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NBA Playoffs grades&analysis, Thunder: Il solito Durant, il solito Westbrook, la insolita OKC

Brutta prova degli Oklahoma City Thunder, che riescono a chiudere la partita sotto di 17 punti soltanto grazie all’ultimo quarto, che i Clippers si prendono di pausa.

westbrookBrutta prova per Durant e compagni, che si fanno schiacciare dalla difesa degli avversari. Ecco come si sono comportati i Thunder:
Serge Ibaka: Uno dei pochi a salvarsi dal disastro. Tutto sommato è la sua classica prestazione, fatta da tanta intensità. Segna 12 punti, prende 6 rimbalzi, ruba un pallone e effettua due stoppate. Tira benissimo, 6 su 9 dal campo, e non ha particolari responsabilità sul risultato finale. Voto 6,5.
Kevin Durant: A volte sembra essere in pieno controllo, altre, come in questa partita, è costretto a prendersi dei tiri impossibili anche per lui. Questa volta Doc Rivers lo intrappola, limitandolo -si fa per dire- a 25 punti. Conclude con 25 punti, 4 rimbalzi, 4 assist, una palla rubata ed una stoppata. Tira con il 47% dal campo ed il 65.5% dalla lunetta. Non è il Kevin Durant che conosciamo, ma la prestazione non è brutta. Voto 6.
Kendrick Perkins: Deludente. Gioca 14 minuti ed è sempre in difficoltà in difesa. 3 punti, 3 rimbalzi, 1 assist e una palla persa. Sulla sua prova c’è poco da dire; e non sono proprio cose belle. Voto 5.
Russel Westbrook: Solitamente ad un giocatore da 29 punti non si può dire niente, ma non stasera. Testardo all’inverosimile. Perde 6 palloni e vuole palla anche quando sarebbe meglio favorire i compagni. Tira con il 64% dal campo e 90% dalla lunetta, evidenziando, però, una certa attitudine a voler essere il protagonista, anche a costo di perdere 6 palloni in una partita che non ammette errori. Voto 6.
Thabo Sefolosha: Gioca soltanto 16 minuti, abbastanza, però, per prendere 2 rimbalzi, rubare un pallone e segnare 5 punti, tirando con 2 su 3 dal campo (1 su 2 dai tre punti). Una prova non giudicabile.
La panchina, come spesso capita ai Thunder, non da un grande apporto. Anche Fisher, che di solito il suo contibuto lo fornisce sempre, non sembra girare. A sorpresa brillano Lamb, autore di 8 punti, 6 rimbalzi, 2 assist, una palla rubata e una stoppata in 12 minuti, e Perry Jones, che in 11 minuti segna 8 punti e prende 3 rimbalzi. Voto alla panchina 5.
Per Dunk NBA
Shedly Chebbi
(@shedly7)

NBA Playoffs grades&analysis, Clippers: Chris Paul fenomenale, DeAndre Jordan sotto tono

Alla Chesapeake Energy Arena i Los Angeles Clippers portano a casa la vittoria, concedendosi un po’ di riposo nell’ultimo quarto.

