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Jabari Parker: un diavolo blu per Milwaukee

I Duke Blue Devils di coach Krzyzewski sono entrati nel tabellone principale della NCAA Division I, ma non dalla porta principale: delle 64 squadre che vi partecipano, loro fanno parte di quelle “ripescate” nella Selection Sunday, la domenica nella quale un comitato di dirigenti sportivi collegiali decide quali team che non hanno ottenuto il pass automatico vale la pena recuperare, basandosi su criteri di merito. Ed uno dei motivi per cui i diavoli blu sono stati  graziati non ha soltanto un nome ed un cognome: Jabari Parker è per molti uno dei miglior prospetti della NCAA.

Jabari Parker

Ala piccola molto robusta (106 kili spalmati su 203 centimetri), possiede un’innata abilità nel trattamento della palla, a tal punto da venire paragonato a Carmelo Anthony. La sua intelligenza tecnico-tattica è notevolmente avanzata per un  atleta della sua età (è un classe ’95, un freshman) e molte delle sue qualità sono quelle che molte franchigie NBA cercano in un giovane. Lavoratore infaticabile riconosciuto per il suo rispetto e la sua correttezza, con o senza la sfera tra le mani è la spina nel fianco più fastidiosa per le difese avversarie: corridore molto fluido, sfrutta il suo gioco molto duro su entrambi i lati del campo, sapendo come approfittare delle disattenzioni dei suoi marcatori. Non sono solo parole ed apprezzamenti ad incoronare Parker: lo swinger di Chicago viaggia su una media a partita di 8.8 rimbalzi e 19.2 punti, totalizzati perlopiù dentro l’area (48.8%) che dalla linea dei tre punti (36%). E sembra come se Parker dia il meglio di sé quando la partita raggiunge un livello molto elevato, basti pensare alle splendide prestazioni contro Kansas (27 punti), UCLA (23 punti) e gli acerrimi rivali di North Carolina (30 punti).

Duke Countdown To Craziness

Jabari Parker, se non fosse per Doug McDermott, ala piccola di Creighton, non avrebbe rivali né per il Wooden Award, né per il Naismith College Player of the Year. Il #1 dei Duke e figlio della leggenda dei Chicago Bulls Sonny Parker, viene costantemente corteggiato da tante franchigie della NBA. Potrebbe finire però ai Milwaukee Bucks, poiché forte è la richiesta dell’head coach Larry Drew di sostituire il possibile partente Carlos Delfino, che nell’estate 2014 potrebbe entrare a far parte della schiera dei free agent, con una giovane promessa. Jabari Parker, il sogno di ogni allenatore, sicuramente non ha abbastanza continuità ed esperienza, requisiti fondamentali di qualsiasi cestista che punta a primeggiare nella lega più affascinante del mondo; ciononostante ha dimostrato una versatilità, una raffinatezza ed un altruismo che difficilmente si possono notare nei suoi coetanei. Ovunque andasse, se lo faranno crescere bene, diventerebbe in breve tempo uno dei punti cardine del roster di quella squadra che riuscirà ad accaparrarselo.

Valerio Scalabrelli – @Scalabro92

NCAA, Road to March Madness 2014: i diavoli blu di Coach K

Duke mascotte

Mancano solo due settimane alla fine della regular season e all’inizio dei playoffs delle 32 conference NCAA che assegneranno ai rispettivi campioni un posto per il prestigiosissimo NCAA  Tournament, che andrà in scena dal 18 marzo al 7 aprile. In questo lungo viaggio che ci porterà ai primi decisivi incontri, vi racconteremo la storia, gli aneddoti e le curiosità di quelle università che sono entrate nel cuore di ogni appassionato di basket collegiale. Oggi parleremo del passato e del presente di un gruppo di ragazzi che ha riscontrato qualche difficoltà nella regular season, nonostante siano stati etichettati come favoriti alla vittoria della conference, ma che sicuramente darà del filo da torcere ai suoi principali antagonisti, puntando soprattutto sul talento di Rodney Hood e Jabari Parker: questi sono i Duke Blue Devils.

Duke University
La Duke University.

Durham, North Carolina: nel 1892 diviene la sede principale della Duke University, università privata fondata nel 1838 nella città di Trinity da un gruppo di metodisti e quaccheri (non a caso il motto è knowledge and faith, conoscenza e fede, ndr) che tra il 1859 ed il 1924 la chiamarono Trinity College. Il perché di questo cambiamento è semplice, è un nome, anzi un’icona: James Duke, uno degli imprenditori più potenti nel settore del tabacco e dell’elettricità, padre del sistema di produzione e distribuzione della sigaretta moderna nonché della fondazione The Duke Endowment, la quale contribuisce a sostenere la Duke University con una quota del 32%. La Duke University diventerà fin da subito il laboratorio dove si formeranno gli atleti delle rispettive selezioni sportive universitarie, soprannominate Blue Devils. Come abbiamo detto all’inizio, i diavoli blu di Durham disputano l’Atlantic Coast Conference, un campionato composto da 15 team, provenienti da regioni quali South Atlantic (e,  da luglio 2014, anche East South  Central), Mid-Atlantic, New England e East North Central (quest’ultima assente nel football).

