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Ufficiale: Mark Jackson licenziato dai Golden State Warriors!

I Golden State Warriors hanno sollevato Mark Jackson dal suo ruolo di head coach. La notizia è stata resa nota dal General Manager della società con sede ad Oakland, Bob Myers: “Non è mai facile prendere una decisione di questo tipo. Mark ha fatto molte buone cose da quando è arrivato qui, ha portato la squadra ad una posizione superiore rispetto a quella che aveva 36 mesi fa. Gli siamo riconoscenti per la dedizione e l’impegno che ci ha dedicato fin dal suo arrivo e gli siamo estremamente grati per il suo contributo. Tuttavia, come organizzazione, sentiamo semplicemente che in questo momento è meglio che ci muoviamo in una direzione differente“.

Jackson, al suo terzo anno con i Warriors, ha guidato la franchigia ad un record di 51 vittorie e 31 sconfitte, centrando la qualificazione al primo round dei playoffs come testa di serie n° 4 della Western Conference, e perdendo la serie contro i Los Angeles Clippers solo in gara-7.Mark-Jackson-Warriors

Nei tre anni con i Golden State, Jackson ha registrato un record totale di 121 vittorie e 109 sconfitte, risultando il quarto allenatore per numero di vittorie nella storia della franchigia, dopo Attles (557), Nelson (422) e Eddie Gottlieb (263) . Inoltre, le 98 vittorie in regular season delle ultime due stagioni (51 nella ’13/’14 e 47 nella ’12/’13) rappresentano il miglior rendimento in due anni consecutivi da quando il team ha registrato 99 vittorie nel biennio costituito dalle stagioni 1990/1991 (44) e 1991/1992 (55), le ultime due in cui Golden State era riuscita a qualificarsi per la post-season.

Per la sua sostituzione si fanno già i nomi di Steve Kerr e Stan Van Gundy.

 

Virginia Sanfilippo, @sanfi_fm

NBA Playoffs – Vietato arrendersi in NBA: OKC, GS e Indiana portano la serie a gara-7!

Quale spettacolo migliore di questo? I playoffs di quest’anno hanno preso dei contorni epici, da sfida infinita, tensione snervante ed esaltazione pura. Da quando il primo round dei playoffs si decide al meglio delle sette, mai era capitato che più di due serie si fossero decise all’ultimo incontro disponibile. Quest’anno, invece, come minimo avremo tre esemplari di gara-7, e tutti e tre in una notte, sabato notte. Thunder, Warriors e Pacers, infatti, sono riuscite, quasi in una corsa contro il destino, a pareggiare le rispettive serie, guadagnandosi così un’ultima chance di approdare in semifinale.

Los Angeles Clippers @ Golden State Warriors 100-99

Gara equilibratissima, lottata punto su punto, con i valori in campo quasi totalmente speculari (36.8% dal campo per LA, 39.3% per GS; 31.8% da tre per LA, 29.2% per GS; 54 reb per LA, 50 per GS; 22 ast per LA, 20 per GS; e così via), tranne che per qualche errore di troppo dei Warriors ai liberi, che però i Clippers hanno generosamente concesso in misura maggiore: gli ultimi 4 liberi, piazzati da Green e Barnes, hanno concesso il +4 a Golden State a 55″ dalla sirena. A quel punto, a soli due possessi di svantaggio, con la possibilità concreta di chiudere il discorso qualificazione una volta per tutte, Los Angeles sbaglia tutto: CP3 subisce una bella stoppata da Thompson, poi recupera palla e parte l’assalto disperato, con Collison che sbaglia un layup e una tripla, il neo migliore sesto uomo Crawford lo copia la fuori e i secondi passano inesorabili. A 2″ dal termine Matt Barnes piazza finalmente la bomba del -1, ma è troppo tardi. Finisce così, 100-99, e appuntamento a sabato notte, 10.30 PM ora locale, 4.30 ora italiana, in un rovente Staples Center.

Golden State: Curry (24 pts, 9 ast), Iguodala (15 pts), Green (14 pts, 14 reb), Speights (12 pts, 6 reb).
L.A. Clippers: Crawford (19 pts, 4/8 da tre), Barnes (18 pts, 3/7 da tre, 11 reb), Griffin (17 pts, 9 reb), Redick (15 pts), Collison (12 pts).