San Antonio Spurs v Los Angeles Clippers - Game FourGrande prestazione degli uomini di Doc Rivers. Ecco come si sono comportati i Clippers: Blake Griffin: Solita prestazione fatta da tanta sostanza. Non bellissimo da vedere, ma spaventosamente efficacie. Conclude la sua partita con 23 punti, 5 rimbalzi e 5 assist. Mette a segno 7 tiri su 16 tentati dal campo, e 9 su 12 dalla lunetta. Sempre più decisivo. Voto 6,5. Matt Barnes: Ha dimostrato di poter fare di più e meglio, ma la sua prestazione non è comunque da buttare. Si fa trovare pronto in fase difensiva ed è un solido elemento quando si tratta di muoversi senza palla. Chiude con 10 punti, 2 rimbalzi, 1 assist e una palla rubata, senza perdere alcun pallone. Tira con il 40% dal campo, tirando principalmente da tre punti (2 su 7 dall’arco). Potrebbe fare di più a livello personale, ma a livello di squadra è stata una prestazione ottima. Voto 6,5. DeAndre Jordan: L’unico dei suoi a deludere le aspettative. Tira con il 100% dal campo, su 3 tentativi, e, invece, è disastroso dalla lunetta, dalla quale segna soltanto un tentativo su 8. Finisce con 7 punti, 5 rimbalzi -e per lui è una notizia negativa- e 4 palle rubate. Che si sia semplicemente concesso un turno di riposo? Voto 5,5. Chris Paul: Questo Chris Paul dovrebbe essere bandito da qualsiasi campo da gioco. Un giocatore così può giocare, da solo, soltanto contro il Dream Team, per tutte le altre squadre è sprecato. Va in doppia doppia con 32 punti e 10 assist, tirando dal campo con percentuali non umane: 12 su 14 dal campo, di cui 8 su 9 da tre punti. Aggiungere qualsiasi altra parola sarebbe di troppo. Voto 8,5. J.J. Redick: Bravissimo a farsi trovare pronto quando Paul decide di non affondare il colpo. Segna 12 punti, prende 3 rimbalzi e serve 3 assist, rubando anche un pallone. Prestazione al tiro buonissima, chiude infatti con 5 su 8 dal campo (1 su 2 da tre punti) e 1 su 1 dalla lunetta. Con Paul forma una coppia veramente ottima. Voto 6,5. Dalla panchina l’aiuto più grande viene dalle mani di Jamal Crawford, autore di 17 punti (6 su 11 da campo, 3 su 6 da tre punti, 2 su 3 dalla lunetta). Un po’ deludente la prova al tiro di Granger, 1 su 5 dalle sue mani (3 su 4 dalla lunetta), che però prende 5 rimbalzi e ruba un pallone, nei 16 minuti a sua disposizione. Buona la prova della second line.Voto alla panchina 6,5. Per Dunk NBA Shedly Chebbi (@shedly7)

NBA news: Russell Westbrook torna in campo stanotte contro i Miami Heat

Dopo 27 gare d’attesa, come da pronostico, il play titolare degli Oklahoma City Thunder tornerà stanotte in campo contro i Miami Heat. E’ stato Sam Presti, General Manager della franchigia di Oklahoma City, ad annunciare il ritorno di Russell Westbrook dopo il problema al menisco:

Siamo tutti molti contenti per il ritorno di Westbrook in campo. Ha lavorato sodo durante la riabilitazione e il suo ritorno non può che essere una cosa positiva per noi”.

westbrook

 

@sanfi_fm

Oklahoma City @ Miami 112-95: KD fa un punto in meno ma vince nettamente la sfida con LBJ

Incontro di lusso, stanotte, in NBA: gli Oklahoma City Thunder di Kevin Durant si sono presentati sul parquet dell’AmericanAirlines Arena per sfidare i campioni in carica, i Miami Heat di King James. Inizio disastroso per i Thunder: a metà del primo quarto, OKC si trova sotto di 18 punti, 4-22 per Miami. Allora coach Brooks decide di dare una scossa sfruttando la panchina: entrano Lamb per Perkins e Fisher per Jackson, e la partita d’un tratto cambia. Una  tripla di Derek Fisher apre la strada per un break da 12-0 per i Thunder, che si riportano sotto, sul 16 a 22. James riprende in mano la gara piazzando 6 punti in 50 secondi, ma la strada per Oklahoma City è tracciata, e nel secondo periodo Miami viene raggiunta e superata, grazie alle 3 triple di Lamb e al bel gioco di squadra dei Thunder. Si va all’intervallo lungo sul 55-50 per OKC, Miami si poggia tutta sa LeBron, ma così non basta, e nel terzo quarto gli Heat lasciano i Thunder liberi di fare il capolavoro: Jackson , Sefolosha, Jones, tre triple per portare i Thunder in doppia cifra di vantaggio, mantenuto fino alla fine del terzo quarto e poi portato addirittura al +16 (91-75), Oklahoma City ha la gara in mano, il parziale del periodo di ferma sul 21-20 e Oklahoma City si aggiudica il big match della notte. Per i Thunder si tratta di una vittoria matura, solida, di squadra: KD supera come al solito quota 30, ma i 39 punti della panchina sono la vera arma segreta dei Thunder, e Serge Ibaka, sempre in crescita, che mette dentro 22 punti. Per i padroni di casa, invece, c’è solo LeBron, e questa volta non basta. Bosh e Wade non si dimostrano all’altezza, dalla panchina arrivano solo 21 punti, e Miami perde così per la 13esima volta in questa season. Da notare anche i numeri di palle recuperate e palle perse delle due franchigie: 13 recuperate e 12 perse per i Thunder, 4 recuperate e 20 perse per gli Heat.

