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Indiana, il momento è adesso!

Gli Indiana Pacers sono in finale di conference per il secondo anno consecutivo. In questo primo mese di Playoffs, passando per due serie, su di loro si è detto di tutto ed il contrario di tutto.

NBA: Washington Wizards at Indiana Pacers Siamo passati dal dire “ma se giocano cosi questi dove vogliono andare??” subito dopo un’imbarazzante sconfitta, al “sono tornati, questa è la partita che li ha fatti svoltare!” dopo una buona vittoria. Ci siamo contraddetti numerose volte, e forse la chiave per capire questi Pacers non l’abbiamo ancora trovata. Quello che è abbastanza assodato è che le loro vittorie passano attraverso la loro difesa. E’ il loro punto di forza assoluto, e nella serie contro i Wizards è venuto fuori in modo palese. Nelle quattro vittorie hanno subito 79 punti di media, con un minimo di 63 ed un massimo di 92. Nelle due sconfitte, in gara-1 e 5, ne hanno subiti 102 in entrambe le partite. Sono assolutamente una squadra difensiva con un attacco stagnante, che però prende ritmo dalla difesa. Se non difendono, in attacco fanno fatica non solo a segnare, ma anche a tirare. Oltre che la difesa, hanno recuperato anche confidenza e fiducia in se stessi. Il Roy Hibbert impaurito ed insicuro visto ad inizio post season sembra ormai sparito, anche se in gara-5 contro Washington poteva far presagire di essere tornato quello della serie contro Atlanta. Ma il microcosmo dei Pacers gira attorno a lui. Se è presente con testa e corpo Indiana prende ritmo, e con lui a centro area, gli esterni sono più tranquilli. Paul George è ancora troppo discontinuo, alterna prestazioni da All Star ad altre dove francamente non si riesce a capire che cosa voglia fare, ma è l’uomo con più punti nelle mani e non può esimersi da certe situazioni. Il grande salto di qualità lo dovrà fare ora. David West è il vero leader dello spogliatoio, ieri sera ha preso in mano la squadra da vero veterano e l’ha portata alla vittoria, con punti, rimbalzi e soprattutto carisma. Dalla partenza di Granger lo spogliatoio è suo. Contro Miami, i Pacers, non possono fare errori o prendersi delle partite di pausa. Dovranno andare al massimo dell’intensità in ogni singola giocata. Sotto canestro hanno gli uomini per mettere in difficoltà i “piccoli” Heat. Anche se il ricordo di quell’ultima azione di gara-1 dello scorso anno, quando LBJ ha segnato un layup facile sulla sirena dando così la vittoria ai suoi con Hibbert seduto in panchina a guardare, è ancora fresco. Se Indiana vuole avere una speranza contro questi Heat, non deve commettere alcun errore. Sono passati attraverso un sacco di problemi per tutta la stagione, li abbiamo dati per morti tante, troppe volte, ma alla fine sono di nuovo lì a giocarsi una finale di conference. Sono indubbiamente la seconda forza ad est, ora sta a loro dimostrare di essere qualcosa in più. Non ci saranno seconde chiamate, il momento è arrivato, il momento è adesso. Alberto Vairo (@albicoach)

Pacers per le Finals, Clippers per riaprire la serie

Indiana Pacers@Washington Wizards

Potrebbe essere la partita decisiva per gli Indiana Pacers, la partita che vorrebbe dire Finale di Eastern Conference. Gli uomini di Frank Vogel hanno già sprecato un match ball, sprecarne un altro sarebbe pazzia. Gara -5 infatti è andata ai Wizards con una grandissima prestazione di Gortat. Il #4 ha infatti bloccato momentaneamente la corsa degli avversari aprendo una serie che sembrava essersi già quasi chiusa. Stavolta dalla sua avrà anche il fattore campo, sì perché si gioca al Verizon Centre, nella capitale. Serviranno due immensi George ed Hibbert per tentare il colpaccio: ma soprattutto servirà grandissima concentrazione ai bianco-gialli, che negli ultimi periodi, sia in regular season che in questi PO, è mancata spesso e volentieri. Che le danze abbiano inizio