Indiana Pacers @ Atalanta Hawks 95-88

La regina dell’Est sconfitta dalla cenerentola col centro macedone: Davide contro Golia, quasi tutti si aspettano ormai questo finale, se lo aspettavano anche ieri sera, ma non è arrivato. Indiana ha deciso di vender cara la pelle, finalmente, ma rischiando seriamente, anche stavolta, di cadere sotto i colpi di Atlanta. Partita molto, molto, troppo, equilibrata, anche questa: in realtà, i detrattori di Indiana, oltre al motivo “romanzesco”, hanno altre, solide, basi, per sostenere la tesi secondo cui il team di Vogel non merita di passare, contro questi Hawks. La gara resta in equilibrio quasi perfetto, anche qui, fino a 46″ dal termine: sull’85-85 parte il break finale di Indiana, un 8-0 inaugurato da West e consacrato dai liberi di George e Hill, con Atlanta in bambola per qualche secondo di troppo e il primo match point che se ne va. Si può dire che Atlanta abbia perso sul tiro da fuori, piazzando solo 9 delle 35 bombe tentate (0/4 Antic, 0/6 Scott), perché per il resto a tenuto testa più che bene ai Pacers, per l’ennesima volta, grazie ai punti di Teague e ai colpi di Millsap. George e West (24 punti a testa e 19 rimbalzi in due), insieme ad uno Stephenson in crescendo (21 punti, 9 rimbalzi), possono mettersi al collo la medaglia di questa battaglia, ma ci vorrà ben altro per portare a casa la guerra, sabato notte, 5:30 PM locali, 23:30 italiane, in una Bankers Life Fieldhouse che è già caduta due volte sotto i colpi degli Hawks.

Indiana: West (24 pts, 11 reb, 6 ast), George (24 pts, 8 reb), Stephenson (21 pts, 9 reb), Hill (14 pts).
Atlanta: Teague (29 pts, 9/9 ai liberi), Millsap (16 pts, 18 reb, 5 ast, 3 stl, 2 blk), Williams (16 pts).

Oklahoma City Thunder @ Memphis Grizzlies 104-84

Infine, ultima, ma di sicuro non meno importante, gara-6 tra Thunder e Grizzlies: Mr. Unreliable diventa Mr. Undeniable e si riprende tutto il merito del “benedetto” MVP. Finalmente torna il Durant della regular season e i Grizzlies possono solo restare a guardare: partita quasi a senso unico, con KD che mette i suoi primi 14 punti dei 36 totali nel primo quarto, Westbrook che risponde alla grande, sull’onda dell’entusiasmo, e porta insieme a Jackson e Ibaka i Thunder sul +20 poco dopo metà gara (61-41 con 9:02 da giocare nel terzo quarto). Grindhouse ghiacchiata, anzi fulminata, da Oklahoma City, che mette in campo una difesa di incredibile energia (da sottolineare le 5 stoppate di Adams), concedendo appena il 21% da  fuori e mandando completamente fuori giri le guardie (Conley 2/10, Udrih 1/8, Lee 2/7). Conley si infortuna pure, nel quarto quarto, m la sua presenza in gara-7 non è ancora stata esclusa del tutto. I Thunder tengono gli orsi a freno, e amministrano nell’ultimo parziale, chiudendo sul 104-84. Adesso gara-7 alla Chesapeake Energy Arena è un appuntamento imperdibile, per KD35 & Co., vietato fallire. Gasol e Z-Bo ce la metteranno tutta per fare il colpaccio, ma se Durantula si dovesse ripete, non ci sarà Tony Allen che tenga. Sabato notte, ore 8:00 PM locali, le 2:00 italiane, sapremo come andrà a finire.

Memphis: Gasol (17 pts, 5 reb), Randolph (16 pts, 8 reb), Johnson (15 pts, 5 reb), Allen (13 pts, 5 reb).
Oklahoma City: Durant (36 pts, 10 reb), Westbrook (25 pts, 9 reb, 5 ast), Jackson (16 pts, 4/5 da tre, 5 reb).
@sanfi_fm

NBA Playoffs Grades e Analysis, Clippers: DeAndre Jordan illumina la notte, bene Griffin e Paul!

