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Warriors @ Kings 101-92: Golden State rischia ma piega Sacramento (Video)

Golden State ricomincia la corsa ai PO con una vittoria su Sacramento: Curry e compagni conquistano la trentaduesima vittoria in stagione, su 54 gare. I Kings, invece, restano saldamente attaccati all’ultima posizione della Wastern Conference, con un record di 18 vittorie e 36 sconfitte.

david lee

Già nel primo tempo Golden State raggiunge la doppia cifra di vantaggio, e la mantiene fino al termine del terzo quarto, quando Travis Outlaw inaugura con una tripla un break di 9-0 firmato da Isaiah Thomas e porta Sacramento in vantaggio per la prima volta in 36 minuti di gioco (75-76). La parità si mantiene fino al 79-79 quando David Lee da il via ad un break Warriors da 9-1, dopo il quale il distacco non verrà più ricucito. Il punteggio finale sarà di 101-92.

Sacramento: Thomas 26 pts, 7 ast; Outlaw 18 pta, 5 reb; Gay 16 pts, 8 reb, 4 ast.
Golden State: Lee 23 pts, 11 reb; Thompson 18 pts, 5 ast; Curry 13 pts, 8 ast; Iguodala 13 pts.

@sanfi_fm

Golden State @ Brooklyn 98-102: i Warriors falliscono l’aggancio ai record e rimettono in corsa i Nets

Ad un passo dal record di franchigia, ad un passo dall’essere la prima ed unica squadra NBA a vincere un ciclo di 7 gare consecutive on the road, Golden State impatta sul parquet del Barclays Center contro i redivivi Nets, trascinati dai 27 punti di Joe Johnson, e da un KG d’altri tempi (4 palle recuperate, di cui una fondamentale a 13 secondi dal termine, sul 93-96 per Brooklyn, rubata nientemeno che a Steph Curry che tentava il passaggio verso Iggy). La gara, una delle più belle dei Nets di quest’anno, era rimasta in bilico nel primo tempo, terminato comunque col vantaggio Brooklyn (52-59) grazie ad un parzialino di 6-2 chiuso da una bella tripla di Teletovic. Al rientro i Nets cercano di prendere il largo, arrivano al vantaggio in doppia cifra sul 56-67 a metà terzo quarto, ma poi i Warriors ricuciono lo strappo e l’ultimo periodo comincia sul 76-75 per Golden State: subito 5 punti di Garnett (interrotti da un canestro di Lee) che poi si scatena e ne mette dentro altri 6 prima del termine. Golden State risponde, si resta in sostanziale parità fino ad un minuto dal termine: 93-96 per i Nets e Warriors full timeout. Si rientra in campo, passano 30 tesissimi secondi, il punteggio resta congelato, i Nets chiedono un timeout breve, KG sbaglia un tiro, Bogut recupera il rimbalzo, la palla arriva a Curry che tenta di servire Iguodala ma viene intercettato da Garnett. Siamo a 13 secondi dalla sirena, da qui i Warriors non recuperano più, e una serie di liberi da entrambe le parti portano il punteggio finale sul 98-102. Per Brooklyn si tratta della quarta vittoria consecutiva, un risultato insperato solo fino a pochi giorni fa, per il team di Jason Kidd, che li porta con un balzo ai piedi della zona playoff. I Warriors falliscono l’appuntamento con la storia, e mostrano ancora una volta come la second unit abbia un grosso bisogno di innesti.

VIDEO HIGHLIGHTS

garnett

Numeri

Golden State: Curry (34 pts, 9/15 da due, 2/10 da tre, 7 ast), Lee (20 pts, 5 reb) Thompson (14 pts, 4/10 da tre), Bogut (10 pts, 9 reb).

Brooklyn: Johnson (27 pts, 6/12 da due, 2/5 da fuori), Blatche (17 pts, 5 reb), Garnett (13 pts, 5/7, 7 ast), Livingston (13 pts), Pierce (11 pts, 5 reb).

Per Dunk NBA,

V.S.

