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Golden State @ Brooklyn 98-102: i Warriors falliscono l’aggancio ai record e rimettono in corsa i Nets

Ad un passo dal record di franchigia, ad un passo dall’essere la prima ed unica squadra NBA a vincere un ciclo di 7 gare consecutive on the road, Golden State impatta sul parquet del Barclays Center contro i redivivi Nets, trascinati dai 27 punti di Joe Johnson, e da un KG d’altri tempi (4 palle recuperate, di cui una fondamentale a 13 secondi dal termine, sul 93-96 per Brooklyn, rubata nientemeno che a Steph Curry che tentava il passaggio verso Iggy). La gara, una delle più belle dei Nets di quest’anno, era rimasta in bilico nel primo tempo, terminato comunque col vantaggio Brooklyn (52-59) grazie ad un parzialino di 6-2 chiuso da una bella tripla di Teletovic. Al rientro i Nets cercano di prendere il largo, arrivano al vantaggio in doppia cifra sul 56-67 a metà terzo quarto, ma poi i Warriors ricuciono lo strappo e l’ultimo periodo comincia sul 76-75 per Golden State: subito 5 punti di Garnett (interrotti da un canestro di Lee) che poi si scatena e ne mette dentro altri 6 prima del termine. Golden State risponde, si resta in sostanziale parità fino ad un minuto dal termine: 93-96 per i Nets e Warriors full timeout. Si rientra in campo, passano 30 tesissimi secondi, il punteggio resta congelato, i Nets chiedono un timeout breve, KG sbaglia un tiro, Bogut recupera il rimbalzo, la palla arriva a Curry che tenta di servire Iguodala ma viene intercettato da Garnett. Siamo a 13 secondi dalla sirena, da qui i Warriors non recuperano più, e una serie di liberi da entrambe le parti portano il punteggio finale sul 98-102. Per Brooklyn si tratta della quarta vittoria consecutiva, un risultato insperato solo fino a pochi giorni fa, per il team di Jason Kidd, che li porta con un balzo ai piedi della zona playoff. I Warriors falliscono l’appuntamento con la storia, e mostrano ancora una volta come la second unit abbia un grosso bisogno di innesti.

VIDEO HIGHLIGHTS

garnett

Numeri

Golden State: Curry (34 pts, 9/15 da due, 2/10 da tre, 7 ast), Lee (20 pts, 5 reb) Thompson (14 pts, 4/10 da tre), Bogut (10 pts, 9 reb).

Brooklyn: Johnson (27 pts, 6/12 da due, 2/5 da fuori), Blatche (17 pts, 5 reb), Garnett (13 pts, 5/7, 7 ast), Livingston (13 pts), Pierce (11 pts, 5 reb).

Per Dunk NBA,

V.S.

Golden State: 9 vittorie consecutive, non succedeva dal ’91. La decima potrebbe portar bene…

CurryCon la vittoria di domenica sera contro Washington, Golden State ha raggiunto quota 9 vittorie consecutive, record che la franchigia di Oakland non raggiungeva dal lontano 6 novembre 1991, con una vittoria per 120-114 sui Milwaukee Bucks. E proprio i Bucks saranno stasera gli avversari dei Warriors, in uno strano salto nel tempo: se stasera Golden State vincesse contro Milwaukee, compito a dir poco abbordabile per Curry e compagni, porterebbe il record di vittorie consecutive a 10, impresa che ai Warriors non riesce dalla stagione 75/76. 

75-76 warriors

In quell’anno, i Warriors sconfissero alle semifinali di Conference i Seattle SuperSonics (attuali Oklahoma City Thunder) per 4-2. Poi si aggiudicarono le finals di Conference contro i Chicago Bulls, vincendo per 4-3 e infine travolsero gli ex Wizards, i Washington Bullets, per 4-0 nella finale per l’anello, conquistando il primo e unico titolo dell’era Golden State (un altro ne avevano vinto come Philadelphia Warriors nel ’56), con Rick Barry MVP di quelle finals e Jamaal Wilkes Rookie of the Year. warriors, barryChe la cabala possa avere una qualche importanza, nello sport, è innegabile, ma di sicuro, quest’anno,  l’eventuale corsa all’anello di Golden State, nonostante un roster di livello, con questi Curry, Thompson, Iguodala, Lee e Bogut, sembra impresa assai ardua per i guerrieri di Oakland, a causa di una concorrenza spietata a Ovest, con San Antonio, Portland e Oklahoma City determinate a battersi per il titolo.