Allo STAPLES Center i Clippers tornano in vantaggio nella serie, andando vincere contro i Warriors, che non si sono comportati male. Ecco come è andata la notte degli uomini di Doc Rivers:

Igoudala vs Griffin

 

 

Blake Griffin:

Finalmente ritrova la sua squadra, dopo aver lottato praticamente da solo in gara 4. Si concede qualche fallo di troppo, ma è indispensabile per la sua squadra. Fa registrare 18 punti, 7 rimbalzi, 4 assist e 2 palle rubate. Tira con il 43% dal campo (6/14) e con il 75% dalla lunetta. Voto 6,5.

Matt Barnes:

Poco brillante in fase offensiva, ma è ottimo in fase difensiva, dove non si vede ma fa un gran lavoro. Conclude la sua partita con 6 punti, 3 rimbalzi e 2 assist. Tira con il 50% al tiro da tre punti (2 su 5 dal campo). Voto 6.

DeAndre Jordan:

Finalmente. E’ quello che hanno pensato un po’ tutti, tifosi dei Clippers e non. E’ senza dubbio il trascinatore dei suoi, rispondendo così a chi lo criticava dopo la scarna prestazione dell’ultima partita. Segna 25 punti (massimo in carriera ai playoff), tirando con l’80% dal campo ed 53% dalla lunetta, e prende la bellezza di 18 rimbalzi, 6 dei quali in fase offensiva. Serve anche un assist, ruba un pallone e chiude con 4 stoppate. Il tutto commentendo soltanto 2 falli. Senza dubbio il migliore in campo. Voto 7,5.

Chris Paul:

Buonissima anche la sua prova. Il 3 dei Clippers si mette in mostra anche in fase difensiva, dove riesce a rubare la bellezza di 5 palloni. Il meglio di sé, però, lo da come sempre quando può inventare e va a servire 7 assist ed a segnare 20 punti. Tira con il 35% dal campo e mette tutti e 5 i tiri liberi a sua disposizione, prendendo anche 4 rimbalzi. Voto 6,5.

J.J. Redick:

Prova non proprio brillante quella della guardia. Il 3 su 8 al tiro la dice lunga sulla sua prova, visto che sbaglia ripetutamente il tiro, che è la sua arma migliore. Mette a segno comunque 8 punti, 2 rimbalzi e assist. Prova non positiva, ma neanche tutta da buttare.Voto 5,5.

Dalla panchina arrivano la bellezza di 36 punti, 4 rimbalzi, 3 assist e 2 palle rubate. Il merito, principalmente, va a Darre Collison, autore di 15 punti, 2 assist e 1 palla rubata, e Jamal Crawford, che fa registrare 19 punti, 1 rimbalzo, 1 assist ed una palla rubata. La differenza, quest’oggi, la fa proprio la panchina. Voto alla panchina 7.

Per Dunk NBA Shedly Chebbi (@shedly Chebbi)

NBA Playoffs Grades&Analysis, Warriors: Curry stellare, Iguodala assist-man a sorpresa