Golden State: 9 vittorie consecutive, non succedeva dal ’91. La decima potrebbe portar bene…

CurryCon la vittoria di domenica sera contro Washington, Golden State ha raggiunto quota 9 vittorie consecutive, record che la franchigia di Oakland non raggiungeva dal lontano 6 novembre 1991, con una vittoria per 120-114 sui Milwaukee Bucks. E proprio i Bucks saranno stasera gli avversari dei Warriors, in uno strano salto nel tempo: se stasera Golden State vincesse contro Milwaukee, compito a dir poco abbordabile per Curry e compagni, porterebbe il record di vittorie consecutive a 10, impresa che ai Warriors non riesce dalla stagione 75/76. 

75-76 warriors

In quell’anno, i Warriors sconfissero alle semifinali di Conference i Seattle SuperSonics (attuali Oklahoma City Thunder) per 4-2. Poi si aggiudicarono le finals di Conference contro i Chicago Bulls, vincendo per 4-3 e infine travolsero gli ex Wizards, i Washington Bullets, per 4-0 nella finale per l’anello, conquistando il primo e unico titolo dell’era Golden State (un altro ne avevano vinto come Philadelphia Warriors nel ’56), con Rick Barry MVP di quelle finals e Jamaal Wilkes Rookie of the Year. warriors, barryChe la cabala possa avere una qualche importanza, nello sport, è innegabile, ma di sicuro, quest’anno,  l’eventuale corsa all’anello di Golden State, nonostante un roster di livello, con questi Curry, Thompson, Iguodala, Lee e Bogut, sembra impresa assai ardua per i guerrieri di Oakland, a causa di una concorrenza spietata a Ovest, con San Antonio, Portland e Oklahoma City determinate a battersi per il titolo.

Sognare non è mai vietato, e quando anche i numeri ti sorridono sembra ancora più facile… Perciò staremo a vedere se Golden State saprà continuare su questa strada e ritagliarsi un posto tra le grandi dell’Ovest.

Per onor di cronaca, occorre rilevare che il record assoluto di vittorie consecutive dei Golden State Warriors fu raggiunto nella stagione 71/72, con 11 vittorie di fila. In quell’anno, il primo col nome Golden State in NBA, i Warriors raggiunsero le semifinali di Conference, ma furono battuti per 4-1, dai Milwaukee Bucks.

Con una vittoria al Barclays Center, la squadra di Jackson diventerebbe la prima a chiudere imbattuta un ciclo di sette gare in trasferta nella storia dell’Nba

 

Warriors @ Hawks 101-100, Iguodala sbanca la Philips Arena sulla sirena

Alla Philips Arena di Atlanta gli Hawks, reduci da una rocambolesca vittoria contro i Celtics, ospitano i Golden State Warriors, che vengono dalla grande vittoria contro gli Heat. La partita sembra incanalarsi subito a favore degli ospiti che riescono, nel primo quarto, ad avere un vantaggio di 7 punti a 3:28 alla fine del primo periodo. Vantaggio che si riduce a soli 3 punti alla sirena (24-21 il punteggio alla fine del periodo). Nella ripresa, però, sono gli Hawks a partire forte e riescono, con i primi tre possessi, a pareggiare, e superare i Warrios, che riescono comunque a restare in partita andando negli spogliatoi sul risultato di 46-46. Al rientro sul parquet Atlanta riesce a sfruttare un periodo di “imbambolamento” e, complice l’imprecisione dei tiri di Golden State, riesce a dare uno strappo alla partita, che in quel momento sembra l’allungo decisivo, chiudendo il quarto sul risultato di 64-72. I quarto periodo, sfortunatamente per gli Hawks, vede i Warriors assoluti protagonisti. Curry e compagni si ricordano di aver dato una lezione, soltanto meno di 24 ore prima, a LeBron e compagni e si buttano a capofitto nel tentativo, quasi disperato visto che a 32 secondi dalla fine lo svantaggio è di 96-100, di portare a casa la vittoria. Ma proprio quando per Atlanta i giochi sembravano fatti ecco che Curry scarica per Iguodala, non proprio una gran giornata per lui fino a quel momento, che sulla sirena lascia andare la tripla che mette l’intera posta in palio nelle tasche dei Warriors. 101-100 il risultato finale.
Per i Warriors buone, come sempre, le prestazioni di David Lee, autore di 23 punti, Stephen Curry, 22 punti e 9 assist, e Thompson, autore di 21 punti. Da notare come Andre Iguodala sia risutato decisivo segnando soltanto 7 punti.