Oklahoma City Thunder@Los Angeles Clippers

Match ball anche per i Thunder che con la vittoria all’ultimo respiro in gara -4 sono riusciti a portarsi in vantaggio nella serie per 3-2. CP3 o KD? Chi sarà alla fine a festeggiare? Questo lo sapremo solamente domani. Di certo il #3 californiano ha dalla sua il fattore campo ed un pubblico carico al massimo. Ma basterà per fermare l’avanzata dei “Tuoni”? Fare dei pronostici è impossibile, quindi stasera tutti incollati a televisori e che spettacolo sia

Mario Ramogida, @marioramogida

NBA Playoffs – Gortat blocca la corsa di Indiana! Follia ad OKC, vendetta in rimonta!

Washington Wizards @ Indiana Pacers 102-79

“Bastano” un immenso Gortat, alla migliore prestazione nei playoffs, con 31 punti e 16 rimbalzi, ed un John Wall da 27 punti (career-high ai PO) per bloccare l’avanzata dei Pacers verso le finals. Dopo gara-4, con Indiana che finalmente sembrava aver ritrovato George e la solidità difensiva che le apparteneva, gara-5 sembrava una formalità. Nulla di più sbagliato: i Wizards tirano fuori gli attributi e mettono in scena una prestazione dal 50% al tiro e 62 rimbalzi, contro il 39% e i 23 rimbalzi di Indiana. Il centro polacco #4 dei Wizards si scatena già dal primo quarto, con 11 punti che portano gli ospiti su 25-19; inizialmente Indiana riesce a rispondere, grazie a West e qualche lampo di George (nessun segnale dal resto del roster) e si va all’intervallo lungo sul 45-38. Ma nel terzo quarto, che fin’ora era stato la spina nel fianco di Washington, Wall e Gortat si scatenano: insieme fanno 27 dei 31 punti Wizards e lasciano Indiana a -24 (76-52), chiudendo definitivamente i giochi. Finisce 102-79 dopo un lungo garbage time nell’ultimo quarto: Indiana spreca il primo match point e Washington dimostra di poter, almeno, portare la serie alla bella. Quello che succederà domani notte al Verizon Centre è praticamente impossibile da prevedere. Che meraviglia.

Indiana: West (17 pts, 6 reb, 3 ast), George (15 pts), Stephenson (9 pts, 3 ast), Copeland (9 pts).
Washington: Gortat (31 pts, 13/15, da due, 16 reb), Wall (27 pts, 5 ast), Beal (18 pts), Ariza (10 pts, 5 ast).
George vs Wall

Los Angeles Clippers @ Oklahoma City Thunder 104-105

Tra Clippers e Thunder ormai si fa a gara tra chi butta meglio le partite: dopo la stratosferica rimonta di due giorni fa (disastrosamente colpevole OKC, ma capolavoro di Doc Rivers), stavolta tocca a CP3 fare la parte dello sprecone, se non peggio. Gli ospiti partono subito forte: chiudono il primo quarto sul 34-25 grazie a 11 punti di Griffin, con OKC ad arrancare grazie a Westbrook (KD non pervenuto al tiro, stanotte, per più di 40 minuti, ma poi si sveglia, eccome). Si arriva alla fine del terzo quarto sull’88-80, LA domina, ma senza strafare, tutto secondo copione: buone percentuali, Crawford e Redick dignitosi al tiro, Barnes che infila addirittura 4 bombe su 5, Paul che smazza assist come caramelle, tutto lascia presagire che OKC debba giocarsi un tremendo “win or go home” allo Staples Center. A metà ultimo quarto arriva addirittura l’11-0 targato Crawford che getta OKC a -13: stiamo a 4:13 dal termine, da qui inizia la follia. Westbrook e Durant impazziscono, segnano insieme 7 punti, 2 li aggiunge Jackson e si arriva al 101-97. Prima fiammata, pericolo, ma nulla è perduto: Griffin e CP3 si riportano sul +7 e Brooks chiama time-out. Il clima è quasi folle, mancano 49″, e sono un’enormità, ma i Clippers possono gestire 7 punti tranquillamente… Si torna in campo, Brooks deve averli caricati a pallettoni, KD e West girano come trottole, l’MVP ne fa 5, il parziale sta sul 104-102. A 6 secondi dal termine CP3 fa fallo su Westbrook: il fallo è dubbio, ma in questi PO era prevedibile fosse fischiato, lo sa anche Paul. Il play #0 dei Thunder si presenta dalla lunetta, si pompa azoto liquido nelle vene e ne mette uno, poi due, poi tre. Sorpasso compiuto. Negli istanti finali Paul, frastornato dal corso degli eventi, si incarica dell’affondo finale, ma arriva Ibaka a rubargli palla e finisce lì, sul 104-105 per i Thunder. Che rimonta, che gara, che serie! Follia pura. Ci si vede domani sera allo Staples Center per il match point dei Thunder. Stay tuned.