Alla ORACLE Arena i Golden State Warriors, guidati da uno Steph Curry in formato super, riportano la serie in parità, battendo i Los Angeles Clippers. Ecco come si sono comportati i Warriors:
David LeeDavid Lee: Buona prestazione dell’ala di Golden State, che si dimostra all’altezza della situazione. Va assegno con un buon 7 su 11 dal campo e 1 su 1 dalla lunetta, segnando 15 punti. Impreziosisce la sua prestazione con 6 rimbalzi, 2 assist e 2 palle rubate, ma è condizionato dai troppi falli commessi (5 a fine gara). Voto 6,5.
Andre Iguodala: Da lui ci si aspettano i punti, ma arrivano anche gli assist. Sfiora la doppia doppia con 22 punti e 9 assist. Si prende molti falli, sono 10 i suoi tiri dalla lunetta (8 messi a segno), e fa registrare una palla rubata ed una stoppata. Ottima la sua prova. Voto 7.
Draymond Green: Forse è l’unico che ha qualche difficoltà, ma soltanto quando si tratta di tirare. Mette infatti a segno un solo tiro, su 4 tentati. Per il resto una prestazione buona, fatta da 5 rimbalzi, 5 assist, 2 palle rubate e 2 stoppate, il tutto commettendo soltanto 3 falli. Avrebbe potuto fare di meglio, ma la sua prestazione resta buona. Voto 6.
Stephen Curry, Blake Griffin, David Lee, Chris PaulStephen Curry: Non ci sono parole per descrivere la sua prova stasera. E’ il dominatore assoluto della serata; e le sue sette triple messe a segno ne sono la prova. Conclude la sua partita con 33 punti, 7 rimbalzi, 7 assist, una palla rubata e una stoppata. Tira con il 50% dal campo (50% anche da tre punti) e dimostra di avere tutte le carte in regola per poter trascinare i suoi. Voto 7,5.
Klay Thompson: E’ la spalla ideale di Stephen Curry. Conclude la sua gara dopo 29 minuti per falli, ma non prima di aver segnato 15 punti, preso 5 rimbalzi, servito 5 assist e rubato un pallone. Nel complesso la sua gara viene macchiata dalla sua uscita dal campo per falli, anche se il suo apporto è buono. Voto 6.
La panchina stasera da una buona mano, semmai ce ne fosse stato bisogno, al quintetto base. Soprattutto nella figura di Harrison Barnes, che entra e tira con l’86% dal campo (2 su 3 da tre punti), sostutuendo alla grande Klay Thompson. Voto alla panchina 6,5.

NBA Playoffs Grades&Analysis, Clippers: Crawford e Griffin ci provano, gli altri steccano

Alla ORACLE Arena di Oakland, California, i Golden State Warriors ospitano i Los Angeles Clippers per la quarta sfida della serie valevole per il primo turno di playoff. Brutta la partita dei Clippers, che non riescono a prendere le misure ai padroni di casa e gli permettono di pareggiare, sul 2 pari, la serie. Ecco come sono andati i giocatori di Doc Rivers:
head-coach-doc-rivers-directs-blake-griffin-of-the-los-angeles-clippers_crop_northBlake Griffin: Uno dei pochi a salvarsi nella disastrosa sconfitta dei suoi. Chiude la sua gara con 21 punti, 6 rimbalzi, 3 assist e 2 palle rubate. Se fosse stato supportato in maniera diversa, probabilmente, Golden State non avrebbe vinto così facilmente. Tira con il 57% dal campo e mette a segno tutti e 5 tiri dalla lunetta. Se si ha in campo un giocatore in condizione va supportato alla grande, altrimenti è fine a sé stesso. Voto 6,5.
Matt Barnes: La sua prova lascia la sensazione che non abbia fatto il massimo, ma neanche abbia giocato male più di tanto. Si rende autore di 10 punti, 5 rimbalzi e 2 assist, ma lascia la sensazione che avrebbe potuto fare molto di più. Tira con il 57% dal campo (33% da 3 punti) e, vista la serata, viene da chiedersi perché non si sia preso qualche tiro in più. Voto 5,5.
DeAndre Jordan: C’è solo una parola che può descrivere al massimo la sua prestazione: irriconoscibile. Non tira mai, se non in un’occasione, sbagliando. In difesa non è molto presente, nonostante le 2 stoppate messe a segno. Chiude la sua partita con 6 rimbalzi, un assist e 2 stoppate. Non è assolutamente lo stesso DeAndre Jordan visto fino a questo punto. Voto 5.
Chris_Paul_CP3_LA_Stars_retro_uniformChris Paul: Poco ispirato e troppo nervoso. La sua prestazione non è del tutto insufficiente, ma da uno come lui ci si attende il cambio di marcia. Segna 16 punti, tirando con il 55% (50% da tre punti) e, anche lui, avrebbo potuto prendere qualche tiro in più. Aggiunge 5 rimbalzi e 6 assist alla sua prestazione, limitata dai suoi numerosi falli, che a fine gara saranno 5. Voto 6.
J.J. Redick: Mette a segno 12 punti, con 3 triple su 6 tentate, e riesce a prendere 2 rimbalzi, servire 2 assist e rubare una palla. In una prestazione di squadra del genere non è facile fare qualcosa di più. Voto 6.
La panchina non aiuta senza dubbio la squadra in una serata in cui sarebbe stato fondamentale l’apporto di gente come Granger e Turkoglu. A caricarsi tutti sulle spalle è Crawford, che dalla panchina segna la bellezza di 26 punti e serve due assist, senza però essere presente al rimbalzo. Crawford si prende la responsabilità di tentare 18 volte il tiro, andandone a segnare 8, di cui 3 da tre punti. Voto alla panchina 5,5.

