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Video-NBA: un Anthony spaziale, 62 punti contro i Celtics, battuto il record del Garden

Prestazione storia per Melo Anthony, che così batte il record di punti realizzati al Madison Square Garden, 61, conquistato 5 anni or sono da sua maestà Black Mamba.

Melo ha prodotto una delle prestazione più incredibili della nostra generazione, sinceramente sono contento che adesso il record di punti realizzati a Garden appartenga a un giocatore dei Knicks”, ha commentato il suo compagno Tyson Chandler.

Futuro lontano da NY per Tyson Chandler?

Di recente i New York Knicks hanno dichiarato di non essere disposti a trattare il loro centro, nonchè l’unico vero fulcro difensivo della squadra, Tyson Chandler.

La stagione della franchigia della Grande Mela, però, non sta andando affatto bene e anche se nelle ultime settimane hanno messo a segno 5 vittorie consecutive, mietendo anche vittime di lusso come Heat e Spurs, di recente sono ripiombati nell’oblio perdendo 3 gare in fila.

Di certo non saranno queste 3 gare a far cambiare idea ai Knicks ma davvero per loro sarebbe utile trattenere Chandler? 
Forse si, per almeno un altro anno e per tentare, con Tyson in roster, di ri-segnare Anthony, visto che in estate sarà un free-agent. Probabilmente questo potrebbe essere il piano principale dei Knicks.

O forse no? Il dilemma di tenere in roster Chandler si potrebbe presentare nel 2015, quando l’attuale centro di NY avrà 33 anni e ci saranno dei nomi importanti dalla free agency, come Rondo, Parker, Marc Gasol e Roy Hibbert. Inoltre con un probabile contratto stellare di Anthony, i Knicks potrebbero non essere più finanziariamenti adeguati a mantenere pure quello di Chandler. A questo punto sorge anche un’altra complicazione: chi sarà disposto a prendersi un centro di quell’età, con quel contratto, con un passato di infortunii e con evidenti limiti offensivi?

Che fare dunque? Tenerlo ancora in roster e attuare il piano sopra scritto o tentare di monetizzare ora che avrebbe mercato, magari spedendo via Chandler insieme ai contrattoni di JR Smith e Bargnani?

Chandler o non Chandler? Questo è il problema.

Tyson Chandler

Giuseppe Frisina

per Dunk NBA

New York news: ecco le condizioni di Stoudemire

Altro infortunio per Amar’e Stoudemire. I New York Knicks hanno annunciato che il centro ha subito una distorsione alla caviglia sinistra.
Si presume che il giocatore dovrà restare fuori dal campo per diverso tempo.
Da quando è a New York Stoudemire ha subito diversi infortuni che lo hanno allontanato dal campo e limitato fortemente il suo minutaggio. In questa stagione, infatti, ha una media di 19.6 minuti a partita, ovvero il suo più basso minutaggio della sua carriera (senza contare la stagione 2005-06 in cui ha giocato solo tre partite).

StoudemireVincenzo Dragotto
http://nbarumorsitaly.wordpress.com/

 

New York Knicks: si fermano a 7 le vittorie consecutive al Madison Square Garden

New York Knicks: si fermano a 7 le vittorie consecutive al Madison Square Garden

C’era molto ottimismo attorno ai Knicks: dopo aver ottenuto 7 vittorie in casa, traspariva dalle parole e dai volti dei giocatori e dell’head coach di NY un grande slancio di ottimismo.
“If we can win all eight, it would be fantastic” era stata la dichiarazione pre-gara di Woodson che sognava di raggiungere il miglior risultato di vittorie casalinghe consecutive, dal 1986 con i Knicks.
Ma il record si è infranto contro i Clippers: 109-95 il risultato finale, con grande protagonista Griffin, da 32 punti, che stravince il confronto diretto con Melo (si è parlato più volte di una trade tra i due sull’asse Los Angeles-New York).
Per Anthony infatti gara da incubo con 4/23 dal campo, 2/7 da tre punti e 16 punti dei 26 complessivi arrivati dalla lunetta (risultato di squadra 34.9% di tiri dal campo realizzati, 29/83 complessivamente).
Doc Rivers ha un motivo in più per tenersi stretto Griffin, in attesa del grande ritorno di Chris Paul!

