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NCAA, Road to March Madness 2014: la rivalità della Tobacco Road

NC Duke

Ogni sport, se analizzato nel particolare, può vantare dei confronti tra città o tra singole squadre che rendono una competizione ancor più entusiasmante. Prendiamo la MLB, il più grande campionato di baseball al mondo: non esistono partite che possano raggiungere lo stesso livello della faida tra New York Yankees e Boston Red Sox. Oppure nella NCAA Football, dove la sfida più sentita è certamente quella tra Ohio State e Michigan. Rimanendo nel mondo del college, passando da un’ovale con le cuciture ad una palla arancione con le scanalature, se si parla di pallacanestro non si può non pensare a due università che hanno dato vita ad uno degli antagonismi più acerrimi negli Stati Uniti del basket, quello tra Duke e North Carolina, chiamata anche la Tobacco Road rivalry, per via della strada che collega le due università.

Due tifose di Duke e UNC, una accanto all'altra, incitano le proprie squadre.
Due tifose di Duke e UNC, una accanto all’altra, incitano le proprie squadre.

Su una cosa possiamo essere tutti d’accordo: Blue Devils e Tar Heels non sono mai, e sottolineo mai, andati d’accordo. Le due selezioni si odiano talmente tanto che le loro sfide vengono ricordate più per le (tante) botte che si sono dati i giocatori, meno per i risultati ottenuti sul campo. Questo che vedrete qui sotto è un breve elenco dei 5 match più violenti tra i due team:

4 febbraio 1961. Al Duke Indoor Stadium, Art Heyman (Duke) e Larry Brown (UNC) scatenano una mega rissa che ha coinvolto giocatori, allenatori e pubblico per un fallo dello stesso Heyman su Brown avvenuto sotto canestro.

5 febbraio 1992. Eric Montross di North Carolina mette a segno i 2 tiri liberi decisivi per la vittoria su Duke con il punteggio di 75 a 73. Il centro #00 però uscirà dal campo decisamente malconcio: l’immagine che rimarrà impressa nella mente dei presenti sarà il suo zigomo sinistro tagliato da una gomitata rimediata poco prima della serie di tiri, con tanto di sangue che scendeva lungo il volto; a questo si deve aggiungere il suo piede calpestato da Bobby Hurley dei Duke durante il corso dell’incontro.

Eric Montross

9 marzo 2003. A Chapel Hill l’incontro inizia male e finisce peggio: l’allenatore di North Carolina Matt Doherty e l’assistant coach dei Duke Chris Collins vengono faccia a faccia dopo un episodio che vede Dahntay Jones (Duke) sferrare inavvertitamente un pugno in faccia a Raymond Felton (UNC) mentre si contrastavano per un rimbalzo. Felton  perderà sangue dal labbro, ma l’attenzione del pubblico si sposterà su Andre Buckner, cestista dei Duke, che spingerà Matt Doherty, provocando il finimondo.

4 marzo 2007. I Tar Heels battono i Blue Devils al Dean Smith Center per 86 a 72, ma di quella partita non verrà ricordata la terza vittoria consecutiva per UNC: a 14 secondi dalla fine, mentre Tyler Hansbrough (UNC) stava saltando a canestro, Gerald Henderson (Duke) gli tira un gancio sinistro sul naso nel tentativo di toglierli la sfera dalle mani, rompendoglielo e forzandolo a portare una maschera protettiva per il resto del torneo.

12 febbraio 2014. Come ogni anno, alla vigilia del primo match tra Duke e North Carolina, si tiene il Managers Game, partita che vede affrontarsi gli studenti che forniscono asciugamani e bibite agli atleti delle rispettive compagini. Per capire il livello di agonismo, aggressività e competitività della sfida, basta assistere all’esagerata esultanza che lo scorso anno i Cameron Crazies hanno riservato al manager di Duke, autore di un buzzer beater.

Ma quest’anno è stata presa una piega decisamente diversa: due manager avversari si contendevano un rimbalzo, quello di UNC non ne vuole sapere di perdere il controllo della palla e assesta una gomitata al suo diretto opponente, facilitando la combo rissa e invasione di campo. Non una novità.

 

 

Valerio Scalabrelli – @Scalabro92

NCAA, Road to March Madness 2014: the Southern Part of Heaven

UNC Tar Heel

Terza puntata della rubrica Road to March Madness 2014, il cui tema centrale è la conoscenza dei roster della NCAA che tra due settimane si daranno battaglia nel torneo più importante del basket collegiale: il NCAA Tournament. Ieri è stato il turno dei Duke Blue Devils, oggi invece forniremo le dovute informazioni riguardo l’altra faccia del North Carolina, i loro nemici per eccellenza: i North Carolina Tar Heels.

Il Dean Smith Center, campo da gioco dei Tar Heels.
Il Dean Smith Center, campo da gioco dei Tar Heels.