Sognare non è mai vietato, e quando anche i numeri ti sorridono sembra ancora più facile… Perciò staremo a vedere se Golden State saprà continuare su questa strada e ritagliarsi un posto tra le grandi dell’Ovest.

Per onor di cronaca, occorre rilevare che il record assoluto di vittorie consecutive dei Golden State Warriors fu raggiunto nella stagione 71/72, con 11 vittorie di fila. In quell’anno, il primo col nome Golden State in NBA, i Warriors raggiunsero le semifinali di Conference, ma furono battuti per 4-1, dai Milwaukee Bucks.

Con una vittoria al Barclays Center, la squadra di Jackson diventerebbe la prima a chiudere imbattuta un ciclo di sette gare in trasferta nella storia dell’Nba

 

Warriors @ Wizards 112-96, Golden State inghiotte Washington

Al Verizon Center di Washington i Wizards ospitano i Warriors. La partita parte su buoni ritmi e, contrariamente al pronostico, i Wizards riescono a tenere il passo dei Warriors andando anche ad allungare per il 28-36 con il quale si conclude il primo quarto. Nel secondo periodo, però, Washington sembra cadere tra le grinfie di Golden State, che riesce ad andare all’intevallo lungo sul risultato di 58-58. Al rientro sul parquet i Warriors riprendono da dove avevano lasciato ed in poco tempo riescono a sorpassare i Wizards e a dare lo strappo decisivo alla partita, 92-73 il risultato con cui si va al quarto quarto. Nell’ultimo periodo Golden State allenta un po’ la presa, ma Washington non sembra all’altezza della situazione e, nonostante i padroni di casa riescono a limare di 3 punti lo svantaggio, non c’è più niente da fare. Buona prova di Golden State che vince a Washington 112-96.
Per i Warriors ottime prestazioni di Thompson, autore di 26 punti, e David Lee, autore di una doppia doppia da 21 punti e 11 rimbalzi. Buone anche le prove di Bogut, 15 punti e 11 rimbalzi, e Stephen Curry, che in una giornata dove non segna come al suo solito regala a Golden State 14 punti e 10 assit.

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Nei Wizards da segnalare la doppia doppia di Wall, 14 punti e 10 assit, ed i 14 punti di Nene Hilario dalla panchina.

New Orleans Hornets v Washington Wizards

NBA results: Warriors implacabili, Lebron ferma i Raptors, bene le regine Pacers e Thunder, sorpresa NY a Dallas, vincono anche Nuggets e Grizzlies

La notte NBA si è aperta presto con la sfida di Detroit tra Grizzlies e Pistons, vinta dagli ospiti, trascinati da Z.Randolph che mette a referto 16 punti e 16 assist contro Drummond e compagni: poco spazio per Datome che resta in campo soltanto 5 minuti, sbagliando un tiro da 2 punti e null’altro.
A Cleveland invece sono passati ancora i Pacers: Paul George non sembra essere intenzionato a lasciare lo scettro della Eastern Division e mette 16 punti contro i Cavs, ancora privi di Irving e che danno spazio anche all’oggetto misterioso Bennett che resta in campo 12 minuti e mezzo e tira con 2-4 dal campo, 0-1 da tre e 2-2 da tiro libero, dando segni di miglioramento con 6 punti e 4 rimbalzi.

A Miami va di scena la gara più attesa, con i Miami Heat che aspettano i Toronto Raptors, rientrati con delle vittorie molto importanti e pesanti nei primi posti ad Est: sfida molto equilibrata con un Lebron James che decide di spostare le sorti del match nell’ultimo quarto quando mette 10 dei 30 punti totali, non sbagliando praticamente  nulla, con un 12-18 dal campo e 6-7 dalla lunetta. 11 rimbalzi per Bosh, con solo 8 punti mentre meglio fa Flash Wade con 14 punti, 3 assist e 9 rimbalzi.
Nei Raptors da sottolineare la gara di DeRozan (26 punti) e le ottime prestazioni di Valanciunas e Johnson entrambi a 17.