Iguodala
Per gli Hawks buona la prestazione della squadra e l’aiuto della panchina. Da sottolineare i 16 punti di Antic e i 15 di Mack dalla panchina.

San Antonio Spurs v Atlanta Hawks

Los Angeles Lakers @ Golden State Warriors 83-102: Iggy non va, ci pensano i lunghi di Oakland

I Lakers venivano da due vittorie consecutive, l’ultima conquistata contro i T’wolves, seppur senza Bryant. I Worriors invece erano reduci dalla bruciante sconfitta arrivata all’ultimo secondo contro San Antonio. Il primo tempo era trascorso in sostanziale parità tra le due franchigie (42-46), ma nel terzo quarto arriva l’allungo dei padroni di casa: un break di 6-18, con 8 punti e due triple di Thompson, porta il parziale sul 48-64 per i Warriors, coi Lakers, senza più Marshall e senza Gasol, che non riusciranno più a riportarsi in vantaggio. Risultato finale 83-102. Stephen Curry fa il suo come al solito, ma saranno i 20 rimbalzi recuperati da Bogut e i 10 di Lee a portare l’inerzia di una gara da deludenti percentuali al tiro (32.5% per i Lakers, 38.8% per i Warriors) nelle mani di Golden State, che recupera la maggior parte dei punti dalle triple, 12/31 (38.7%), 4 a testa per Curry e Thompson. Solo 3 punti in 24 minuti per Andre Iguodala. Fra i Lakers, bella prova di Young dalla panchina, top scorer con 20 punti.

david lee

Numeri

Los Angeles: Young (20 pts, 4/12 da due), Hill (14 pts, 10 reb), Meeks (13 pts, 4 ast), Henry (13 pts),  Kaman (10 pts, 17 reb).

Golden State: Lee (19 pts, 8/18 da due, 10 reb), Curry (18 pts, 4/9 da tre, 9 ast), Thompson (17 pts, 4/8 da tre),  Bogut (12 pts, 20 reb).

Pelicans@Warriors 93-104, Curry fa fuori anche New Orleans

Davanti al pubblico dell’ORACLE Arena di Oakland i Warriors mettono k.o. anche i Pelicans, ancora senza Anthony Davis e Tyreke Evans. Golden State, a differenza delle ultime uscite in cui era partito con il freno a mano tirato, è riuscito ad allungare in tutti i periodi, soprattutto secondo e terzo quarto, e si sono potuti permettersi il lusso di farsi rimontare ben 12 punti nell’ultimo periodo senza che il risultato cambiasse.
Per i Warriors importantissimo ritorno di Iguodala, che ha giocato 17 minuti segnando 2 punti, e l’ennesima prestazione positiva di Stephen Curry, 28 punti e 12 rimbalzi (aggiungendo anche 3 palle rubate), e David Lee, anche lui in doppia doppia con 21 punti e 17 rimbalzi (anche 2 palle rubate per lui).

Curry
Per i Pelicans buona prestazione di Ryan Anderson, autore di 21 punti.

anderson

Warriors@Lakers 95-102: Golden State perde ancora senza Curry, e si fa male Iguodala

Golden State perde non solo la gara contro i Lakers, ma anche i pezzi: oltre a Curry si è infortunato anche Iguodala : a Los Angeles finisce 95-102, con una grande prova di Paul Gasol che ne mette 24 e Nick Young, con 21 punti.

GasolGrande prova di carattere dei Lakers che approfittano dell’assenza di Stephen Curry, il vero faro del gioco dei Warriors, e si impongono nonostante manchino i due grandi campioni della vecchia guardia, Steve Nash e Kobe Bryant: per il primo ci vorrà ancora una settimana e mezzo prima che riprenda ad allenarsi con i compagni, mentre il secondo è sulla via del recupero dopo la rottura del tendine d’achille proprio nella sfida contro Golden State.