Percorrendo solo 10 miglia sulla Tobacco Road, ci sposteremo da Durham a Chapel Hill, “The Southern Part of Heaven”, l’angolo più a sud del Triangolo della Ricerca (ovvero Research Triangle), una zona del North Carolina che deve il suo nome al Research Triangle Park, parco di ricerca che comprende le università delle città di Durham, Raleigh e Chapel Hill. Correva l’anno 1789 quando nella parte meridionale del cielo, come recita il loro motto, è nata la University of North Carolina, università pubblica da sempre considerata come una delle migliori scuole pubbliche degli Stati Uniti d’America, a tal punto da trovare spazio nella lista delle Public Ivies, una specie di Hall of Fame delle scuole pubbliche, stilata nel 1985 da Richard Moll nel suo libro (chiamato proprio Public Ivies): le Public Ivies, come sostiene Moll, sono capaci di competere con le scuole private della Ivy League (praticamente le migliori degli USA) sul piano del rigore accademico e della formazione degli studenti migliori di qualsiasi etnia. Insomma, non un edificio  come gli altri.

L'insegna che si trova all'ingresso della University of North Carolina at Chapel Hill.
L’insegna che si trova all’ingresso della University of North Carolina at Chapel Hill.

Il punto è che la UNC non è solo una delle più grandi istituzioni del territorio nordamericano: la sua squadra di pallacanestro, i North Carolina Tar Heels, incarnano praticamente la storia del basket collegiale, detentori di ben 8 record raggiunti nella NCAA. Se vi starete chiedendo cosa significhi Tar Heel, difficilmente riuscirete a ricavarne il significato dall’etimologia: un equipe di esperti in passato ha ritenuto che il soprannome dato agli abitanti della Carolina del Nord sia dovuto al fatto che la massiccia quantità di catrame (tar in inglese), pece e trementina emersa dalle vaste pinete sia diventata brevemente il materiale di esportazione principale nella storia di questo stato. Anche se durante la guerra civile tale nomignolo venne adottato come dispregiativo, a lungo andare si trasformò nell’appellativo degli abitanti del North Carolina.

Uno dei più grandi giocatori di basketball di sempre, Michael Jordan, è passato per la UNC.
Uno dei più grandi giocatori di basketball di sempre, Michael Jordan, è passato per la UNC.

Tornando alla palla a spicchi, tra questi 8 record si possono evidenziare la costante presenza tra NCAA Tournament e National Invitational Tournament (un torneo riservato, sempre secondo alcuni criteri di qualificazione, a chi non è riuscito ad accedere a quello principale) dal 1967 al 2001, tra le quali si registrano ben 27 apparizioni consecutive proprio nella massima competizione collegiale (1975 – 2001, il periodo più lungo nella storia); le 37 regular season vinte consecutivamente dal 1964 al 2001, un numero minore rispetto a quello di Syracuse (42 vinte dal 1971 ad oggi) e di UCLA (54, dal 1948 al 2001); una percentuale di vittorie pari o superiore al 50% per 39 anni, dal 1962 al 2001; entrando nel particolare, nell’Atlantic Coast Conference, mai al disotto del 4° posto dal 1953 al 2001, mai al di sotto del 3° dal 1965 al 2001 e mai al di sotto della 2° posizione dal 1965 al 1986; purtroppo tutti questi record sono terminati nella seconda peggior stagione di sempre per l’UNC, nel 2001/2002, quando terminarono al 7° posto nella propria conference con 8 vittorie e 20 sconfitte.

Roy Williams, head coach di North Carolina dal 2003.
Roy Williams, head coach di North Carolina dal 2003.

Dal 2003 il timone della squadra è in mano ad uno degli allenatori più importanti nel panorama cestistico a stelle e strisce: Roy Williams. Lui è uno che ha sempre masticato pane e canestri da quando era uno studente, ma la panchina lo ha consacrato più di qualsiasi punto messo a segno da giocatore: è il secondo allenatore di sempre per numero di vittorie sia nella storia dei Wildcats di Kansas, sia Chapel Hill, dove la leggenda Dean Smith ha allenato dal 1961 al 1997, uno dei pochi coach ad aver allenato in un’arena a lui dedicata (da quando è stata inaugurata, nel 1986, fino al 1997). Dei tre trofei conquistati con i Tar Heels, Roy Williams ebbe il piacere di raggiungerne uno proprio al fianco di Smith, nel 1982, in un team in cui stava nascendo la stella di Michael Jordan. Il Dean Smith Center, per molti anche Dean Dome, è un fortino, un bunker. I Tar Heels infatti possono contare su uno dei più formidabili vantaggi casalinghi della NCAA, arrivando al massimo a subire 3 sconfitte interne in tutta la stagione, ma proprio se si dovesse trattare di un periodo sfortunato. Avendo da una parte Roy Williams e dall’altra il Dean Smith Center, i tifosi possono dormire sonni tranquilli. E sognare di tornare sul trono dei college d’America.

Valerio Scalabrelli – @Scalabro92