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NBA Playoffs – Vietato arrendersi in NBA: OKC, GS e Indiana portano la serie a gara-7!

Quale spettacolo migliore di questo? I playoffs di quest’anno hanno preso dei contorni epici, da sfida infinita, tensione snervante ed esaltazione pura. Da quando il primo round dei playoffs si decide al meglio delle sette, mai era capitato che più di due serie si fossero decise all’ultimo incontro disponibile. Quest’anno, invece, come minimo avremo tre esemplari di gara-7, e tutti e tre in una notte, sabato notte. Thunder, Warriors e Pacers, infatti, sono riuscite, quasi in una corsa contro il destino, a pareggiare le rispettive serie, guadagnandosi così un’ultima chance di approdare in semifinale.

Los Angeles Clippers @ Golden State Warriors 100-99

Gara equilibratissima, lottata punto su punto, con i valori in campo quasi totalmente speculari (36.8% dal campo per LA, 39.3% per GS; 31.8% da tre per LA, 29.2% per GS; 54 reb per LA, 50 per GS; 22 ast per LA, 20 per GS; e così via), tranne che per qualche errore di troppo dei Warriors ai liberi, che però i Clippers hanno generosamente concesso in misura maggiore: gli ultimi 4 liberi, piazzati da Green e Barnes, hanno concesso il +4 a Golden State a 55″ dalla sirena. A quel punto, a soli due possessi di svantaggio, con la possibilità concreta di chiudere il discorso qualificazione una volta per tutte, Los Angeles sbaglia tutto: CP3 subisce una bella stoppata da Thompson, poi recupera palla e parte l’assalto disperato, con Collison che sbaglia un layup e una tripla, il neo migliore sesto uomo Crawford lo copia la fuori e i secondi passano inesorabili. A 2″ dal termine Matt Barnes piazza finalmente la bomba del -1, ma è troppo tardi. Finisce così, 100-99, e appuntamento a sabato notte, 10.30 PM ora locale, 4.30 ora italiana, in un rovente Staples Center.

Golden State: Curry (24 pts, 9 ast), Iguodala (15 pts), Green (14 pts, 14 reb), Speights (12 pts, 6 reb).
L.A. Clippers: Crawford (19 pts, 4/8 da tre), Barnes (18 pts, 3/7 da tre, 11 reb), Griffin (17 pts, 9 reb), Redick (15 pts), Collison (12 pts).

Indiana Pacers @ Atalanta Hawks 95-88

La regina dell’Est sconfitta dalla cenerentola col centro macedone: Davide contro Golia, quasi tutti si aspettano ormai questo finale, se lo aspettavano anche ieri sera, ma non è arrivato. Indiana ha deciso di vender cara la pelle, finalmente, ma rischiando seriamente, anche stavolta, di cadere sotto i colpi di Atlanta. Partita molto, molto, troppo, equilibrata, anche questa: in realtà, i detrattori di Indiana, oltre al motivo “romanzesco”, hanno altre, solide, basi, per sostenere la tesi secondo cui il team di Vogel non merita di passare, contro questi Hawks. La gara resta in equilibrio quasi perfetto, anche qui, fino a 46″ dal termine: sull’85-85 parte il break finale di Indiana, un 8-0 inaugurato da West e consacrato dai liberi di George e Hill, con Atlanta in bambola per qualche secondo di troppo e il primo match point che se ne va. Si può dire che Atlanta abbia perso sul tiro da fuori, piazzando solo 9 delle 35 bombe tentate (0/4 Antic, 0/6 Scott), perché per il resto a tenuto testa più che bene ai Pacers, per l’ennesima volta, grazie ai punti di Teague e ai colpi di Millsap. George e West (24 punti a testa e 19 rimbalzi in due), insieme ad uno Stephenson in crescendo (21 punti, 9 rimbalzi), possono mettersi al collo la medaglia di questa battaglia, ma ci vorrà ben altro per portare a casa la guerra, sabato notte, 5:30 PM locali, 23:30 italiane, in una Bankers Life Fieldhouse che è già caduta due volte sotto i colpi degli Hawks.