Clippers in scioltezza sui Knicks, gli Spurs frenano contro Portland

Al Madison Square Garden di New York i Knicks affrontano i Los Angeles Clippers. Nel primo quarto i padroni di casa riescono a chiudere sul 23-27 senza particolari problemi. Il secondo periodo, invece, termina con lo stesso parziale, ma a parti invertite. Si va dunque al riposo sul 50-50, dopo un primo tempo divertente. Tornati sul parquet, però, i Knicks sembrano non avere la stessa brillantezza che hanno avuto nel primo tempo ed i Clippers ringraziano portandosi sul 76-67. Nell’ultimo periodo, nonostante New York si sia svegliata, gli ospiti sono devastanti sotto canestro, specialmente con Blake Griffin e Crawford e la partita termina 109-95. Altro stop, dunque, per i Knicks. Per i Clippers grande prova di Blake Griffin, che mette a referto 32 punti. Buona anche la prova di Jamal Crawford, che parte dalla panchina e segna 29 punti. Solita doppia doppia per DeAndre Jordan, autore di 11 punti e 16 rimbalzi. Per i Knicks buone prove di Carmelo Anthony, in doppia doppia con 26 punti e ben 20 rimbalzi, e J.R. Smith, che parte dalla panchina e segna 24 punti.

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All’AT&T Center di San Antonio, Texas, gli Spurs, vittoriosi nelle ultime uscite, affrontano i Portland Trail Blazers. Nel primo periodo la partita è più che equilibrata ed il risultato finale non può che essere di parità: 27-27. Nel secondo periodo i Trail Blazers riescono a prendere un buon vantaggio e portano il risultato a proprio favore, chiudendo il primo tempo sul 54-49. Al rientro sul parquet gli Spurs riescono a raggiungere e superare, seppur di musura, Portland, grazie al layup sulla sirena di Manu Ginobili, sul 77-78. Nell’ultimo periodo, però, San Antonio sembra accusare la stanchezza accumolata nelle ultime uscite e Portland non si lascia scappare l’occasione di controsorpassare, ed allungare, sui padroni di casa per il 109-100 finale. Per i Trail Blazers buone prove di LaMarcus Aldridge, in doppia doppia con 13 rimbalzi e 26 punti, e Wesley Matthews, che mette a referto 24 punti. Per gli Spurs ottima prova di Manu Ginobili, autore di 29 punti.

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Per Dunk NBA
Shedly Chebbi

Knicks @ Pacers 89-117, Stephenson super demolisce New York

Al Bankers Life Fieldhouse di Indianapolis, Indiana, i Pacers ospitano i Knicks. Nel primo quarto parte bene New York, che riesce a tenere a debita distanza Indiana fino agli ultimi 2 minuti del periodo, momento in cui i Pacers iniziano a fare sul serio e riescono a sorpassare i Knicks a 4 secondi dalla fine, salvo poi farsi riprendere sul 31-30 dalla tripla di Anthony. Nel secondo periodo i Knicks riescono a tenere il passo dei padroni di casa per circa metà tempo, salvo poi cedere il passo ad Indiana, che riesce a prendere il largo e chiudere il primo tempo sul 48-63. Al rientro in campo, però, New York riesce soltanto a non far allungare ulteriormente i Pacers, che,però, riescono a mettere altri 4 punti tra sé ed i Knicks. 69-87 il risultato con il quale si va all’ultimo quarto. Nell’ultimo periodo i Knicks gettano definitivamente la spugna ed i Pacers ringraziano andando a chiudere sull’89-117.

Per Indiana grandi prove di Stephenson, autore di 28 punti, e Paul George, che ha segnato 25 punti.

New York Knicks v Indiana Pacers - Game Six

Per i New York buona porva di Carmelo Anthony, che ha firmato 28 punti.

Carmelo Anthony
Per Dunk NBA
Shedly Chebbi

Knicks @ Bobcats 98-108, Jefferson ferma New York

Alla Time Warner Cable Arena di Charlotte i Bobcats affrontano i Knicks, reduci da un buon momento. Nel primo periodo la partita è equilibrata ma, dopo aver giocato praticamente tutto il quarto sul filo del punto, a spuntarla sono i Bobcats, che chiudono sul 24-27. Anche il secondo quarto prosegue sulla falsa riga del prima, con Charlotte che, però, riesce ad allungare nel finale, chiudendo il primo tempo sul risultato di 46-55. Al rientro sul parquet New York cerca di rimettersi in gioca, ma i Bobcats controllano discretamene la partita, ma sono costretti a farsi rimontare 4 punti dai Knicks per il 73-78 con il quale termina il quarto. Nel quarto quarto Charlotte riesce ad allungare sui Knicks, che hanno giocato contro i Bobcats e la stanchezza per tutto il periodo, chiudendeo la partita sul 98-108.
Per i Bobcats buona partita e, soprattutto, ottima prestazione di Al Jefferson, autore di 35 punti. Buone anche le prove di Walker, 25 punti, e Henderson, 17 punti.