Oklahoma City: Westbrook (38 pts, 11/23, 6 ast, 5 reb, 3 stl), Durant (27 pts, 3/6 da tre, 12/12 ai tl, 10 reb), Adams (9 pts, 4 reb).

Los Angeles: Griffin (24 pts, 10/20, 17 reb), Crawford 19, Paul (17 pts, 14 ast, 4 stl), Barnes (16 pts, 10 reb), Redick (16 pts).  @sanfi_fm

I Wizards provano lo sgambetto, Doc Rivers prepara l’allungo contro KD!

Washington Wizards@Indiana Pacers
Che gli Indiana Pacers abbiano di nuovo l’elisir di lunga vita? A quanto pare sembra proprio di si. A dirlo è il campo, o meglio il parquet. La squadra di coach Vogel è sul 3-1 nella serie contro i Washington Wizards: l’head coach ha finalmente riportato la “pace” nello spogliatoio, ma soprattutto ha ritrovato Rot Hibbert, giocatore fondamentale per le geometrie della squadra di Indianapolis. Paul George guiderà l’attacco e la difesa dei suoi. Alla Bankers Life FieldHouse arriva la truppa di Randy Wittman, vera sorpresa della prima parte di playoff contro i Bulls, ma arrivata (forse) troppo stanca alle semifinals. Il risultato sembra essere netto e schiacciante: la remuntada sembra un’impresa anche se ti chiami John Wall. Ultima chiamata quindi per i Wizards, ma la speranza è l’ultima a morire.NBA: Washington Wizards at Indiana Pacers

Los Angeles Clippers@Oklahoma City Thunder
Aperta, anzi apertissima è la serie tra i Los Angeles Clippers che fanno visita alla tana degli Oklahoma City Thunder. Sarà ancora Darren Collins l’asso nella manica di Doc Rivers? Dopo la straordinaria rimonta di gara -4, CP3 e Griffin sono ancor più consapevoli delle loro potenzialità e del fatto che nemmeno 40 punti possono affondare la “RIP City”. Dal canto suo a KD brucia ancora che una delle sue migliori prestazioni non abbia portato ad una vittoria. Westbrook sarà la sua spalla: Scotts Brooks vuole a tutti i costi la vittoria ed il passaggio del turno, ma anche Doc Rivers. Vedremo chi avrà ragione.Oklahoma City Thunder v Los Angeles Clippers

 