Indiana: West (24 pts, 11 reb, 6 ast), George (24 pts, 8 reb), Stephenson (21 pts, 9 reb), Hill (14 pts).
Atlanta: Teague (29 pts, 9/9 ai liberi), Millsap (16 pts, 18 reb, 5 ast, 3 stl, 2 blk), Williams (16 pts).

Oklahoma City Thunder @ Memphis Grizzlies 104-84

Infine, ultima, ma di sicuro non meno importante, gara-6 tra Thunder e Grizzlies: Mr. Unreliable diventa Mr. Undeniable e si riprende tutto il merito del “benedetto” MVP. Finalmente torna il Durant della regular season e i Grizzlies possono solo restare a guardare: partita quasi a senso unico, con KD che mette i suoi primi 14 punti dei 36 totali nel primo quarto, Westbrook che risponde alla grande, sull’onda dell’entusiasmo, e porta insieme a Jackson e Ibaka i Thunder sul +20 poco dopo metà gara (61-41 con 9:02 da giocare nel terzo quarto). Grindhouse ghiacchiata, anzi fulminata, da Oklahoma City, che mette in campo una difesa di incredibile energia (da sottolineare le 5 stoppate di Adams), concedendo appena il 21% da  fuori e mandando completamente fuori giri le guardie (Conley 2/10, Udrih 1/8, Lee 2/7). Conley si infortuna pure, nel quarto quarto, m la sua presenza in gara-7 non è ancora stata esclusa del tutto. I Thunder tengono gli orsi a freno, e amministrano nell’ultimo parziale, chiudendo sul 104-84. Adesso gara-7 alla Chesapeake Energy Arena è un appuntamento imperdibile, per KD35 & Co., vietato fallire. Gasol e Z-Bo ce la metteranno tutta per fare il colpaccio, ma se Durantula si dovesse ripete, non ci sarà Tony Allen che tenga. Sabato notte, ore 8:00 PM locali, le 2:00 italiane, sapremo come andrà a finire.

Memphis: Gasol (17 pts, 5 reb), Randolph (16 pts, 8 reb), Johnson (15 pts, 5 reb), Allen (13 pts, 5 reb).
Oklahoma City: Durant (36 pts, 10 reb), Westbrook (25 pts, 9 reb, 5 ast), Jackson (16 pts, 4/5 da tre, 5 reb).
@sanfi_fm

NBA Playoffs: Indiana e OKC pareggiano, Miami viaggia, Vincredible beffa gli Spurs!

Indiana Pacers @ Atlanta Hawks 91-88 (2-2)

I Pacers rischiano grosso alla Philips Arena di Atlanta: dopo una prima parte di gara condotta in maniera piuttosto convincente, seppur senza brillare, il team di Frank Vogel si fa recuperare attorno a metà gara dai padroni casa, guidati da un grandioso Millsap da 29 punti e 10/18 dal campo (3/6 da tre). Atlanta arriva sul +10, ma Indiana riesce a recuperare grazie alle triple di George e Hill, e nel quarto quarto mostra i denti e annulla tutti i tentativi di allungo di Atlanta. Nel minuto finale, gli Hawks stanno ad un solo possesso di svantaggio, 91-88, ma la tripla di Antic a 1″ dalla sirena si infrange sul ferro e Indiana porta a casa gara 4, pareggiando la serie sul 2-2. Tra le file Pacers, 24 punti e 10 rimbalzi per Paul George, 18 per West, 15 per Hill e 11 per Turner. Sul versante Hawks, oltre alla gran prova di Millsap, si registrano 15 punti e 9 rimbalzi per Korver, 14 punti per Teague e 12 per Scott. Prossimo appuntamento: domani sera al Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis.Paul George, Pero Antic

San Antonio Spurs @ Dallas Mavs 108-109 (1-2)

