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Focus playoffs: sarà ancora Spurs-Heat?

Tendenzialmente non mi sbilancio mai finché una serie non è finita, ma è ormai abbastanza certo che sia i San Antonio Spurs che i Miami Heat siano prossimi alle rispettive Finali di Conference. Se ieri gli Spurs hanno “regalato”, avanti 3-0, gara-4 ai Blazers, gli Heat hanno combattuto una discreta battaglia sul campo dei Nets per evitare il pareggio nella serie e grazie ad un Lebron James in versione “androide”, autore di 49 punti, sono riusciti a strappare la vittoria numero tre e la concreta possibilità di chiudere i giochi già domani notte sul campo di casa.La stessa cosa la potrebbero fare gli Spurs, che con tre match point sulla racchetta non vorranno di certo allungare la serie più del necessario.

Con tutti i se ed i ma del caso, una serie da chiudere ed una da giocare, rivedere le due squadre del sud degli Stati Uniti incontrarsi nuovamente nelle NBA Finals è una possibilità più che concreta. Gli Heat sono a caccia del terzo titolo consecutivo. Gli Spurs cercano in tutti i modi di riscattare quelle gare-6 e 7 perse all’ultimo secondo, per poter chiudere nel migliore dei modi un ciclo cominciato quindici anni fa, passando per quattro titoli e cinque Finals e la corona di franchigia più vincente dello sport professionistico americano. Il tutto grazie anche e soprattutto a Gregg Popovich e Tim Duncan, gli unici presenti in tutti i campionati vinti dagli Spurs dal 1999. Miami Heat v San Antonio Spurs - Game 5TD e Ginobili con tutta probabilità si sarebbero già ritirati l’anno scorso se avessero conquistato il Larry O’Bryan Trophy, l’età anagrafica ed il chilometraggio NBA si fanno ormai sentire, ma si sono dati un altro anno, questo, per provare a vincere quel titolo che undici mesi fa sentivano ormai loro. La squadra texana gioca molto probabilmente il miglior basket del mondo ed il suo attacco è una gioia per gli occhi, i pick&roll tra Parker e Duncan sono sempre dei clinic offensivi. Hanno fatto una grande stagione fino a qui, vincendo più di 60 partite in regular season, risparmiando minuti ai veterani in modo da farli arrivare più freschi nel momento che conta di più.

I Miami Heat hanno raggiunto il massimo obiettivo con il minimo sforzo. In stagione regolare non si sono “spremuti” più di tanto, senza correre troppo dietro al primo posto ad Est, sapendo di poter vincere in trasferta anche nella post season. Lebron ha fatto la miglior stagione da quando è a South Beach, ed una delle migliori della carriera, ma il tutto è passato sotto silenzio per via dell’annata insensata fatta dal ragazzo che di nome fa Kevin e di cognome Durant. Wade è stato tenuto nella teca, non facendogli mai giocare un “back to back” per risparmiargli le ginocchia. Miami Heat v San Antonio Spurs - Game ThreeHanno asfaltato i malcapitati Charlotte Bobcats al primo turno ed ora sono pronti ad eliminare la squadra con il payroll più alto della Lega e costruita in estate per vincere subito. Giocano una difesa super, frutto anche del loro atletismo. In attacco sanno ormai leggere benissimo le situazioni e quello che gli concedono le difese avversarie. Con una quantità così elevata di talento e un po’ di pazienza possono sempre trovare un buon tiro, soprattutto con i pick&roll giocati con LBJ da bloccante che sa ribaltare il lato come nessuno.

Teoricamente sembra tutto apparecchiato per una riedizione delle finali 2013, ma sia sulla costa est che su quella ad ovest del Mississipi, ci sono squadre pronte, e che non vedono l’ora, per far saltare il banco.

