissà che i ‘nonni’ dell’NBA continuino a sorprendere e, perché no, fare un pensiero al titolo.

Per Dunk NBAShedly Chebbi (@shedly7)

Fonte: http://www.basketinside.com/