La seconda gara della serata è di sicuro la più densa d’emozioni: San Antonio e Dallas si affrontano in uno scontro senza esclusione di colpi, con ribaltamenti di fronte continui, in una gara decisa solamente nelle frazioni di secondo che precedono, anzi, in questo caso. accompagnano, il suono della sirena. Nel primo tempo, gli Spurs, dopo un breve dominio Mavs, vengono trascinati da Duncan, Leonard, Splitter e Parker verso il +9 (Pop inserisce anche il Beli, che non sfigura, con 7 punti, un rimbalzo, una tripla e 3/3 al tiro), ma poi subiscono il ritorno di Dallas con Ellis e Calderon e si va all’intervallo lungo sul 54-59 per i Mavs. Poi la gara procede in pressoché perfetto equilibrio fino a 24″ secondi dal termine: 106-106, timeout Spurs. Rientro in campo, Gino lascia scorrere quasi 20 dei 24″ rimanenti, poi attacca, si infila sulla destra e va a canestro: la palla danza attorno al ferro, rischia di uscire, la mano di Duncan è pronta per ributtarla dentro ma Lei, dopo l’ultimo giro, scivola dentro, e per San Antonio è gioia pura, sembra fatta, mancano solo 1.7″. Carlisle chiama il timeout e al rientro in campo le frazioni di secondo scorrono lente, Calderon la passa a Carter, che circumnaviga l’arco fino all’estremità sinistra e tenta il colpaccio: la tripla parte a 0.6 dalla sirena, e arriva in tempo. L’American Airlines Center esplode: è la tripla del sorpasso, è la tripla della vittoria Mavs, è la tripla del 2-1 contro San Antonio. Dallas si conferma bestia nera per chiunque, ai PO, anche per la truppa stellare di Popovich. Sarà vita dura per gli Spurs, dura sul serio. Prossima tappa: domani, sempre all’American Airlines Center di Dallas.dal_u_mavericks_mb_576x324

Miami Heat @ Charlotte Bobcats 98-85 (3-0)

La pratica primo round, in casa Heat, può dirsi chiusa già da adesso. Nessuna squadra è mai riuscita a risalire dal baratro del 3-0 ai PO, e quasi sicuramente non ci riusciranno i Bobcats contro questi Heat, che vincono senza neppure sforzarsi (gran bel vantaggio, ai playoffs).  Re, Dio, idolo e burattinaio della serata è, come al solito, sua maestà LeBron James, che fa 30 punti, 10 rimbalzi e 6 assist. Charlotte comincia bene, Walker e Jefferson (che andrà scemando nell’arco della partita) riescono pure a chiudere in vantaggio il primo quarto: Miami lascia fare, ma poi piazza un break da 20-4 a cavallo tra primo e secondo tempo, lascia andare la Bestia e si porta sul +20 a fine terzo quarto. La panchina di Charlotte, con Douglas-Roberts e Neal, ce la metterà tutta per risalire nell’ultimo parziale, ma il finale è già scritto. La gara termina sul 98-85 per Miami, che conquista così gara 3 e mette l’ipoteca sulla conquista della serie. Domani sera la franchigia di coach Spoelstra avrà il primo dei quattro match point per chiudere la faccenda ed essere la prima squadra a guadagnarsi un posto in semifinale di conference.

OKC Thunder @ Memphis Grizzlies 92-89 (OT) (2-2)

Ultima gara della serata, delicatissima per l’ormai conclamato MVP stagionale: Kevin Durant sa che se OKC non ritrovasse la parità, il discorso playoffs si complicherebbe quasi irrimediabilmente. Ma il numero #35 dei Thunder, incappa dolorosamente in una serata storta (storta per uno come lui, s’intende): riesce a fare solo 15 punti, tirando con 5/21 dal campo e 1/7 da tre. La gara comincia in equilibrio, ma dal secondo quarto i Thunder prendono in mano il gioco e conducono le danze fino al terzo quarto portandosi anche sul +14 (64-50). Sembra finalmente che OKC riesca a dominare, ma nell’ultimo quarto KD viene meno, e solo grazie alle due PG, Westbrook e Jackson, i Thunder riescono a a non soccombere al ritorno di Memphis, che si porta addirittura sul +5 (75-80), grazie ad un’altra gran prova di Allen e Conley. West recupera, piazza i 5 punti che servono, e la gara, per la terza volta su 3 sfide, si decide in over time. Nel supplementare il team di Scott Brooks trova un grandioso Reggie Jackson, che non sbaglia un libero e porta il punteggio sul 92-89. Memphis ha sulla sirena la palla del tie e del secondo over time, ma Mike Conley sbaglia e OKC può tirare un sospiro di sollievo. Ribaltato il fattore campo, si ricomincia, martedì sera, alla Chesapeake Energy Arena di Oklahoma City.mike-conley-reggie-jackson-nba-memphis-grizzlies-oklahoma-city-thunder