Alberto Vairo (@albicoach)

Lakers, idea Bosh per rialzare la testa

A termine di una stagione decisamente negativa, i Los Angeles Lakers stanno studiando un modo per tornare competitivi; e alla svelta.
Bosh e Wade Miami HeatMentre Gasol, che è di fatto un free agent, sta valutando la possibilità di ridiscutere il contratto con i Lakers, gli uomini di mercato stanno cercando nuove soluzioni e nuovi giocatori. Il nome in cima alla lista è quello di Chris Bosh dei Miami Heat, che andrà in free agency nel 2015, ma che, come LeBron James, può contare su una clausula contrattuale che potrebbe liberarlo con un anno di anticipo in caso di un’offerta di stipendio da circa 26 milioni di dollari. Se i giallo-viola decideranno di sfruttare questa clausola, però, potrebbero far saltare alcuni colpi dell’estate 2015, quando i Lakers daranno l’assalto a uno tra Love (sempre che non finisca ai Suns), Aldridge e Rondo. Anche se non è escluso che Bosh decida di giocare un’altra stagione agli Heat ed arrivare nella città degli angeli da free agent, trovando un accordo contrattuale che consenta ai Lakers di ingaggiare anche uno dei giocatori sopracitati. Sono tanti gli aspetti che i Lakers stanno prendendo in considerazione, su tutti il fatto che portare Bosh a Los Angeles al termine della stagione vorrebbe dire dare subito il “LA” alla ricostruzione della squadra, contando anche sul pieno recupero, e alla voglia di vincere, di Kobe Bryant. I tifosi degli Heat, però, possono stare tranquilli, visto che un’uscita di scena di Bosh non implicherebbe l’addio di LeBron e viceversa. Anche i tifosi dei Lakers possono stare tranquilli, visto che la società sta lavorando per portare quanti più grandi giocatori possibile a Los Angeles.
Per Dunk NBA
Shedly Chebbi
(@shedly7)

NBA Playoffs analysis & grades, Nets: nel disastro si salvano soltanto Williams e Johnson

La notte di Miami non porta buone notizie ai Nets, che naufragano all’AmericanAirlines Arena.
hi-res-450889681-deron-williams-of-the-brooklyn-nets-yells-to-a-teammate_crop_exactUna difesa troppo permissiva ed un attacco intrappolato dalla gabbia degli Heat fanno in modo che la partita diventi un assolo di James e compagni. Ecco come si sono comportati i Nets:
Paul Pierce: Non è assolutamente il Pierce visto nella prima serie. Prende 6 rimbalzi e segna 8 punti, tirando con il 37% (2 su 4 da tre punti) e sembra troppo rilassato. Una prestazione che non ci si aspetta da uno come lui. Male, molto male. Voto 5.
Kevin Garnett: 16 minuti, soltanto 2 tiri presi, e non mandati a segno. Prende 4 rimbalzi e ruba un pallone. Il tempo per dare un voto alla sua prova non c’è.
Deron Williams: L’unico dei suoi, insieme a JJ, a creare problemi nella difesa avversaria. L’uniche pecche arrivano in fase difensiva, dove avrebbe potuto commettere qualche fallo per fermare gli avversari. Conclude la sua partita con 17 punti, 3 rimbalzi e 3 assist, tirando con il 70% dal campo (3 su 5 da tre punti). Un punto da cui riprendere in gara 2. Voto 6,5.
Shaun Livingston: In regoular season si era messo in evidenza quando la squadra non girava, ai playoff, invece, sta faticando. Praticamente non gioca in fase difensiva, si vede solo per un pallone recuperato, dall’altra parte del campo, però, mette a segno 9 punti e serve 3 assist, tirando con il 44%. Prestazione deludente. Voto 5,5.
Joe Johnson: L’altro punto meno amaro della serata. Sulla sua prova c’è poco da dire: se i compagni fossero scesi in campo la avrebbero sfruttata con risultati molto più brillanti. Segna diciassette punti, prende 4 rimbalzi e serve 2 assist. Tira con il 63% dal campo (50% dai tre punti), evidenziando una mano abbastanza calda. Se i compagni in gara 2 asseconderanno lui e Williams ne potremo vedere delle belle. Voto 6.
Dalla panchina arriva pochissimo. Soltanto Thornton da una mano concreta all’attacco, visti i suoi 11 punti messi a segno. Comunque la prova della second line non è buona, tutt’altro. Voto alla panchina 5.
Per Dunk NBA
Shedly Chebbi
(@shedly7)