Mario Ramogida, @marioramogida

NBA Playoff: George ipnotizza i Wizards, Durant rovina i sogni dei Clippers

Indiana Pacers@Washington Wizards 85 – 63

“Scusate, ma quelli sono davvero i Pacers?”. È una domanda che nelle ultime ore si stanno facendo un po tutti gli appassionati della palla a spicchi. “Si, sono proprio loro”. Gli Indiana Pacers vincono in trasferta contro i Washington Wizards e per la prima volta dall’inizio dei playoff sono in vantaggio in una serie (2-1). “Che sta succedendo? Sarà la fine del mondo.” No, questi sono i playoff signori. Eppure i padroni di casa erano partiti forti e sembravano aver messo davvero le mani sulla partita: Ariza aveva fatto la voce grossa sotto canestro guadagnano ben 5 rimbalzi solamente nel primo quarto (chiuderà con una doppia doppia da 12 punti e ben 15 rimbalzi). Secondo quarto: la rinascita. Paul George entra in campo con un altro spirito: tiri in sospensione, penetrazioni, tiri dalla lunetta, 23 punti e 8 rimbalzi. Il rinato Roy Hibbert ci mette del suo: 14 punti e 5 rimbalzi. La squadra di Randy Wittman inizia a barcollare, in attacco non sembra essere più incisiva e in difesa subisce troppo le incursioni avversarie: Bradley Beal (16 punti) e John Wall (15 punti e 6 assist) provano a ridurre lo svantaggio, ma ormai è +22 Pacers. Finisce 85 – 63.NBA: Washington Wizards at Indiana Pacers

 

Oklahoma City Thunder@Los Angeles Clippers 118-112

“Oh my God.”
Staples Center, Los Angeles, gara 3. I Clippers padroni di casa ospitano i Thunder, 1-1 nella serie. Pronostici? Impossibile darli. L’inizio gara sembrava esser la copia di gara 1, con i Clippers che giocano in maniera goliardica, senza concedere nulla agli avversari. Blake Griffin (34 punti) è il re assoluto del campo: neanche un botta al naso riesce a fermarlo. Il pubblico è in delirio, si prospetta un’altra impresa. Ma dall’altra parte ci sta uno che si chiama Kevin Durant, per gli amici KD. Inizia la rimonta, punto su punto, rimbalzo su rimbalzo. Westbrook, per l’ennesima volta, fa da spalla al suo partner(doppia doppia da 23 punti e 13 assist). Sorpasso Thunder, contro-sorpasso Clippers. Sì perché gli uomini di Doc Rivers non mollano e Chris Paul riporta l’ordine (63-61 all’intervallo). Nessuna delle due franchigie vuole mollare, una vittoria vorrebbe dire dare una svolta alla serie. A Serge Ibaka (20 punti) risponde Jamal Crawford (eletto sesto uomo dell’anno, 20 punti per lui), +4 Clippers. Mini fuga? No, inizio della fine. Kevin Durant: ci sarà un motivo per se è stato eletto MVP! L’americano con uno sprint decisivo realizza gli ultimi canestri che regalano una spettacolare vittoria agli Oklahoma City Thunder (2-1 serie). Finisce 118-112 per la squadra di Scott Brooks.

Mario Ramogida, @marioramogida
Fonte Tribuna Italia

Spurs-Blazers: the big challenge!

l primo turno di questi playoffs 2014 è stato sicuramente il più bello ed entusiasmante degli ultimi vent’anni, e azzarderei a dire anche di sempre. Non era mai accaduto che ci fossero cinque serie su otto che andassero a gara-7, o che otto partite finissero in overtime.

All’interno di tutte queste secchiate di emozioni ha trovato spazio anche il buzzer beater di Dame Lillard, un tiro da ben oltre la linea dei tre punti con 0.9 secondi sul cronometro, che ha regalato ai Portland Trail Blazers gara-6 e la conseguente vittoria per 4-2 sugli Houston Rockets. Vittoria in una serie che alla squadra dell’Oregon mancava da ben quattordici anni, da quei quattordici punti consecutivi rimontati dai Lakers di Kobe&Shaq negli ultimi minuti di gara-7 della finale della Western Conference 2000. Ma i giovani Blazers non vogliono certo accontentarsi, le parole di Wes Metthews sono state chiare, “É stato speciale e significativo, ma non c’è alcun motivo che ci dovrebbe far accontentare di questo risultato. Siamo solo all’inizio.”Portland trail blazers, Utah Jazz, Matthews, Robin Lopez, Aldridge