durant james

Numeri

Oklahoma City: Durant (33 pts, 8/14 da due, 4/9 da fuori, 5 ast), Ibaka (22 pts, 8 reb), Lamb (18 pts, 3/4 da due, 4/6 da tre), Fisher (15 pts, 5/5 da tre).

Miami: James (34 pts, 11/15 da due, 1/5 da tre), Bosh (18 pts, 9 reb, 6/10 da due), Wade (15, 7/11 da due).

Video-NBA: c’è un alieno ad OKC, lo chiamano KD35 e fa paura (46 punti contro Portland!)

Un supereroe, un alieno, un extraterrestre: KD schianta Portland con tutta la sua potenza, mettendo a referto 46 punti (6/7 da tre), quarta volta sopra quota 40 punti nelle sole 3 prime settimane di gennaio. L’ala piccola di Washington continua nella sua corsa verso l’MVP: la sua media rimane sopra quota 37, in questo mese, e sale stabilmente sopra i 30 nel conteggio stagionale. La squadra risponde, pur senza West, e supporta bene il suo lavoro. Anche la difesa tiene meglio, nonostante qualche imprecisione. Sta di fatto che una delle due dirette avversarie dell’ovest è stata annientata: finalmente, al terzo incontro di season, Portland è battuta, 105-97, e l’attuale regina, San Antonio, aspetta i Thunder stasera all’AT&T Center, in una trasferta scottante per Oklahoma City e forse vera cartina di tornasole per le speranze e le ambizioni di KD e di tutta la franchigia. 

I Knicks per la sesta vittoria di fila, Thunder e Pacers nottata abbordabile?

Quattro i match in programma nella notte Nba, un italiano in campo, il mago Bargnani con i suoi Knicks, che ritornano in campo dopo la vittoria sofferta contro i Suns. Dopo 10 punti e una buona presenza a rimbalzo, l’avversari di Bargnani e company sono i Charlotte Bobcats. In questo momento, è una sconfitta di troppo ai Bobcats a condannarli fuori dai play-off, ma grazie al basso livello nella eastern conference, per la prima volta nella loro storia, i Bobcats si giocano la post-season, per la felicità di Michael Jordan.

carmelo-anthony

 

Rimanendo a Est, Indiana ospita i Kings, in piccola crescita, grazie anche a Rudy Gay. Indiana sta segnando dei numeri incredibili, solo 7 le sconfitte in stagione, di cui una sola in casa. Paul George sta esprimendo numeri da All star, quasi 22 punti di media a partita,  ma non c’è nessuna vera stella da Mvp che trascina i Pacers, cinque giocatori sopra i 10 punti di media a partita e due Granger, infastidito dai numerosi infortuni e Scola sotto la media ma giocatori di alto spessore.

Pacers Hibbert George
Volando ad ovest, Oklahoma, sempre senza Westbrook, ma con un Reggie Jackson in più, è ospite dei Grizzlies, a cui non bastano Randolph e Gasol per entrare in lotta per la zona play-off. L’ultimo incontro della serata, vede protagonisti i Lakers allo Staples center, contro i Cavs di Luol Deng. Dopo la sconfitta nel derby stracittadino, i Lakers sono chiamati ad una riscossa con o senza Bryant.

durant

 

Luca Fedi