NBA results: i Clippers conquistano di prepotenza gara 2 contro GS, Memphis espugna in OT casa Thunder (video)

Golden State Warriors @ Los Angeles Clippers 98-138

1 a 1 e palla al centro, si direbbe su un campetto di periferia. Qui però siamo di fronte ai supereroi del basket americano, e allora quello 1-1 indica molto di più, indica che Los Angeles ha spiegato chiaramente a Golden State che per vincere questa serie serviranno gli attributi. Gara a senso unico, quella dello Staples Center: i Clippers lasciano guidare Blake Griffin che schiaccia subito il piede sull’acceleratore piazzando 14 punti nei primi 12 minuti di gara e chiudendo il primo quanto già in vantaggio di 11 punti (20-31). Copia conforme nel secondo quarto, inaugurato da una second unit di Rivers in completa fiducia, con Granger (15 punti, con 3/4 da tre, alla fine, per lui) e Turkoglu (14 punti, con 3/5 da fuori) che portano Los Angeles sul + 20 (48-28). Intervallo lungo, rientro in campo, e show finale dei Clippers: Griffin, supportato da altri sei compagni in doppia cifra, porta L.A. a vincere di 40 punti, annientando Golden State, che sembra solo il fantasma di gara 1: Lee e Thompson eclissati, Curry isolato e coach Jackson devastato dalla trasformazione dei suoi, palesemente troppo acerbi per reggere in tali contesti. La serie è ancora molto lunga, per la goduria dei vostri e dei nostri occhi, ma i Clippers hanno dimostrato di avere quel quid in più che potrebbe essere il fattore determinante per il passaggio ai quarti.

Clippers: Griffin (35 pts, 13/17, 6 reb), Granger (15 pts, 3/4 da tre), Turkoglu (13 pts, 3/5 da tre), Barnes (13 pts), Paul (12 pts, 10 ast, 6 reb, 5 stl), Collison (12 pts, 10 ast), Jordan (11 pts, 9 reb, 5 blk).

Warriors: Curry (24 ptsw, 8 ast), Lee (11 pts), Green (11 pts), Crawford (11 pts).