Ora troveranno i San Antonio Spurs, la migliore squadra della regular season, che ieri sera ha vinto, dominando fin dal primo minuto, gara-7 contro i sorprendenti Dallas Mavs. Gli Spurs hanno avuto non pochi problemi nel derby texano, Carlisle le ha provate veramente tutte fino all’ultimo, ma ieri i nero-argento erano veramente in palla. Sono stati trascinati dai BigThree, Parker, Ginobili e Duncan, che hanno sfornato una prestazione superlativa. Manu sembrava essere tornato indietro nel tempo in quel 2005 in cui dominava gli avversari. TD, da vero leeder, ha dato l’imprinting alla squadra già alla prima azione con una chiusura sul tiratore in angolo.Tony Parker, Manu Ginobili, Tim Duncan

La serie tra queste due squadre si preannuncia molto più che divertente. In stagione si sono affrontate quattro volte con due vittorie per parte. Portland è stata per metà stagione al primo posto della Western Conference, poi complice l’infortunio di La Marcus Aldridge, che fino a quel momento aveva giocato a livelli da MVP, ed un evidente calo fisico, hanno dovuto cedere il posto proprio agli Spurs, finendo poi quinti. San Antonio è sicuramente più esperta ed è abituata a trovarsi dov’è tutt’ora, ma è anche più “vecchia” e in una serie lunga potrebbe venir fuori un po’ di stanchezza. Dall’altra parte, Portland, è giovane e con poca esperienza su palcoscenici di questo tipo, anche se Lillard, ai primi playoffs della carriera, non sembra averne risentito troppo.

Il fattore X della serie potrebbe essere il tiro da tre. Entrambe le squadre in stagione si sono affidate al tiro dalla lunga distanza, San Antonio è prima per percentuale di realizzazione con il 39.7% mentre Portland ha chiuso la regular season al secondo posto con 9.4 canestri da tre segnati a partita. Tutte e due dispongono di un buon sistema offensivo, indipendentemente dal tiro da tre, hanno pressochè lo stesso OffRtg (punti per 100 possessi) in stagione con 108.2 per i texani e 108.3 per i Blazers. Cifre che sono salite nei playoffs rispettivamente a 110.2 per i primi e 111.8 per i secondi. Hanno grande abilità a giocare il dentro-fuori e credo che Aldridge creerà molti fastidi alla difesa Spurs grazie al suo tiro dalla media che segna con continuità e rilascia ad altezze considerevoli.Damian Lillard, Tony Parker

Entrambe amano usare i propri playmaker, Parker e Lillard, per portare palla in area, da dove possono segnare o passare fuori sul perimetro ai compagni. Se gli attacchi sono spumeggianti, non da meno sono le difese. I due coach, Popovich e Stotts, dedicano particolare attenzione alla fase difensiva della loro pallacanestro. Gli Spurs sono finiti sesti per punti concessi in stagione, mentre i Blazers undicesimi per percentuale concessa.

Credo che questa serie sarà decisa, però, dal “supporting” cast: sarà molto probabile che i “big players” si equivarranno e quindi i Danny Green, Kawhi Leonard, Patty Mills, Boris Diaw per gli Spurs, e Matthews, Batum per Portland faranno la differenza. Sarà interessante vedere chi tra Splitter e Duncan, ad inizio partita, andrà in marcatura su Aldridge. Io vedrei molto bene Diaw, con Duncan nascosto su Lopez, anche per non creare eventuali problemi di falli per il caraibico. Vedremo se Popovich darà più minuti al miglior amico di Tony Parker. E non sono convinto che lo stesso Parker starà su Lillard in fase difensiva. Sarà divertente, molto divertente. La prima palla a due è prevista per martedì notte, ore 3.30. Non ci resta che preparare il termos di caffè e goderci lo spettacolo!

Alberto Vairo

@albicoach

NBA Playoffs – Vietato arrendersi in NBA: OKC, GS e Indiana portano la serie a gara-7!

Quale spettacolo migliore di questo? I playoffs di quest’anno hanno preso dei contorni epici, da sfida infinita, tensione snervante ed esaltazione pura. Da quando il primo round dei playoffs si decide al meglio delle sette, mai era capitato che più di due serie si fossero decise all’ultimo incontro disponibile. Quest’anno, invece, come minimo avremo tre esemplari di gara-7, e tutti e tre in una notte, sabato notte. Thunder, Warriors e Pacers, infatti, sono riuscite, quasi in una corsa contro il destino, a pareggiare le rispettive serie, guadagnandosi così un’ultima chance di approdare in semifinale.