Mike Krzyzewski Duke
Lo storico coach Mike Krzyzewski durante un time-out.

Il Duke non è mai stato un college vincente: prima degli anni ’80, potevano vantare solo quattro Final Four e due secondi posti nel NCAA Tournament, rimediati nel 1964 e nel 1978. Se però Durham nel corso degli anni è diventata una delle città più famose della pallacanestro collegiale, questo lo si deve all’attuale allenatore della nazionale statunitense, Mike Krzyzewski. Con Coach K, che diede vita alla Krzyzewki era, la Duke è diventato l’incubo di ogni avversario e allo stesso tempo il sogno di ogni studente, una vera e propria macchina da guerra: 82 vittorie totali nel NCAA Tournament (record assoluto); 29 presenze nella Round of 32, a partire dal 1984 dopo un digiuno durato 3 anni; 21 Sweet Sixteen, di cui 9 consecutive dal 1998 al 2006; 11 Final Four dal 1986 al 2010, compresa la striscia di 5 apparizioni di fila; dulcis in fundo, ben 8 finali di NCAA Tournament, tra le quali si devono contare le 4 National Championships conquistate nel 1991, 1992, 2001 e 2010. Sono numeri che solo uno come Krzyzewski ha il permesso di decantare.

Coach K a colloquio con LeBron James, rispettivamente head coach e perno della nazionale statunitense.
Coach K a colloquio con LeBron James, rispettivamente head coach e perno della nazionale statunitense.

E non finisce qui: nella sua bacheca, Mike Krzyzewski ha introdotto due Americas Championship, una medaglia d’oro ai Giochi Panamericani, un argento ai Goodwill Games ed ai World University Games, due bronzi ed un oro ai Mondiali e tre medaglie d’oro ai Giochi  Olimpici, una delle quali sicuramente la più famosa, quella di Barcellona ’92, quando gli venne affidato il ruolo di assistant coach. Sulla panchina dei Blue Devils c’era lui quando, nello stesso anno, i suoi ragazzi si resero protagonisti del “miglior match NCAA mai giocato fino ad allora”, a detta della ESPN: l’Elite Eight, o East Regional Final se vogliamo entrare nello specifico, che vide di fronte Duke e Kentucky consacrò il pivot Christian Laettner, celebre principalmente per il buzzer-beater (tiro allo scadere del tempo) che mandò a casa i Wildcats con il punteggio di 104 a 103, un tiro talmente improvvisato e ben riuscito che venne definito nel 2007, dal programma The Best Damn Sports  Show Period trasmesso dalla Fox e dalla Comcast, come il tiro più memorabile di sempre.

North Carolina v Duke
I tifosi dei Blue Devils, i Cameron Crazies.

La tana dei Blue Devils è il Cameron Indoor Stadium, un nome familiare per i tifosi bianco blu: nel 1972, infatti, l’arena cambiò il suo nome da Duke a Cameron, in onore di coach Eddie Cameron, uno dei più apprezzati amministratori sportivi che la città di Durham abbia mai conosciuto. I Blue  Devils, tra l’altro, hanno registrato per molti anni un’invidiabile imbattibilità casalinga grazie soprattutto al tifo incessante dei Cameron Crazies, il gruppo di studenti che sostiene la Duke nelle gare interne. I Cameron Crazies sono la student section ufficiale e contano 1200 sostenitori, ma sono molto più di semplici tifosi: soprannominati The Zoo e The 6th  Man, i Cameron Crazies sono sulla bocca di tutti soprattutto per la durezza, crudeltà e volgarità contenente nei loro cori e che vengono rivolti agli ospiti presenti sul parquet. I supporters bianco blu sono soliti riunirsi nella settimana di una partita importante che si gioca tra le mura amiche all’interno di un villaggio messo in piedi da loro stessi 3 giorni prima il giorno del match. Il nome del villaggio? Krzyzewskiville. Un modo come un altro per rendere grazie al proprio guru.

Tip-off della rivalità più famosa della NCAA: Duke contro North Carolina.
Tip-off della rivalità più famosa della NCAA: Duke contro North Carolina.

Questi ragazzi, nonostante il loro terzo posto nell’Atlantic Coast Conference mantenuto davanti agli acerrimi rivali del North Carolina, potranno realmente puntare alla Final Four di Arlington. Il loro destino non dipenderà soltanto dalle strategie che adotterà Mike Krzyzewski: tutto è nelle mani del talentuoso Jabari Parker, proveniente dalla Simeon Carrer Academy, e dei leader Tyler Thornton e Rodney Hood, che come Parker è stato inserito nel Pre-season All ACC Teams 2013/2014.

Valerio Scalabrelli – @Scalabro92