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Per i Knicks 20 punti segnati da Anthony, e 17 punti, dalla panchina, di Amar’e Stoudemire.

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NBA results: Pacers indomabili ad Indianapolis , Z.Randolph ferma KD, stop per i Knicks, passano i Cavs a LA

Gli Indiana Pacers raggiungono gli Spurs a quota 30 vittorie, con la diciannovesima grande perla tra le mura domestiche: una sola caduta stagionale per gli uomini di Vogel, il miglior allenatore ad Est, fresco fresco di nomina agli All Stars Game.
George le mette tutte (o quasi) e chiude a 31 punti con il solo West a seguire (da lontano) la sua scia con 16 punti e 8 rimbalzi. Dall’altro lato gli risponde DeMarcus Cousins, anche lui a quota 31, con 13 rimbalzi, (12/21 dal campo e 7/7 dalla lunetta), male Rudy Gay che si ferma invece al minimo sindacale: 12 punti per l’ex Toronto con soli 6 canestri messi dei 15 provati. Finisce 92-116.

Jefferson ferma invece la corsa dei NY Knicks a Charlotte: i Bobcats si impongono con un Jefferson da 35 punti e 8 rimbalzi e Walker da 25, 7 rimbalzi e 5 assist. Per New York Melo si ferma a 20, mentre Bargnani in campo solo 20 minuti chiude sotto la doppia cifra, con 1 solo rimbalzo.
98-108 il risultato finale.

A Memphis i Grizzlies tirano di nuovo su la china: la terza vittoria consecutiva arriva contro i Thunder di KD per 87-90, nel giorno del ritorno di Marc Gasol. Oklahoma City deve fare sempre a meno del suo play titolare, Westbrook e Kevin Durant, che fa 37 punti, non riesce a sopperire totalmente alla sua assenza, con soli 4 assist; nei padroni di casa Z.Randolph fa come vuole con 23 punti, 13 rimbalzi e 4 assist per i compagni, ma bene anche Marc con 12 punti in 24 minuti sul campo e Lee con 24. La gara è molto combattuta e si decide nel finale con i Thunder che subiscono la settima sconfitta stagionale e i Grizzlies che cominciano a fiutare la scia dei Suns.

L’ultima gara della notte vede in scena i Los Angeles Lakers (inutile ribadire le assenze, si fa prima a dire chi era effettivamente disponibile), e i Cavaliers di Loul Deng: passano di misura i Cavs con il risultato finale di 120-118, grazie ai 27 punti dell’ex di Chicago, i 18 di Varejao e i 17 di Waiter. Black Mamba assiste invece all’ennesima sconfitta stagionale, la ventiquattresima (sono solo 14 le vittorie), la quinta consecutiva sintomo di una annata davvero di transizione; dall’altro lato i Cavaliers raggiungono invece la 14esima vittoria (con 24 sconfitte) e restano in scia per i PO: strano caso di una Eastern Conference mai stata così poco competitiva.

M.T.paul-george

 

I Knicks per la sesta vittoria di fila, Thunder e Pacers nottata abbordabile?

Quattro i match in programma nella notte Nba, un italiano in campo, il mago Bargnani con i suoi Knicks, che ritornano in campo dopo la vittoria sofferta contro i Suns. Dopo 10 punti e una buona presenza a rimbalzo, l’avversari di Bargnani e company sono i Charlotte Bobcats. In questo momento, è una sconfitta di troppo ai Bobcats a condannarli fuori dai play-off, ma grazie al basso livello nella eastern conference, per la prima volta nella loro storia, i Bobcats si giocano la post-season, per la felicità di Michael Jordan.

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Rimanendo a Est, Indiana ospita i Kings, in piccola crescita, grazie anche a Rudy Gay. Indiana sta segnando dei numeri incredibili, solo 7 le sconfitte in stagione, di cui una sola in casa. Paul George sta esprimendo numeri da All star, quasi 22 punti di media a partita,  ma non c’è nessuna vera stella da Mvp che trascina i Pacers, cinque giocatori sopra i 10 punti di media a partita e due Granger, infastidito dai numerosi infortuni e Scola sotto la media ma giocatori di alto spessore.

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Volando ad ovest, Oklahoma, sempre senza Westbrook, ma con un Reggie Jackson in più, è ospite dei Grizzlies, a cui non bastano Randolph e Gasol per entrare in lotta per la zona play-off. L’ultimo incontro della serata, vede protagonisti i Lakers allo Staples center, contro i Cavs di Luol Deng. Dopo la sconfitta nel derby stracittadino, i Lakers sono chiamati ad una riscossa con o senza Bryant.

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Luca Fedi