A Washington DC invece i Golden State Warriors a differenza dei Raptors non si fermano affatto, anzi, danno una grande dimostrazione di forza, superando agilmente lo scoglio Wizards dei vari Wall-Beal-Ariza e Gortat: ci pensa Klay Thompson con 26 punti a dare vita alla più lunga striscia vincente dei Warriors in regular season dal 1975, supportato dal solito Curry in double e David Lee (21 punti).

Wall vs Thompson

La sorpresa arriva da Dallas, dove i Mavs cadono vittima dell’imboscata dei New York Knicks, che delle tre sfide texane ne vincono due, contro Spurs e appunto Mavericks e perdono soltanto contro i Rockets, riuscendo ad oliare gli ingranaggi per ripartire verso l’ottava posizione di Est.
Melo Anthony trascina i suoi con 19 punti, nonostante Chandler debba abbandonare il campo dopo soli 4 minuti per una infezione respiratoria e la giornata non ottimale del Mago che si ferma a 13 punti, tirando con il 50% dal campo.

Vincono infine le due favorite degli altri match: i Thunder di Kevin Durant, a quota 21 punti, con Reggie Jackson che ne aggiunge 27, il suo massimo punteggio in carriera contro i Boston Celtics ed i Denver Nuggets a domicilio a Los Angeles contro i Lakers, ed infilano la seconda vittoria consecutiva, dopo il trend molto negativo delle ultime gare, grazie a Ty Lawson ed i suoi 20 punti e 12 assist.

 

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Warriors @ Hawks 101-100, Iguodala sbanca la Philips Arena sulla sirena

Alla Philips Arena di Atlanta gli Hawks, reduci da una rocambolesca vittoria contro i Celtics, ospitano i Golden State Warriors, che vengono dalla grande vittoria contro gli Heat. La partita sembra incanalarsi subito a favore degli ospiti che riescono, nel primo quarto, ad avere un vantaggio di 7 punti a 3:28 alla fine del primo periodo. Vantaggio che si riduce a soli 3 punti alla sirena (24-21 il punteggio alla fine del periodo). Nella ripresa, però, sono gli Hawks a partire forte e riescono, con i primi tre possessi, a pareggiare, e superare i Warrios, che riescono comunque a restare in partita andando negli spogliatoi sul risultato di 46-46. Al rientro sul parquet Atlanta riesce a sfruttare un periodo di “imbambolamento” e, complice l’imprecisione dei tiri di Golden State, riesce a dare uno strappo alla partita, che in quel momento sembra l’allungo decisivo, chiudendo il quarto sul risultato di 64-72. I quarto periodo, sfortunatamente per gli Hawks, vede i Warriors assoluti protagonisti. Curry e compagni si ricordano di aver dato una lezione, soltanto meno di 24 ore prima, a LeBron e compagni e si buttano a capofitto nel tentativo, quasi disperato visto che a 32 secondi dalla fine lo svantaggio è di 96-100, di portare a casa la vittoria. Ma proprio quando per Atlanta i giochi sembravano fatti ecco che Curry scarica per Iguodala, non proprio una gran giornata per lui fino a quel momento, che sulla sirena lascia andare la tripla che mette l’intera posta in palio nelle tasche dei Warriors. 101-100 il risultato finale.
Per i Warriors buone, come sempre, le prestazioni di David Lee, autore di 23 punti, Stephen Curry, 22 punti e 9 assist, e Thompson, autore di 21 punti. Da notare come Andre Iguodala sia risutato decisivo segnando soltanto 7 punti.

Iguodala
Per gli Hawks buona la prestazione della squadra e l’aiuto della panchina. Da sottolineare i 16 punti di Antic e i 15 di Mack dalla panchina.

