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Pistons, il timone passa a Jackson?

Al termine di una stagione passata, per lo più, a perdere, i Detroit Pistons cambieranno allenatore. Il nome del successore di John Loyer potrebbe essere quello di Mark Jackson, ormai ex head coach dei Golden State WarriorsI Pistons, che dovrebbero cambiare sotto ogni punto di vista (dal Genaral Manager in giù), avrebbero individuato nell’ex playmaker dei Knicks l’uomo giusto per la rinascita della franchigia, che quest’anno ha faticato non poco.detroit-pistons-drummond-monroe

Dopo aver condotto i Warriors a due play-off, Jackson è stato licenziato da Bob Myers, GM di Golden State già accostato proprio ai Pistons, ma è stato difeso, a spada tratta, dai suoi giocatori, su tutti Steph Curry, che più volte ha dichiarato di non essere d’accordo con il suo allonatamento. Il probabile arrivo di Jackson, però, spaventa un po’ la dirigenza di Detroit, visto che da quando è coach, cioè dal 2011, ha già allontanato diversi collaboratori per incongruenze carattieriali. L’affare, però, non è ancora andato in porto, i Pistons, infatti, stanno ancora decidendo se puntare tutto su Jackson, affidandosi ad un buon allenatore, o se affidare la gestione della franchigia a Bob Myers, essendo i due, ormai, incompatibili.

Shedly Chebbi (@shedly7)

Warriors, Mark Jackson: “I tifosi dovrebbero boicottare la gara di domani”

La vicenda Sterling sta scuotendo e non poco il mondo NBA: dopo che sono intervenuti personalità illustri come il Presidente degli Stati Uniti Obama, sua maestà Michel Jackson per citarne i due più importanti, ecco che parla della vicenda anche l’head coach dei Golden State Warriors, Mark Jackson.

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“I tifosi, sia dei Clippers che dei Warriors, dovrebbero boicottare la gara di domani a Los Angeles: questa sarebbe la protesta più forte”: queste le parole dell’head coach di Golden State. Sarà ascoltato dai fan delle due franchigie? Domani notte lo scopriremo!

@MarkTarantino89

 

NBA preview: Golden State vs San Antonio, i Warriors non vincono a San Antonio da quasi 17 anni

Sfida molto interessante a San Antonio, dove si affrontano i Golden State Warriors e i San Antonio Spurs: per gli ospiti manca il successo in terra texana da circa 17 anni, questo dato rende la difficoltà che gli uomini di Mark Jackson avranno stanotte nell’affrontare Tim Duncan and co.

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I Warriors dovranno fare i conti con un Curry a mezzo servizio: il cecchino di Golden State ha dato forfait nell’ultimo quarto della partita contro Minesota a causa di una contusione alla caviglia sinistra. “Solo un infortunio sfortunato, ma ho ragazzi in cui credo. Speriamo che Steph starà bene per continuare la nostra marcia”. Ha dichiarato Mark Jackson, coach dei Warriors. Non è il primo infortunio alla caviglia per Curry, che nelle ultime stagioni ha saltato 40 partite per lo stesso tipo di infortunio. Golden State non vince a San Antonio da ben 29 partite, in regoular season, e questo rappresenta il record della lega di sconfitte contro la stessa squadra. A “beneficiare” dell’infortunio di Curry è Klay Thompson che mercoledì contro i Twolves ha segnato 30 punto, di cui 19 nell’ultimo periodo. “Questo dimostra che il nostro gioco non è basato solo su Steph”. Ha dichiarato Thompson, che continua: “La gente pensa che ci appoggiamo troppo a lui, ma non è così anche se è uno dei migliori giocatori in NBA”.

Curry

 

Gli Spurs possono contare su Tony Parker, in gran spolvero, che mercoledì ha fatto fuori i Suns a 12 secondi dalla fine. “Tony è un giocatore dal quale dipendiamo. Lui ha un minutaggio altissimo. Ci aspettiamo che lui sia in grado di distribuire bene il pallone, segnare, e giocare bene”. Ha detto Gregg Popovich.

San Antonio Spurs v Memphis Grizzlies - Game Three

NBA: Golden State strapazza Philadelphia 110-90

Iguodala e Stephen Curry trascinano i Warriors alla terza vittoria su quattro in regular-season: contro i Sixers arriva la prima vittoria fuori casa per i Golden State, contro i Philadelphia 76ers che pagano l’inesperienza di Carter-William, che butta via la prima metà di gara, per poi riprendersi negli ultimi due quarti. Immagine Per gli uomini di Mark Jackson il migliore è stato senza ombra di dubbio Igoudala: l’ex ala piccola di Denver realizza 11/18 dal campo, 7/11 da tre punti e 3/4 dalla lunetta del tiro libero per un totale di 32 punti, cui si aggiungono 3 assist e 3 rimbalzi(2 in difesa ed 1 in attacco). Per completare l’ottima giornata di Golden State, ci pensa Curry che da il suo contributo solito con 18 punti e 12 assist oltre ai 10 rimbalzi, dimostrando di essere un giocatore che troverebbe spazio in ogni roster nba. Immagine Per Philadelphia arriva invece la prima sconfitta, che li mantiene però ancora saldamente in testa all’Atlantic Diviosion, dove i Raptors sono a quota 2 vittorie e potrebbero raggiungerli questa notte contro Miami, oltre ai Nets, ad 1 vittoria (contro Miami proprio) e Knicks a 1 vittoria e 2 sconfitte, mentre i Celtics sono ultimi a 0 vittorie su 4 gare. I 76ers non possono quindi lamentarsi dell’avvio di stagione, ma nonostante questo ieri non sono mai stati in gara contro i Warriors: Turner ha chiuso a 18 punti, Carter-Williams idem, Wroten 14 solo loro tre sono andati in doppia cifra, segno di una partita  non ottimale degli uomini di Brett Brown. Immagine Per Golden State la prossima sfida è mercoledì notte nella tana dei Timberwolves, col dente avvelenato per l’ultima sconfitta: sarà molto dura confermarsi ancora per i Warriors; i Sixers ospiteranno invece i Washington Wizards nella stessa notte a Philadelphia.