Paul Gasol è molto ispirato e preciso con 11 canestri su 19 provati dal campo e 2-2 dalla lunetta: oltre a lui detto di Nick Young con 21, fanno bene anche Farmar e Blake, entrambi a 14, mentre Jordan Hill arriva appena in doppia cifra con 10 punti sui 20 potenziali delle sue conclusioni.

960x595Detto di Curry, che dovrebbe tornare nella prossima sfida, anche Iguodala si è fermato per un problema al ginocchio: per lui è invece in dubbio la sfida contro i Blazers di domani notte.
L’ex Denver Nuggets ne realizza soltanto 6 e si ferma a 6 assist in 28 minuti sul parquet.
Meglio di lui fanno Barnes (20), Lee (21) e Thompson (19): in doppia cifra finiscono anche Bogut e Green con 12 punti mentre dal resto della squadra arriva poco apporto.
Nella notte ci sarà la possibilità di rifarsi per Golden State contro un avversario di grande livello come i Blazers di Portland che stanno ottenendo ottimi risultati.

 

 

 

 

 

NBA, primo quarto finito a Philadelphia: Golden State- 76ers 36-22

NBA, primo quarto finito a Philadelphia: Golden State- 76ers

Non si accendono solo le luci di Cleveland nella notte Nba: a Philadelphia i Sixers se la vedono contro i Golden State del fenomeno assoluto Curry  a quota 6 punti e 5 assist per i compagni, oltre che di Iguodala (11 punti) e Lee (8)
Nei 76ers tutte le luci sono puntate su Carter-Williams: il giovane rookie vuole confermare quanto di buono fatto vedere nelle prime uscite alla prima stagione Nba, che chiude il primo quarto a 4 punti e 2 assist.

Chicago-Philadelphia: i Sixers vogliono la terza vittoria consecutiva, D-Rose cerca conferme

A Philadelphia si accende la notte Nba: al Wells Fargo Center i Chicago Bulls, dopo aver ottenuto la prima vittoria nella regular season con un margine minimo su New York, vogliono confermare quanto fatto di buono, per centrare la prima vittoria in trasferta, su un campo ostico come quello dei Sixers. Immagine

Entrambi i team se la sono vista contro i campioni in carica, ma con risultati diversi: Chicago nel regno di Miami ha subito una sconfitta 95-107, dopo la celebrazione del titolo della NBA conquistato da Lebron e compagni; i Sixers invece hanno vinto la loro sfida 114-110, nel giorno dell’addio ufficiale di Allen Iverson davanti ai propri tifosi. 
Philadelphia è a quota due vittorie, avendo vinto anche la seconda gara contro i Wizards per 109-102; Chicago invece ad una grazie all’81-82 rifilato a New York. 

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D-Rose dopo i 18 punti e il canestro decisivo contro i Knick è sicuramente alla ricerca della miglior condizione e potrebbe continuare nella sua ripresa proprio a Philadelphia: contro Miami alla prima invece ha realizzato 12 punti ed è apparso molto insicuro, insicurezza che ha superato però piano piano nella seconda sfida, grazie al sostegno del suo pubblico, sempre fantastico. 

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Nell’ultima gara i protagonisti sono stati sicuramente Turner e Young: per i due rispettivamente 23 e 29 punti, 4 e 2 assist e 6 ed 8 rimbalzi conquistati. Washington si è dovuta arrendere alla giornata di grazia dei due talenti dei sixers che proveranno a ripetersi contro Chicago, davanti al pubblico amico. Contro Miami invece protagonisti sono stati Turner, a quota 26, Hawes con 24 punti e Carter-William a quota 22. Per Hawes e Carter-Williams contro Washington invece 16 e 14 punti: i Sixers ancora attendono inoltre il recupero dell’infortunio di quella che sarebbe dovuta essere la prima scelta assoluta del Draft 2013, Nerlens Noel, ma per via proprio dell’infortunio è scalato fino alla sesta scelta da parte dei Pelicans, che poi lo hanno scambiato con Philadelphia con Holiday. Per uno dei migliori talenti usciti negli ultimi anni da Kentuchy, ci potrebbe essere il rischio di saltare l’intera stagione, come riferito dal suo coach, Brett Brown.