NBA Playoffs anlysis & grades, Heat: gara 1 sfiora la prestazione

All’AmericanAirlines Arena gli Heat si liberano senza tanti problemi dei Brooklyn Nets.
Lebron-James-pp-e1351603876386Grande prova per Miami, che lanciano un grande segnale alla serie ed a chi potrebbe incrociare la loro strada in questi playoff. Ecco come si sono comportati gli Heat:
Shane Battier: Offensivamente parlando, è quello che appare meno, tra i cinque titolari. Il suo aiuto alla squadra viene dato principalmente senza palla. Conclude la sua serata con 8 punti, 1 rimbalzo e 2 assist. Mette a segno 3 tiri su 5 tentativi (2 su 4 dall’arco). Voto 6.
LeBron James: La folla si attende di vedere un grande LeBron e lui decide di non deluderli. Non forza, se non necessario, e conclude la sua partita con un ottimo 10 su 15 dal campo, che gli permettono di chiudere con 22 punti. Aggiunge 4 rimbalzi e 3 assist. Voto 7,5.
Chris Bosh: Anche lui stasera è ispirato. Nel gioco che la squadra mette in campo, però, gli vengono affidati dei tiri dall’arco, che probabilmente sarebbe stato meglio non forzare. Conclude, comunque, in doppia doppia con 15 punti e 11 rimbalzi, aggiungendo 3 assist. Tira con il 45% dal campo (1 su 4 da tre punti) e si fa sempre trovare pronto in fase difensiva. Voto 6,5.
Mario Chalmers: Buona serata la sua. Si mette al servizio della squadra, risultando utile anche in fase difensiva, dove si rende protagonista di due palle rubate. Prende soltanto un rimbalzo, ma dimostra di essere utile anche negli schemi difensivi. Segna 12 punti, tirando con il 55% (0 su 2 da tre punti) dal campo e segna entrambi i liberi a sua disposizione. Voto 6,5.
Dwyane Wade: Come i suoi compagni è protagonista di una prestazione, di gruppo, portentosa. Dimostra di saper selezionare i tiri, tirando con il 53% dal campo, e servire i compagni al momento giusto, regalando 5 assist. Aggiunge 4 rimbalzi e 2 palle rubate alla sua prestazione, facendosi vedere anche in fase difensiva. Voto 7.
La panchina di Miami da, come quasi sempre, un ottimo contributo. Soprattutto con Ray Allen, che possiamo definire in tanti modi, ma non riserva. La guardia, che oggi parte dalla panchina, fa registrare la bellezza di 19 punti (6 su 10 dal campo, 4 su 7 da tre punti e 3 su 3 dalla lunetta), 4 rimbalzi e 3 assist. Buone anche le prove di chi ha un minutaggio sufficiente a rendere le prestazioni degne di nota, come Andersen, 7 punti e 4 rimbalzi, e Norris Cole, 6 punti (2 su 3 dal campo), 2 rimbalzi e 1 assist.
Per Dunk NBA
Shedly Chebbi
(@shedly7)

Heat contro la bestia nera, Portland per l’impresa in Texas!