San Antonio Spurs v Atlanta Hawks

Warriors @ Heat 123-114, Curry entra a casa James senza bussare

All’AmericanAirlines Arena di Miami gli Heat ospitano i Golden State Warriors di Stephen Curry. La partita non delude le aspettative ed il primo quarto è altamente spettacolare con gli Heat costretti a rincorrere fin da subito ed i Warriors, trascinati da Curry e Lee, a cercare di allungare sui padroni di casa. A confermarsi già dal principio una delle squadre più forti della lega sono gli ospiti, che chiudono il primo quarto sul risultato di 38-33. Nel secondo periodo la partita si fa più equilibrata e Miami riesce a rispondere punto sul punto agli attacchi di Golden State. Tuttavia i padroni di casa non riescono a raggiungere gli ospiti e si va al riposo sul risultato di 65-60. Al rientro sul parquet la musica non cambia ed i Warriors sembrano avere molta più fame rispetto agli Heat. La decisione con cui Golden State riesce ad attaccare, e difendere, è impressionante tanto che la reazione del Magnifico Trio James-Bosh-Wade non porta i frutti desiderati e i Warriors allungano ulteriormente. 96-87 il risultato che conclude il quarto. Nell’ultimo periodo i Warriors non danno l’allungo decisivo, ma gli Heat non riescono a recuperare. Golden State vince anche su Miami rilanciando, ulteriormente, la propria condidatura ad essere protagonisti anche ai play-off.
Per i Warriors grandi prestazioni di David Lee, doppia doppia fatta da 32 punti e 14 rimbalzi, e Stephen Curry, che realizza 36 punti e 12 rimbalzi.

NBA: Golden State Warriors at Minnesota Timberwolves
Per Miami non bastano le buone prestazioni dei vari James (26 punti), Wade (22 punti) e Bosh (19 punti).

Bosh James Wade Miami Heat

Los Angeles Lakers @ Golden State Warriors 83-102: Iggy non va, ci pensano i lunghi di Oakland

I Lakers venivano da due vittorie consecutive, l’ultima conquistata contro i T’wolves, seppur senza Bryant. I Worriors invece erano reduci dalla bruciante sconfitta arrivata all’ultimo secondo contro San Antonio. Il primo tempo era trascorso in sostanziale parità tra le due franchigie (42-46), ma nel terzo quarto arriva l’allungo dei padroni di casa: un break di 6-18, con 8 punti e due triple di Thompson, porta il parziale sul 48-64 per i Warriors, coi Lakers, senza più Marshall e senza Gasol, che non riusciranno più a riportarsi in vantaggio. Risultato finale 83-102. Stephen Curry fa il suo come al solito, ma saranno i 20 rimbalzi recuperati da Bogut e i 10 di Lee a portare l’inerzia di una gara da deludenti percentuali al tiro (32.5% per i Lakers, 38.8% per i Warriors) nelle mani di Golden State, che recupera la maggior parte dei punti dalle triple, 12/31 (38.7%), 4 a testa per Curry e Thompson. Solo 3 punti in 24 minuti per Andre Iguodala. Fra i Lakers, bella prova di Young dalla panchina, top scorer con 20 punti.

david lee

Numeri

Los Angeles: Young (20 pts, 4/12 da due), Hill (14 pts, 10 reb), Meeks (13 pts, 4 ast), Henry (13 pts),  Kaman (10 pts, 17 reb).

Golden State: Lee (19 pts, 8/18 da due, 10 reb), Curry (18 pts, 4/9 da tre, 9 ast), Thompson (17 pts, 4/8 da tre),  Bogut (12 pts, 20 reb).

San Antonio e Portland spazzano via Utah e Philadelphia

Gli Spurs vincono senza patemi sul parquet dell’EnergySolutions Arena di Salt Lake Cityy. Dopo essere andati in vantaggio a 5 minuti e 11 secondi alla fine del primo quarto gli Spurs non ha mai ceduto un centimetro ai Jazz, allungando fino a che la sirena ha dato il suo verdetto: San Antonio 100 Utah 84. A confermarsi su alti livelli è Tim Duncan, che ha segnato 22 punti e recuperato 12 rimbalzi per la sua ennesima doppia doppia. Buona anche la prova di Tony Parker, autore di 15 punti e 7 assist. Nei Jazz, in partita praticamente per soli 6 minuti, prima che il ciclone San Antonio si imbattesse su Salt Lake City, ottime le prove di Trey Burk, autore di 20 punti, e Gordon Hayward, che ai 18 punti messi a segno fa registrare anche 5 assist, 5 rimbalzi, 2 palle rubate e una stoppata.