 

Virginia Sanfilippo, @sanfi_fm

Playoffs Grades e Analysis, Thunder: la magia di KD parla per lui, bene anche Westbrook ma delude la panchina

Alla Chesapeake Energy Arena i Thunder si fanno riprendere  dai Memphis Grizzlies, che rimettono i conti in parità: nonostante Durant e Westbrook in versione anello, i Grizzlies sono riusciti a vincere all’overtime, dopo essere stata raggiunta, a meno di un secondo dalla fine, dai due punti di Kendrick Perkins: vediamo come si sono comportati i protagonisti della gara!

grizzlies thunder

Serge Ibaka

La sua prestazione è la stessa di sempre, cioè ottima, su entrambi i lati del campo. La sua doppia doppia, fatta da 15 punti e 11 rimbalzi, di cui 4 in fase offensiva, basterebbe a rendere la sua prestazione buona, ma decide di aggiungere al tutto 1 assist, 1 palla rubata e ben 5 stoppate. Va a segno con il 50% dal campo, 50% anche al tiro da tre (1/2), e mette a segno entrambi i liberi a sua disposizione. Voto: 7.durant e ibaka

Kevin Durant

Avere in squadra uno così è illegale in 49 dei 50 stati americani, ma non in Oklahoma. Va in doppia doppia, facendo registrare 36 punti, 11 rimbalzi e 4 assist. Tira con 42,86% dal campo (42% da tre punti), ma soltanto perché i compagni gli affidano dei tiri a limite del possibile. Non fosse per la sconfitta sarebbe il migliore in campo. Voto: 7,5.

Kendrick Perkins

Gioca 27 minuti, pochissimo. Non tira praticamente mai e, anche in difesa, non sembra essere così efficace, nonostante la sua stoppata su Randolph. Le sue statistiche sono molto curiose: il centro dei Thunder, infatti, realizza 4 punti, praticamente con un solo tiro, avendo realizzato entrambi i liberi ottenuti nel terzo quarto e avendo segnato, a tempo praticamente scaduto, il tiro che manda la partita all’overtime. In una squadra dove la maggior parte dei tiri passano da Durant e Westbrook è difficile riuscire a dare il proprio contributo, ma non si può neanche rifiutare ogni genere di tiro. Voto: 5,5.

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Russell Westbrook

La prestazione di stasera è di quelle difficili da scordare, soprattutto perché, unita a quella di Durant, non porta alla vittoria. Il play di OKC va a sfiorare la doppia doppia, segnando 29 punti, prendendo 7 rimbalzi e servendo 8 assist. Probabilmente, però, forza troppi tiri dalla distanza, segnandone soltanto 1 su 7. Dal campo segna 11 tiri su 28, mentre dalla lunetta va con un ottimo 6 su 8. Perde 3 palloni, ma è il rischio minimo che un playmaker corre nel corso di una partita. Voto: 7.

Thabo Sefolosha

Per lui non è una gran serata. Per una guardia 3 su 8 dal campo non è un buon risultato, ma si fa vedere con 7 rimbalzi, 3 assist e 2 palle rubate, oltre che con 7 punti. Prestazione non brillante, che aiuta poco la sua squadra. Voto: 5,5.

Panchina

La second unit, invece, oggi non è stata all’altezza della situazione. Soltanto 14 punti arrivano dalle seconde linee, contro i 33 delle riserve degli ospiti. Brooks decide di tenere, ancora, fuori Lamb, che ha una discreta mano e forse meriterebbe una chance. Anche Derek Fisher, che segna 7 punti, prende 1 rimbalzo e ruba 2 palloni, risultando il migliore dalla panchina, non sembra essere a pieno regime e la squadra ne paga le conseguenze. Voto alla panchina: 5.