Brooklyn Nets @ Miami Heat: questa è la prima delle due sfide in programma questa notte. I PO entrano quindi nel vivo con una sfida che ha infiammato già la regular season e che infiammerà anche queste semifinali. La squadra di Jason Kidd è la bestia nera degli Heat: quattro vittorie su altrettanti incontri. Spoelstra vuole a tutti i costi invertire questa tendenza e proverà a farlo in un’ AmericaAirlines Arena tutta esaurita. Kevin Garnette e Paul Pierce sono pronti: sono pronti ad affrontare per la 25° volta LeBron James, ora come ai tempi dei Celtics. Deron Williams affiancherà gli ex bianco-verdi nel quintetto base che vedrà presente anche Joe Johnsons. Spo schiererà invece i Big Three: James mostrerà gli artigli tenuti a nascosti nella serie contro i Bobcats, Wade e Bosh faranno la voce grossa sotto canestro. Il “triplete” non è utopia.Brooklyn Nets v Miami Heat
L’altra sfida vedrà invece affrontarsi i San Antonio Spurs e i Portland Trail Blazers. I primi escono vittoriosi dalla serie contro i Dallas Mavericks. Nel derby texano però sono usciti fuori alcuni limiti della squadra di Gree Popovich, spumeggiante invece in regular season: è servita gara sette per “far fuori” i cugini. L’intramontabile Tim Duncan guiderà ancora una volta i suoi alla conquista dell’Anello che l’anno scorso è mancato per poco. Parker e Ginobili completano il quintetto. I Blazers invece vengono dall’esaltante vittoria contro i Rockets. Le mani di Lamarcus AlDridge e Damian Lilliard sono calde, e gli Spurs lo sanno bene. Anche stavolta avranno vita facile? Greeg pensaci tu!Tim Duncan, LaMarcus Aldridge

 

Mario Ramogida, @marioramogida

Spurs-Blazers: the big challenge!

l primo turno di questi playoffs 2014 è stato sicuramente il più bello ed entusiasmante degli ultimi vent’anni, e azzarderei a dire anche di sempre. Non era mai accaduto che ci fossero cinque serie su otto che andassero a gara-7, o che otto partite finissero in overtime.

All’interno di tutte queste secchiate di emozioni ha trovato spazio anche il buzzer beater di Dame Lillard, un tiro da ben oltre la linea dei tre punti con 0.9 secondi sul cronometro, che ha regalato ai Portland Trail Blazers gara-6 e la conseguente vittoria per 4-2 sugli Houston Rockets. Vittoria in una serie che alla squadra dell’Oregon mancava da ben quattordici anni, da quei quattordici punti consecutivi rimontati dai Lakers di Kobe&Shaq negli ultimi minuti di gara-7 della finale della Western Conference 2000. Ma i giovani Blazers non vogliono certo accontentarsi, le parole di Wes Metthews sono state chiare, “É stato speciale e significativo, ma non c’è alcun motivo che ci dovrebbe far accontentare di questo risultato. Siamo solo all’inizio.”Portland trail blazers, Utah Jazz, Matthews, Robin Lopez, Aldridge

Ora troveranno i San Antonio Spurs, la migliore squadra della regular season, che ieri sera ha vinto, dominando fin dal primo minuto, gara-7 contro i sorprendenti Dallas Mavs. Gli Spurs hanno avuto non pochi problemi nel derby texano, Carlisle le ha provate veramente tutte fino all’ultimo, ma ieri i nero-argento erano veramente in palla. Sono stati trascinati dai BigThree, Parker, Ginobili e Duncan, che hanno sfornato una prestazione superlativa. Manu sembrava essere tornato indietro nel tempo in quel 2005 in cui dominava gli avversari. TD, da vero leeder, ha dato l’imprinting alla squadra già alla prima azione con una chiusura sul tiratore in angolo.Tony Parker, Manu Ginobili, Tim Duncan

La serie tra queste due squadre si preannuncia molto più che divertente. In stagione si sono affrontate quattro volte con due vittorie per parte. Portland è stata per metà stagione al primo posto della Western Conference, poi complice l’infortunio di La Marcus Aldridge, che fino a quel momento aveva giocato a livelli da MVP, ed un evidente calo fisico, hanno dovuto cedere il posto proprio agli Spurs, finendo poi quinti. San Antonio è sicuramente più esperta ed è abituata a trovarsi dov’è tutt’ora, ma è anche più “vecchia” e in una serie lunga potrebbe venir fuori un po’ di stanchezza. Dall’altra parte, Portland, è giovane e con poca esperienza su palcoscenici di questo tipo, anche se Lillard, ai primi playoffs della carriera, non sembra averne risentito troppo.