San Antonio Spurs v Memphis Grizzlies - Game Three

Al Wells Fargo Center di Philadelphia cadono i Seventysixers. Philadelphia, che pur non ha giocato male nel primo tempo, cede il passo ai Trail Blazers che hanno disputato una grande gara mettendo in mostra tutti i limiti, soprattutto in fase difensiva dei Sixers. Dopo aver chiuso in svantaggio per 32-34 il primo quarto gli ospiti hanno avuto una reazione incredibile. Alla ripresa del gioco, nel secondo quarto, i Trail Blazers sono andati subito in vantaggio con la tripla di Wright, per poi allungare nel finale di quarto fino al 71-64. Ma a chiudere definitivamente i giochi è il terzo periodo. Quando le squadre sono tornate sul parquet coach Brown deve aver mandato in campo le controfigure dei suoi visto l’impietoso parziale: 40-15. L’ultimo quarto serve solo a mettere in ghiaccio il risultato per Portland. Il risultato finale è 139-105. Per Philadelphia buona partita di Wroten, autore di 18 punti e 7 assist , e Thompson, 17 punti per lui. Continua a pesare l’assenza di Michael Carter-Williams per Brown. Mentre per Portland ottima prestazione di Aldridge, autore di 20 punti e 16 rimbalzi. Anche la panchina dei Trail Blazer si è comportata alla grande portando ben 60 punti.

Houston Rockets v Portland Trail Blazers

Warriors@Kings 115-113: il cuore non basta a Sacramento contro Super Curry

Ottima partita dei Kings che restano in scia a Golden State fino a 8 secondi dalla fine, quando Stephen Curry, sul 113-113, si prende il fallo e trasforma entrambi i tiri liberi a sua disposizione.
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I Warriors devono ringraziare anche Andrew Bogut che ha stoppato il tiro di Isaiah Thomas a un secondo dal termine, evitando così l’overtime.
Nonostante la sconfitta i Kings cercheranno senza dubbio di ripartire dalla buona prova di stasera.
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Fondamentale è stato l’aiuto dato dalla panchina, che ha portato 65 dei 113 punti messi a segno dalla squadra di casa. Ottima la prova di DeMarcus Cousins (24 punti), Thornton (21 dalla panchina), Thomas (19 punti dalla panchina), e Patterson (18 punti, sempre dalla panchina).
Per i Warriors prestazione mostruosa di Stephen Curry, autore di 36 punti e 10 assist, e Klay Thompson, che ha segnato 28 punti. Prestazione degna di nota, ma non per i punti messi a referto (solo 6), per Andrew Bogut, decisivo con una grande stoppata su Thomas, che ha preso 12 rimbalzi e fermato 3 tentativi di canestro.

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Pacers troppo forti per i malcapitati Bucks: 104-77

I Pacers sanno solo vincere: contro i Bucks  ennesima grande prova ed ennesima grande vittoria per 104-77 trascinati da Hibbert, uno dei migliori centri in circolazione, che mette 24 punti e stoppa tutto il possibile (8).

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Continua la marcia inarrestabile degli Indiana. E questa volta le vittime sono i Bucks. 
Poco da dire in questa partita, visto il punteggio più che tondo: 104-77, ovviamente per i Pacers. Letteralmente, dominata. Per i Bucks c’è anche l’aggravante delle assenze importanti di Butler e Yliasova per infortunio.

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In questo match, oltre al solito George, autore oggi di 22 punti, si aggiunge uno Roy Hibbert mostruoso in difesa con 8 stoppate, che vanno a consolidare la sua leadership nella classifica dei blocks della lega, e 10 rimbalzi catturati e ottimo in attacco con 24 punti, straripante in post.  Niente da aggiungere, Bucks mai in partita, si salva solo OJ Mayo autore di 20 punti. Di fronte però hanno la squadra più in forma della lega che con questa partita si aggiudicano la nona vittoria consecutiva e lo scettro di undefeated della lega.

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Il “Blocks Party” di Hibbert e soci finisce dunque 104-77. Devastanti.