Memphis Grizzlies @Oklahoma City Thunder 111-105

Nella serata in cui Kevin Durant realizza forse il miglior gioco da 4 punti di sempre, Oklahoma City si fa soffiare in over time gara 2 contro Memphis. Coach Dave Joerger può esser fiero di Z-Bo e compagni: i Grizzlies girano alla perfezione, con Tony Allen attentissimo a marcare KD e OKC costretta ad orribili percentuali al tiro nella prima parte di gara. Poi i Thunder cominciano a carburare, Fisher fornisce un buon apporto dalla panchina a inizio secondo quarto e, lentamente, OKC ritrova il pareggio, sul 57-57 a metà del terzo quarto. Ma nell’ultimo parziale arriva il momento di Beno Udrih: il play di riserva di Memphis mette a referto 8 dei suoi 14 punti nella prima metà dell’ultimo quarto, riportando i Grizzlies sul +8 (83-75) e gelando il pubblico della Chesapeake Energy Arena.Timeout Thunder, rientro in campo, spettacolo combinato West-KD e OKC torna in vantaggio, 92-93. Mancano 1:14 alla sirena, timeout Grizzlies, si rientra, controsorpasso grazie a una tripla di Miller, nuovo timeout Thunder: la gara si fa tesissima, OKC sa che ha la forza di vincere ma che basta un passo falso per buttarla via. Negli ultimi 53 secondi Memphis si porta addirittura sul 98-93, sembra finita, ne mancano 18 al termine e KD piazza quello straordinario gioco da 4 punti di cui sopra, mettendo una tripla dall’angolo sinistro mentre cade per terra dopo un fallo di Gasol: stratosferico, la Chesapeake esplode letteralmente e OKC ci crede di nuovo. Westbrook si trova tra le mani la tripla della vittoria ad un secondo dal termine, sbaglia, e allora Perkins, per una volta, acchiappa il rimbalzo e piazza il canestro del pareggio sulla sirena, 99-99. Si va in over time, sembra interminabile, i Thunder sono ormai scarichi e l’enorme forza mentale di Z-Bo, quasi da monaco tibetano, gli permette di prendere i Grizzlies per mano e portarli al di là dell’ostacolo, conquistando una gara 2 che statisticamente “ci sta”, ma che potrebbe raffigurare una seria, grossa, “botta”, per il team di Scott Brooks. Dipenderà molto dalla prossima, in programma fra giovedì in Tennessee.

Thunder: Durant (36 pts, 12/28, 11 reb, 4 ast), Westbrook (29 pts, 11/28, 8 ast, 7 reb), Ibaka(15 pts, 11 reb, 5 blk).

Grizzlies: Randolph (25 pts, 6 reb), Conley (19 pts, 12 ast, 7 reb), Gasol (16 pts, 7 ast, 7 reb), Lee (16 pts), Udrih (14 pts).

@sanfi_fm

 

Playoffs Grades e Analysis, Warriors: Thompsons eroico, Curry gioca in maniera intelligente, bene Barnes

Una delizia per gli occhi la partita di ieri sera allo Staples Center di Los Angeles. Ritmo. Intensità. Emozioni. Alla fine hanno avuto la meglio i ragazzi di coach Mark Jackson che strappano subito il fattore campo dalle mani dei Clippers, grazie anche ad una buona prova difensiva che ha concesso alla squadra losangelina soltato il 42% dal campo.

paul curry

Ci si aspettava molto di più dal leeder dei Warrior, Steph Curry. 6/16 dal campo, 14 punti e 7 palle perse.
A suo credito si può dire che non ha forzato tiri, anzi, spesso si è messo al servizio di Thompson e Lee. In difesa, Jackson, ha cercato di “nasconderlo” su Redick, non ottenendo però l’effetto desiderato. Dovrà giocare una gara2 più concreta, cercando di trattare meglio la palla e giocare una difesa migliore. Voto: 6.5

Klay Thompson è stato un guerriero in campo. Ha tirato 7 su 20, per 20 punti totali, ma la difesa su Paul è stata mostruosa. A fine terzo quarto, CP3, aveva 0/7 marcato da Thompson e 6/7 marcato da altri. Una partita da campione. Voto: 8

Un’inizio difficile quello di David Lee, con palle perse e falli. E’ riuscito però a rimanere concentrato sulla partita e a venire fuori alla distanza. 20 punti e 13 rimbalzi con 8 su 13 al tiro. Ha subito qualche stoppata di troppo da Jordan, magari una finta prima di tirare sarebbe stata opportuna, ma nel complesso ha segnato punti quando i Warriors ne avevano più bisogno. Voto: 7

Non giudicabile la prestazione di Andre Iguodala, solo 20 minuti e 6 falli, molti dei quali “discutibili”, che lo hanno costretto ad una partita frammentata da continue panchine. Dovrà sicuramente passare più tempo in campo nelle prossime partite. Golden State non può fare a meno della sua leedership e delle sue doti difensive.
Voto: s.v.

La scorsa stagione, Barnes, ha giocato molto bene nei playoffs quando Lee è stato fuori per infortunio. Ha cominciato i playoffs 2014 in maniera molto simile. Con Iggy, Lee e O’Neal fuori per falli, ha giocato 24 minuti e ha avuto un buonissimo 3/6 da tre punti, di cui uno di questi a due minuti dalla fine. Buon lavoro a rimbalzo, 8 per lui. Voto: 7.5

Discreto lavoro della panchina dei Warriors che ha messo insieme 18 punti con 6/15 dal campo ed un Draymond Green sugli scudi, leeder con 7 punti e fattore sia in difesa che a rimbalzo..