Il fattore X della serie potrebbe essere il tiro da tre. Entrambe le squadre in stagione si sono affidate al tiro dalla lunga distanza, San Antonio è prima per percentuale di realizzazione con il 39.7% mentre Portland ha chiuso la regular season al secondo posto con 9.4 canestri da tre segnati a partita. Tutte e due dispongono di un buon sistema offensivo, indipendentemente dal tiro da tre, hanno pressochè lo stesso OffRtg (punti per 100 possessi) in stagione con 108.2 per i texani e 108.3 per i Blazers. Cifre che sono salite nei playoffs rispettivamente a 110.2 per i primi e 111.8 per i secondi. Hanno grande abilità a giocare il dentro-fuori e credo che Aldridge creerà molti fastidi alla difesa Spurs grazie al suo tiro dalla media che segna con continuità e rilascia ad altezze considerevoli.Damian Lillard, Tony Parker

Entrambe amano usare i propri playmaker, Parker e Lillard, per portare palla in area, da dove possono segnare o passare fuori sul perimetro ai compagni. Se gli attacchi sono spumeggianti, non da meno sono le difese. I due coach, Popovich e Stotts, dedicano particolare attenzione alla fase difensiva della loro pallacanestro. Gli Spurs sono finiti sesti per punti concessi in stagione, mentre i Blazers undicesimi per percentuale concessa.

Credo che questa serie sarà decisa, però, dal “supporting” cast: sarà molto probabile che i “big players” si equivarranno e quindi i Danny Green, Kawhi Leonard, Patty Mills, Boris Diaw per gli Spurs, e Matthews, Batum per Portland faranno la differenza. Sarà interessante vedere chi tra Splitter e Duncan, ad inizio partita, andrà in marcatura su Aldridge. Io vedrei molto bene Diaw, con Duncan nascosto su Lopez, anche per non creare eventuali problemi di falli per il caraibico. Vedremo se Popovich darà più minuti al miglior amico di Tony Parker. E non sono convinto che lo stesso Parker starà su Lillard in fase difensiva. Sarà divertente, molto divertente. La prima palla a due è prevista per martedì notte, ore 3.30. Non ci resta che preparare il termos di caffè e goderci lo spettacolo!

Alberto Vairo

@albicoach

Nets-Heat: la sfida nella sfida!

Kevin Garnett-Paul Pierce-Joe Johnsons-Deron Williams-Alan Anderson: se stessimo parlando di questo quintetto, qualche anno fa, saremmo tutti d’accordo nel ritenere i Nets una squadra da titolo. Ma così probabilmente non sarà perché Brooklyn, dopo aver superato i Raptors, nelle semifinals dovrà affrontare un avversario di tutt’altro spessore, i Miami Heat, e l’età dei bostoniani comincia a farsi sentire. Nonostante un 4-0 senza appelli in stagione contro la squadra di Spoelstra, i Nets sanno che nei playoffs sarà tutta un’altra storia. Una sfida che sarà particolare per Garnett e Pierce, che hanno affrontato per 25 volte LeBron James in gare di post season e si ritroveranno contro anche l’altro pezzo di storia dei Celtics, Ray Allen, mentre Rajon Rondo si godrà lo spettacolo da casa.

Kevin Garnett

 

Plumlee stoppa gli Heat: 88-87 il finale in favore dei Nets, che volano sul 4-0 (video)

Nets @ Heat 88-87

Mason Plumlee stoppa King James a 2 secondi dal termine e porta la vittoria in casa Nets. In questa stagione, Jason Kidd è riuscito a battere i campioni in carica di coach Spoelstra per quattro volte su quattro: è vero, tre di queste sfide si sono risolte all’ultimo punto, ma ciò indica che i Nets hanno acquisito una buona tenuta mentale, oltre che fisica. Il punteggio resta in bilico per tutta la gara, il migliore di Brooklyn è Johnson con 19 punti, seguito da Thornton a quota 16, mentre gli Heat si affidano toitalmente a James, che fa 29 punti, con 9/13 al tiro.

@sanfi_fm