Per Dunk NBA
Shedly Chebbi (@shedly7)

NBA results: i Clippers conquistano di prepotenza gara 2 contro GS, Memphis espugna in OT casa Thunder (video)

Golden State Warriors @ Los Angeles Clippers 98-138

1 a 1 e palla al centro, si direbbe su un campetto di periferia. Qui però siamo di fronte ai supereroi del basket americano, e allora quello 1-1 indica molto di più, indica che Los Angeles ha spiegato chiaramente a Golden State che per vincere questa serie serviranno gli attributi. Gara a senso unico, quella dello Staples Center: i Clippers lasciano guidare Blake Griffin che schiaccia subito il piede sull’acceleratore piazzando 14 punti nei primi 12 minuti di gara e chiudendo il primo quanto già in vantaggio di 11 punti (20-31). Copia conforme nel secondo quarto, inaugurato da una second unit di Rivers in completa fiducia, con Granger (15 punti, con 3/4 da tre, alla fine, per lui) e Turkoglu (14 punti, con 3/5 da fuori) che portano Los Angeles sul + 20 (48-28). Intervallo lungo, rientro in campo, e show finale dei Clippers: Griffin, supportato da altri sei compagni in doppia cifra, porta L.A. a vincere di 40 punti, annientando Golden State, che sembra solo il fantasma di gara 1: Lee e Thompson eclissati, Curry isolato e coach Jackson devastato dalla trasformazione dei suoi, palesemente troppo acerbi per reggere in tali contesti. La serie è ancora molto lunga, per la goduria dei vostri e dei nostri occhi, ma i Clippers hanno dimostrato di avere quel quid in più che potrebbe essere il fattore determinante per il passaggio ai quarti.

Clippers: Griffin (35 pts, 13/17, 6 reb), Granger (15 pts, 3/4 da tre), Turkoglu (13 pts, 3/5 da tre), Barnes (13 pts), Paul (12 pts, 10 ast, 6 reb, 5 stl), Collison (12 pts, 10 ast), Jordan (11 pts, 9 reb, 5 blk).

Warriors: Curry (24 ptsw, 8 ast), Lee (11 pts), Green (11 pts), Crawford (11 pts).

Memphis Grizzlies @Oklahoma City Thunder 111-105

Nella serata in cui Kevin Durant realizza forse il miglior gioco da 4 punti di sempre, Oklahoma City si fa soffiare in over time gara 2 contro Memphis. Coach Dave Joerger può esser fiero di Z-Bo e compagni: i Grizzlies girano alla perfezione, con Tony Allen attentissimo a marcare KD e OKC costretta ad orribili percentuali al tiro nella prima parte di gara. Poi i Thunder cominciano a carburare, Fisher fornisce un buon apporto dalla panchina a inizio secondo quarto e, lentamente, OKC ritrova il pareggio, sul 57-57 a metà del terzo quarto. Ma nell’ultimo parziale arriva il momento di Beno Udrih: il play di riserva di Memphis mette a referto 8 dei suoi 14 punti nella prima metà dell’ultimo quarto, riportando i Grizzlies sul +8 (83-75) e gelando il pubblico della Chesapeake Energy Arena.Timeout Thunder, rientro in campo, spettacolo combinato West-KD e OKC torna in vantaggio, 92-93. Mancano 1:14 alla sirena, timeout Grizzlies, si rientra, controsorpasso grazie a una tripla di Miller, nuovo timeout Thunder: la gara si fa tesissima, OKC sa che ha la forza di vincere ma che basta un passo falso per buttarla via. Negli ultimi 53 secondi Memphis si porta addirittura sul 98-93, sembra finita, ne mancano 18 al termine e KD piazza quello straordinario gioco da 4 punti di cui sopra, mettendo una tripla dall’angolo sinistro mentre cade per terra dopo un fallo di Gasol: stratosferico, la Chesapeake esplode letteralmente e OKC ci crede di nuovo. Westbrook si trova tra le mani la tripla della vittoria ad un secondo dal termine, sbaglia, e allora Perkins, per una volta, acchiappa il rimbalzo e piazza il canestro del pareggio sulla sirena, 99-99. Si va in over time, sembra interminabile, i Thunder sono ormai scarichi e l’enorme forza mentale di Z-Bo, quasi da monaco tibetano, gli permette di prendere i Grizzlies per mano e portarli al di là dell’ostacolo, conquistando una gara 2 che statisticamente “ci sta”, ma che potrebbe raffigurare una seria, grossa, “botta”, per il team di Scott Brooks. Dipenderà molto dalla prossima, in programma fra giovedì in Tennessee.

