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Houston @ Detroit 114-97: super Howard porta i Rockets al successo sui Pistons

Dwight Howard e Patrick Beverley costruiscono il vantaggio Rockets già dal primo quarto, e da lì Houston non si ferma più: chiude sul +9 (33-24) e si mantiene attorno alla doppia cifra di vantaggio per tutta la gara. Detroit cerca di ricucire lo strappo, arriva al -6 nel terzo quarto, sul 61-55, ma non ci riesce: manca la verve del solito Jennings, che per la seconda gara di fila resta sotto le cifre rassicuranti di qualche partita fa, e anche Drummond fa il minimo. C’è Smith, ma non basta. Mo Cheeks cerca di far valere le seconde linee: manda in campo per 31′ Singler, poi anche Bynum e Stuckey; arriva persino finalmente il turno del nostro Datome, che entra per 13 minuti e non delude, fa 9 punti con 3/4 da due e 1/1 da tre. La panchina dei Pistons non delude, fornisce 49 dei 97 punti totali, ma non basta: è un eccezionale Howard da 35 punti e 19 rimbalzi l’arma in più di questi Rockets, che, con l’aiuto dei 20 punti aggiunti da Chandler Parsons, trascina Houston alla 18esima vittoria di season. 

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Numeri

Houston: Howard (35 pts, 13/18 da due, 19 reb, 5 ast), Parsons (20 pts, 8/11 da due, 7 reb), Garcia (16 pts, 4/8 da tre, 5 reb), Casspi (13 pts, 7 ast), Brooks 10 pts, 7 ast), Beverley (10 pts). 

Detroit: Smith (19 pts, 8/18 da due), Singler (12 pts, 5/7 da due), Bynum (11 pts, 4 reb), Monroe (10 pts, 11 reb)

Detroit vince 92-86 su New York: 4′ per Datome, 13 punti per Bargnani e nulla più

Gara non troppo interessante, quella del Palace of Auburn Hills di Detroit. Noi italiani avevamo due motivi in più, per vederla, ma esclusi questi, resta bene poco. New York sembra partire bene, Bargnani fa il suo dovere e anche di più, su Drummond ma soprattutto su Monroe, ma Melo Anthony mostra subito di non essere al 110%, come nelle scorse partite, sembra infastidito e incostante, e non risulta decisivo. Si arriva a metà gara e il punteggio racconta una Detroit che tiene bene il tempo di New York, concludendo il secondo quarto con un parziale di 43-43, raggiunto grazie alla tripla di Gigione “Jesus” Datome, che viene utilizzato per poco più di 4 miseri minuti e mette a referto solo questi 3 punti. datome 43-43Punti però utili ai Pistons per partire nel terzo quarto col piglio giusto, prendendo quasi di sorpresa i Knicks che si dimostrano come al solito fragili in difesa e permettono alle triple di Smith e Singler di portare Detroit sul +8, dando avvio ad una progressione dei Pistons che New York non riuscirà più ad arginare. Ci pensano Rodney Stuckey dalla panchina, reduce da un’ottima prestazione,  e Dre Drummond, a trascinare Detroit nell’ultimo quarto, segnando 7 punti a testa e mettendo la parola fine alle velleità di casa Knicks. Coach Woodson adesso rischia veramente tanto.
Numeri
Detroit Pistons: Stuckey (21 pts, 8/14 FGM-A), Josh Smith (19 pts, 5 reb), Monroe (16 pts, 11 reb), Drummond (13 pts, 11 reb), Datome (3 pts).
New York Knicks:  Anthony (25 pts, 7 reb), J.R. Smith (18 pts), Bargnani (13 pts, 6/10 da due, 6 reb), Shumpert (11 pts).

NBA preview: Spurs vs Knicks, NY spera nel grande ritorno di Smith

Dopo lo stop di 5 partite torna Smith nei Knicks. Il secondo miglior marcatore della passata stagione (18.1 punti di media) è pronto per fare il suo ritorno in campo ed aiutare i Knicks in una partita che si preannuncia difficile per i newyorkesi. Wood, coach di NY, ha già detto che Smith non partirà in quinquetto, ma che userà la stessa formazione utilizzata venerdì a Charlotte, con Bargnani spostato nell posizione dell’infortunato Chandler. Brutta tegola per Woods che dovrà affrontare gli Spurs senza Chandler, visto che nè Bargnani nè Smith hanno le qualità difensive importantissime contro una squadra che sotto canestro difficilmente sbaglia come San Antonio.

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Gli Spurs potranno contare anche una volta sulla grande vena di Parker e dell’eterno Tim Duncan, oltre che sui punti di Splitter e Ginobili. “Parker è un peso per tutte le squadre, ci vorrà un impegno difensivo enorme per arginarlo”. Ha detto Woodson che teme le incursioni del francese. Stesso timore che c’è sull’altra panchina per Anthony, che nelle ultime 2 partite ha segnato 60 punti.

Duncan Ginobili e Parker