Los Angeles Clippers @ Golden State Warriors 100-99

Gara equilibratissima, lottata punto su punto, con i valori in campo quasi totalmente speculari (36.8% dal campo per LA, 39.3% per GS; 31.8% da tre per LA, 29.2% per GS; 54 reb per LA, 50 per GS; 22 ast per LA, 20 per GS; e così via), tranne che per qualche errore di troppo dei Warriors ai liberi, che però i Clippers hanno generosamente concesso in misura maggiore: gli ultimi 4 liberi, piazzati da Green e Barnes, hanno concesso il +4 a Golden State a 55″ dalla sirena. A quel punto, a soli due possessi di svantaggio, con la possibilità concreta di chiudere il discorso qualificazione una volta per tutte, Los Angeles sbaglia tutto: CP3 subisce una bella stoppata da Thompson, poi recupera palla e parte l’assalto disperato, con Collison che sbaglia un layup e una tripla, il neo migliore sesto uomo Crawford lo copia la fuori e i secondi passano inesorabili. A 2″ dal termine Matt Barnes piazza finalmente la bomba del -1, ma è troppo tardi. Finisce così, 100-99, e appuntamento a sabato notte, 10.30 PM ora locale, 4.30 ora italiana, in un rovente Staples Center.

Golden State: Curry (24 pts, 9 ast), Iguodala (15 pts), Green (14 pts, 14 reb), Speights (12 pts, 6 reb).
L.A. Clippers: Crawford (19 pts, 4/8 da tre), Barnes (18 pts, 3/7 da tre, 11 reb), Griffin (17 pts, 9 reb), Redick (15 pts), Collison (12 pts).

Indiana Pacers @ Atalanta Hawks 95-88

La regina dell’Est sconfitta dalla cenerentola col centro macedone: Davide contro Golia, quasi tutti si aspettano ormai questo finale, se lo aspettavano anche ieri sera, ma non è arrivato. Indiana ha deciso di vender cara la pelle, finalmente, ma rischiando seriamente, anche stavolta, di cadere sotto i colpi di Atlanta. Partita molto, molto, troppo, equilibrata, anche questa: in realtà, i detrattori di Indiana, oltre al motivo “romanzesco”, hanno altre, solide, basi, per sostenere la tesi secondo cui il team di Vogel non merita di passare, contro questi Hawks. La gara resta in equilibrio quasi perfetto, anche qui, fino a 46″ dal termine: sull’85-85 parte il break finale di Indiana, un 8-0 inaugurato da West e consacrato dai liberi di George e Hill, con Atlanta in bambola per qualche secondo di troppo e il primo match point che se ne va. Si può dire che Atlanta abbia perso sul tiro da fuori, piazzando solo 9 delle 35 bombe tentate (0/4 Antic, 0/6 Scott), perché per il resto a tenuto testa più che bene ai Pacers, per l’ennesima volta, grazie ai punti di Teague e ai colpi di Millsap. George e West (24 punti a testa e 19 rimbalzi in due), insieme ad uno Stephenson in crescendo (21 punti, 9 rimbalzi), possono mettersi al collo la medaglia di questa battaglia, ma ci vorrà ben altro per portare a casa la guerra, sabato notte, 5:30 PM locali, 23:30 italiane, in una Bankers Life Fieldhouse che è già caduta due volte sotto i colpi degli Hawks.

Indiana: West (24 pts, 11 reb, 6 ast), George (24 pts, 8 reb), Stephenson (21 pts, 9 reb), Hill (14 pts).
Atlanta: Teague (29 pts, 9/9 ai liberi), Millsap (16 pts, 18 reb, 5 ast, 3 stl, 2 blk), Williams (16 pts).