Thunder: Durant (36 pts, 12/28, 11 reb, 4 ast), Westbrook (29 pts, 11/28, 8 ast, 7 reb), Ibaka(15 pts, 11 reb, 5 blk).

Grizzlies: Randolph (25 pts, 6 reb), Conley (19 pts, 12 ast, 7 reb), Gasol (16 pts, 7 ast, 7 reb), Lee (16 pts), Udrih (14 pts).

@sanfi_fm

 

NBA Preview: non c’è solo Grizzlies-Suns, ecco tutte le altre gare della notte

10 le partite in programma nella notte NBA: si parte con la sfida del Wells Fargo Center tra i Sixers e i Celtics reduci entrambi da sconfitte ed entrambe con otto sconfitte nelle ultime dieci apparizioni. A Toronto i Raptors padroni di casa ospiteranno invece i Bucks ultimi e già da tempo rassegnati al loro destino. Dopo la pesante sconfitta contro le “Aquile” di Atlanta, gli Heat cercheranno in tutti i modi di portare a casa il risultato contro i Wizards: i Big-Three rivogliono il primo posto nella Eastern Conference. Heat_Wizards_wall-jamesDopo aver patito mille pene e aver conquistato l’ultimo posto valido per i PO, gli Hawks di coach Budenholzer affronteranno i Bobcats settimi proprio ad Est. Joakim Noah guiderà invece all’attacco i “Tori” dell’Illinois contro i Magic ormai da tempo fuori dal discorso PO.

Si prosegue con la sfida del Toyota Center tra gli Spurs ormai primi ad Ovest ed i Rockets ormai certi della partecipazione ai playoff: Parker contro Harden, Duncan contro Howard, sfida tra giganti. spurs rocketsAlle spalle dei taxani invece, i Thuder dell’accoppiata Durant-Westbrook affronteranno i Pelicans del monociglio Davis. Lakers o Jazz: chi sarà l’ultima nella Western Conference ? questo sarà il verdetto della sfida dell’Energy Solution Arena tra le ultime due in classifica. Partita da dentro o fuori invece quella tra i Suns e i Grizzlies: Dragic e Conley guideranno le loro armate alla conquista dell’ottava piazza, ultimo posto disponibile per accedere ai po.
Chiude la serata la sfida tra i Warriors e i T-Wolves: i primi reduci dalla sconfitta contro i Trail Blazers, i secondi da quella contro i Kings. Un solo motto: tornare alla vittoria.

Queste le gare:

Boston Celtics @ Philadelphia 76ers
Milwaukee Bucks @ Toronto Raptors
Miami Heat @ Washington Wizards
Charlotte Bobcats @ Atlanta Hawks
Orlando Magic @ Chicago Bulls
San Antonio Spurs @ Houston Rockets
Oklahoma City Thunder @ New Orleans Pelicans
Los Angeles Lakers @ Utah Jazz
Memphis Grizzlies @ Phoenix Suns
Minnesota T’Wolves @ Golden State Warriors

 

Mario Ramogida, @marioramogida

Selvaggio West, la corsa ai PO entra nel vivo: Suns, Grizzlies e Mavs in corsa per 2 posti

La Western Conference si sta avviando al momento decisivo della stagione: se Lakers, Jazz e Kings sono matematicamente fuori dalla corsa PO ed in testa, dopo il calo pauroso dei Trail Blazers, la corsa sembra definitivamente essersi chiusa a tre, con Spurs, Thunder e Clippers, restano ancora da decidere le ultime due posizioni valide per l’ingresso ai playoff con tre pretendenti ancora in gioco, ovvero i Mavericks dell’eterno Dirk, i Grizzlies di Marc Gasol (ma non solo) ed i Suns del fenomeno Dragic.

Suns-Grizzlies

Al primo posto c’è Popovich, con la sua armata ed il talismano Leonard, con 50 vittorie e 16 sconfitte (75.8%), seguiti a ruota dagli Oklahoma City Thunder di KD, lanciatissimo verso il premio MVP con un record di 49 e 18 (73.1%) ed in terza posizione i Clippers di Doc Rivers, che potrebbe aver trovato in Granger l’ultimo pezzo di un puzzle che, fino alla sconfitta contro Denver sembrava perfetto (48 vittorie, 21 sconfitte e 69.6%).