Alberto Vairo

NBA Playoffs 1vs1: Steph Curry-CP3, scontro tra PG

Domani sera vedremo andare in scena una sfida dal tasso tecnico ed atletico di primo piano, tra due delle migliori Point Guard della National Basket League: Stephen Curry e Chris Paul, che scenderanno da avversari sul parquet dello Staples Center di Los Angeles nel game 1 della serie dei playoffs che vede contrapporsi Warriors e Clippers.

Los Angeles Clippers v Golden State Warriors

La “seconda squadra di LA” si è qualificata a questi playoffs come terza forza dell’ovest (rischiando di soffiare il secondo posto in extremis ad OKC), dopo una stagione cominciata bene e finita meglio, sotto l’egida di Doc Rivers e grazie ai colpi di un Blake Griffin definitivamente esploso nella sua forza disarmante, servito a dovere da un grandioso CP3, che ha saputo piazzare giocate magistrali, assicurando poi anche continuità e punti. I Warriors, dall’altra parte, hanno basato molto del loro successo sugli Splash Brothers,  la coppia Curry-Thompson, che ha spesso risolto le pratiche più scottanti per il team di Mark Jackson, ben supportata dalle solide prestazioni di Iguodala, Lee, O’Neal e Bogut, che però starà fuori durante la prima face dei playoffs per una frattura ad una costola. I guerrieri di Oakland si sono qualificati come sesti della Western Conference, con un record di 51 vittorie e 31 sconfitte: Jackson ha saputo creare in pochissimi anni un team dinamico, concreto, giovane ma in grado di competere con i maggiori team della lega. Un ostacolo durissimo, dunque, per la squadra di Rivers, data comunque per favorita.

curry chris paul

Una chiave di lettura per la serie che vede GS  e LAC avversarie nei PO, può essere proprio l’osservazione delle due PG: Chris Paul viene da più parti considerato il play migliore della lega, e le sue giocate lo testimoniano. 19.1 punti e 10.7 assist a partita, nella stagione 2013/2014, che migliorano fino ad arrivare a 28 punti e 12.6 assist a partita nelle gare contro i Warriors (CP3 ne ha giocate 3/4). La sua capacità di demolire le difese avversarie, con la sua straordinaria mobilità e vivacità, potrebbero far fuori qualsiasi avversario: se CP3 sta in partita, per i Warriors il gioco si fa davvero duro, perchè è l’esperienza quella che ancora manca a Curry e compagni, a differenza del trio Jordan-Paul-Griffin.

curry paul

Dall’altro lato Steph Curry vanta 24 punti e 8.5 assist a partita in stagione (22 punti e 9.5 assist nelle sfide contro i Clippers), con una regolarità al tiro che fa invidia ai più grandi della storia della NBA: è stato il primo a mettere a segno più di 250 triple a stagione per due anni consecutivi, registrando un 47.1% al tiro dal campo e un 42.4% al tiro da tre ( contro i 46.7% e 36.8% di Chris Paul). Purtroppo Curry pecca ancora nelle palle perse, mentre le palle rubate sono una peculiarità di Paul: il play di Los Angeles potrebbe tentare di sfruttare questo punto debole dell’avversario, come ha fatto nella prima gara di season contro i Warriors, che  ha visto ben 11 palle perse per Curry e 6 steals per CP3.

paul curry

Un ultimo dato statistico: l’ultima volta che due Point Guard con una media punti più alta di 19 punti per gara si sono affrontate ai playoffs era il lontano 1991, e quelle due PG erano Magic Johnson e Tim Hardaway Senior. Questo è l’ultimo di una lunga serie di dati che ci indicano quanto Los Angeles Clippers VS Golden State Warriors possa davvero essere la più entusiasmante serie playoffs di quest’anno.

 

V. Sanfilippo, @sanfi_fm