Oklahoma City Thunder @ Memphis Grizzlies 104-84

Infine, ultima, ma di sicuro non meno importante, gara-6 tra Thunder e Grizzlies: Mr. Unreliable diventa Mr. Undeniable e si riprende tutto il merito del “benedetto” MVP. Finalmente torna il Durant della regular season e i Grizzlies possono solo restare a guardare: partita quasi a senso unico, con KD che mette i suoi primi 14 punti dei 36 totali nel primo quarto, Westbrook che risponde alla grande, sull’onda dell’entusiasmo, e porta insieme a Jackson e Ibaka i Thunder sul +20 poco dopo metà gara (61-41 con 9:02 da giocare nel terzo quarto). Grindhouse ghiacchiata, anzi fulminata, da Oklahoma City, che mette in campo una difesa di incredibile energia (da sottolineare le 5 stoppate di Adams), concedendo appena il 21% da  fuori e mandando completamente fuori giri le guardie (Conley 2/10, Udrih 1/8, Lee 2/7). Conley si infortuna pure, nel quarto quarto, m la sua presenza in gara-7 non è ancora stata esclusa del tutto. I Thunder tengono gli orsi a freno, e amministrano nell’ultimo parziale, chiudendo sul 104-84. Adesso gara-7 alla Chesapeake Energy Arena è un appuntamento imperdibile, per KD35 & Co., vietato fallire. Gasol e Z-Bo ce la metteranno tutta per fare il colpaccio, ma se Durantula si dovesse ripete, non ci sarà Tony Allen che tenga. Sabato notte, ore 8:00 PM locali, le 2:00 italiane, sapremo come andrà a finire.

Memphis: Gasol (17 pts, 5 reb), Randolph (16 pts, 8 reb), Johnson (15 pts, 5 reb), Allen (13 pts, 5 reb).
Oklahoma City: Durant (36 pts, 10 reb), Westbrook (25 pts, 9 reb, 5 ast), Jackson (16 pts, 4/5 da tre, 5 reb).
@sanfi_fm

Playoffs Grades and Analysis, Hawks: Millsap e Tegue ci provano, ma gli altri deludono

Al Banker Life Fieldhouse di Indianapolis gli Atlanta Hawks non riescono a replicare la grande prestazione di gara 1 contro i ritrovati Indiana Pacers. Gli Hawks pagano il blackout generale avuto al rientro sul parquet. Vediamo come si sono comportati i protagonisti del match.

Paul Millsap: il migliore in campo dei suoi. Mette i suoi centimetri a disposizione della squadra e segna 19 punti. tira con il 50% dal campo, mettendo anche due triple su 4 tentativi da tre punti, ma non fa il solito buon lavoro a rimbalzo, chiudendo con 4 rimbalzi complessivi. Voto 6.

DeMarre Carroll: 5 punti, 2 rimbalzi, 1 assist e tanta, tanta fatica. Non incide minimamente sulla partita. Voto 5.Paul George, Pero Antic

Pero Antic: 5 punti, 3 rimbalzi e una palla rubata. Non serve certo un esperto di basket a capire che anche la sua serata non è stata molto brillante. Tira con il 22.2% dal campo e forza troppo i tiri da 3 punti, che mette a segno in una sola occasione su 3 tentativi. Per un centro 3 rimbalzi, anche se tutti offensivi, sono pochi. Voto 5.

Jeff Teague: insieme a Millsap è uno dei pochi a salvarsi nella sera di Indianapolis. Cerca di dare ordine in una sera senza troppe idee. Segna 14 punti, segnando con il 46.15% dal campo (50% da tre punti), ma segna soltanto 1 dei 2 tiri liberi a disposizione. Prende anche 5 rimbalzi e mette a segno 4 assist. Voto 6.

Kyle Korver: è quello che delude più di tutti. Si fa fatica ad accostare una prestazione del genere al suo nome. Mette a segno 3 punti, 1 assist ed un rimbalzo. Ogni altro commento sarebbe soltanto superfluo. Voto 4,5.043013 hawks CC20

Panchina: un po’ meglio le statistiche della second unit, che è scesa tutta in campo. Buono l’impatto sulla partita di Mike Scott, autore di 11 punti, e Louis Williams, anche lui a segno con 11 punti. Si fa notare anche Brand con 7 rimbalzi. Voto 5,5.

Per Dunk NBA,

Shedly Chebbi (@shedly7)