Nella zona centrale della classifica ci sono gli Houston Rockets delle due “H” a 67.2%  ma usciti ridimensionati dalla trasferta a Miami; seguono i Trail Blazers in netto calo fisico e di gioco (ma restano una mina vagante) con 64.2% (43-24) ed i Warriors di Curry e Thompson (gli Splash Brothers) con una percentuale di vittorie di 61.8.

Si entra quindi nella zona nevralgica della lotta PO: al settimo posto i Mavs, con tre vittorie consecutive dopo la sconfitta nello scontro diretto contro Golden State, seguito dai Grizzlies con 7 vittorie nelle ultime 10 gare ed infine dai Suns che hanno perso due posizioni nell’ultimo mese con 5 sconfitte e 5 vittorie nelle ultime 10.

Fuori dai giochi (ma non ancora condannate dalla matematica) ci sono: Timberwolves, Nuggets e Pelicans, che con maggiore fortuna e qualche innesto nei punti giusti potrebbero rivelarsi la vera sorpresa della prossima stagione.

@MarkTarantino89
Fonte Tribuna Italia

NBA results: Pacers indomabili ad Indianapolis , Z.Randolph ferma KD, stop per i Knicks, passano i Cavs a LA

Gli Indiana Pacers raggiungono gli Spurs a quota 30 vittorie, con la diciannovesima grande perla tra le mura domestiche: una sola caduta stagionale per gli uomini di Vogel, il miglior allenatore ad Est, fresco fresco di nomina agli All Stars Game.
George le mette tutte (o quasi) e chiude a 31 punti con il solo West a seguire (da lontano) la sua scia con 16 punti e 8 rimbalzi. Dall’altro lato gli risponde DeMarcus Cousins, anche lui a quota 31, con 13 rimbalzi, (12/21 dal campo e 7/7 dalla lunetta), male Rudy Gay che si ferma invece al minimo sindacale: 12 punti per l’ex Toronto con soli 6 canestri messi dei 15 provati. Finisce 92-116.

Jefferson ferma invece la corsa dei NY Knicks a Charlotte: i Bobcats si impongono con un Jefferson da 35 punti e 8 rimbalzi e Walker da 25, 7 rimbalzi e 5 assist. Per New York Melo si ferma a 20, mentre Bargnani in campo solo 20 minuti chiude sotto la doppia cifra, con 1 solo rimbalzo.
98-108 il risultato finale.

A Memphis i Grizzlies tirano di nuovo su la china: la terza vittoria consecutiva arriva contro i Thunder di KD per 87-90, nel giorno del ritorno di Marc Gasol. Oklahoma City deve fare sempre a meno del suo play titolare, Westbrook e Kevin Durant, che fa 37 punti, non riesce a sopperire totalmente alla sua assenza, con soli 4 assist; nei padroni di casa Z.Randolph fa come vuole con 23 punti, 13 rimbalzi e 4 assist per i compagni, ma bene anche Marc con 12 punti in 24 minuti sul campo e Lee con 24. La gara è molto combattuta e si decide nel finale con i Thunder che subiscono la settima sconfitta stagionale e i Grizzlies che cominciano a fiutare la scia dei Suns.

L’ultima gara della notte vede in scena i Los Angeles Lakers (inutile ribadire le assenze, si fa prima a dire chi era effettivamente disponibile), e i Cavaliers di Loul Deng: passano di misura i Cavs con il risultato finale di 120-118, grazie ai 27 punti dell’ex di Chicago, i 18 di Varejao e i 17 di Waiter. Black Mamba assiste invece all’ennesima sconfitta stagionale, la ventiquattresima (sono solo 14 le vittorie), la quinta consecutiva sintomo di una annata davvero di transizione; dall’altro lato i Cavaliers raggiungono invece la 14esima vittoria (con 24 sconfitte) e restano in scia per i PO: strano caso di una Eastern Conference mai stata così poco competitiva.

M.T.paul-george